Lipu Onlus, natura, uccellie animali selvatici in Italia
Lunedì, 19 Agosto 2013 12:07

Oasi Castel di Guido

 

 

Località Castel di Guido (Roma). Situata alla periferia occidentale di Roma, appena al di fuori del Grande Raccordo Anulare, lungo la strada statale Aurelia. L'Oasi si estende all'interno della più estesa Azienda Agricola Castel di Guido (circa 2500 ha).
Apertura al pubblico Per visitare l'Oasi è necessario contattare il Responsabile.
Come arrivare Per arrivare all'Oasi percorrere la SS n. 1 Aurelia, voltando all'uscita Aurelia (direz. Civitavecchia) del Grande Raccordo Anulare di Roma e dopo circa 5 chilometri uscire seguendo le indicazioni Castel di Guido, fino all'entrata dell'omonima azienda agricola. Da qui proseguire per circa 2 chilometri seguendo le indicazioni dell'Oasi.
Superficie 181 ettari
sito web www.oasicasteldiguido.it
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Telefono Tel. 328 5569123
Responsabile Alessia De Lorenzis

L'Oasi Castel di Guido, è la prima conseguenza del grande progetto Lipu sulla Rondine. I 250 ettari dell'Oasi sono immersi a loro volta nei 2500 dell'Azienda Agricola Castel di Guido, ambiente ideale per Rondini, Balestrucci e Rondoni, in cui pascola la più grande mandria di vacche maremmane del Lazio, circa 450 capi.

L'Oasi Castel di Guido è stata istituita nel 1999 grazie ad una Convenzione tra il Comune di Roma, l'Azienda Agricola Castel di Guido e la Lipu.

 

Habitat

Sostieni questo paradiso di biodiversità, aiuta le Oasi LipuCon una donazione puoi permettere ad Oasi e Riserve di sopravvivere e agli animali di rimanere liberi e protetti nei loro preziosi habitat naturali.

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L'Oasi è inserita in una vasta area di basse colline ondulate che risente anche degli influssi climatici della non lontana zona costiera. Il paesaggio è un po' quello della campagna romana del secolo scorso, con pascoli, prati, boschi e siepi che si alternano alle zone coltivate. In questa situazione di grande diversità ambientale che vede un notevole sviluppo delle fasce di margine le specie animali risultano così particolarmente abbondanti. Cinghiali, volpi, tassi, lepri, faine tra i mammiferi, la Testuggine di Herman tra i rettili, mentre gli uccelli abbondano con decine di specie nidificanti e in migrazione.

Tra le prime segnaliamo le colorate colonie di Gruccione, l'Averla, il Saltimpalo, il Nibbio bruno, di passo, il raro Nibbio reale, ma anche la Rondine ed il Balestrucco, che in questa zona raggiungono densità particolarmente elevate e purtroppo sempre più rare in altre zone d'Italia nelle quali un tempo questi uccelli erano assai più comuni.

Il paesaggio naturale (Foto J. Cecere)Il paesaggio naturale (Foto J. Cecere)

Servizi e strutture

Data la vicinanza con la capitale e gli ambienti "facili", adatti ad escursionisti di tutte le età, l'Oasi si presta particolarmente adatta anche per brevi "gite fuori porta" è consente di apprezzare "dal vivo" la possibilità di abbinare l'agricoltura al rispetto con la natura. L'Oasi è dotata di un Centro visite e di due Sentieri natura ad anello che coprono i principali ambienti dell'Oasi. Vasti spazi per parcheggio e sosta, anche con il camper. Per la sosta notturna va comunque chiesto il permesso alla direzione dell'Azienda.

Da visitare in zona

La Riserva naturale statale del Litorale Romano: macchia mediterranea, pineta e bosco misto, vegetazione umida e dunale, ambienti fluviali insieme a vaste estensioni di prato e terreni coltivati caratterizzano la Riserva oltre un eccezionale patrimonio storico archeologico (Scavi di Ostia Antica). All'interno della Riserva si trova anche il Centro Habitat Mediterraneo - Ostia Lido, sempre gestito dalla Lipu.

Lunedì, 19 Agosto 2013 11:42

Oasi Bianello

Località Quattro Castella (RE). L'Oasi è situata interamente all'interno del territorio comunale di Quattro Castella, alla base del piccolo e caratteristico borgo di Monticelli, dove è situato il Centro visite dell'Oasi.
Apertura al pubblico Da marzo ad ottobre nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica (con orario 9-18); da novembre a febbraio nei giorni di sabato e domenica (con orario 9-18). Le isite guidate per gruppi o scolaresche devono essere prenotate al Centro visite.
Come arrivare L'Oasi è interamente situata all'interno del territorio comunale di Quattro Castella, alla base del piccolo e caratteristico borgo di Monticelli, dove è situato il Centro visite dell'Oasi. Dalla città di Reggio Emilia prendere la strada statale n. 63 e dopo l'abitato di Rivalta imboccare la strada a destra per Quattro Castella, quindi seguire le indicazioni Oasi Bianello. Parcheggiare nel piccolo borgo di Monticelli o nelle immediate vicinanze lungo la strada comunale.
Altre informazioni 160 ettari
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Telefono 0522 887904
Responsabile Luca Artoni
 

L'Oasi Bianello si trova immediatamente alle spalle di Quattro Castella ed è uno splendido esempio di ambiente del basso Appennino emiliano, con quote attorno ai 300 metri: boschi, piccole praterie, macchie e coltivi, in provincia di Reggio Emilia.

L'Oasi di protezione faunistica "Bianello" è stata istituita nel 1981 dalla Provincia di Reggio Emilia e data in gestione alla Lipu nel 1993 attraverso un'apposita convenzione con il Comune di Quattro Castella e la Provincia Reggio Emilia

Habitat

I boschi dell'appennino reggiano ospitano diversi tipi di latifoglie, le querce si mescolano a carpini, ornielli e aceri, su un ricco sottobosco arbustivo di cornioli, ligustri e noccioli. L'insieme dei differenti ambienti crea condizioni di vita ottimali per gli uccelli, qui presenti con oltre 130 specie tra sedentarie, svernanti e migratrici. Tra i rapaci, oltre ai più comuni Poiana e Gheppio, spicca lo Sparviere, simbolo dell'Oasi, con le sue spettacolari acrobazie nuziali e il suo rapido zigzagare tra il folto degli alberi a caccia di qualche Ghiandaia.

Calanchi e Castello (foto: Luca Artoni)Calanchi e Castello (foto: Luca Artoni)

La fine dell'inverno è poi il momento ideale per riconoscere i suoni dei rapaci notturni: Barbagianni, Allocco, Civetta e Gufo comune emettono i loro inconfondibili richiami per manifestare la loro presenza e delimitare i propri territori dove, tra poche settimane, inizieranno l'allevamento dei pulcini. Anche al visitatore meno attento capiterà di imbattersi, lungo il Sentiero natura, in un chiassoso gruppo di piccoli uccelli colorati: i principali protagonisti di tanto rumore e tanta agitazione sono Cinciallegra, Cinciarella, Cincia mora e Cincia bigia, Codibugnolo e Fiorrancino.

Servizi e strutture

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L'Oasi Bianello è fornita di Centro visite con sala proiezioni, materiale informativo e servizi, due Sentieri natura con pannelli didattici e un Responsabile, con funzioni di gestione dell'ambiente, accoglienza e accompagnamento dei visitatori, ricerca e monitoraggio. Per visitare l'Oasi si possono percorrere due sentieri. Il primo, attraverso il bosco di querce, permette di arrivare al Castello di Bianello (aperto al pubblico) mentre il secondo, partendo dal Centro visite, conduce al colle Zagno e al colle Lucio. Nel corso dell'anno si organizzano diversi Eventi natura: liberazione di rapaci, osservazioni di fossili marini, pulizia e installazione di cassette nido, inanellamento a scopo scientifico, campi di studio e lavoro, uscite notturne e alla prime luci del mattino per ascoltare i canti degli uccelli. A ridosso dell'Oasi e nel vicino paesino di Monticelli è possibile trovare tranquilli spazi dove parcheggiare il camper e pernottare.

Da visitare in zona

A circa quindici chilometri dall'Oasi si trova il piccolo paese di Canossa, con il bellissimo castello simbolo dell'epoca Matildica. Muovendo verso Sud, sempre lungo la strada statale n. 63 in direzione del Passo del Cerreto, si incontra il Parco regionale Appennino Reggiano con la caratteristica fauna e flora appenninica: sparvieri, aquile reali, caprioli e moltissime orchidee.

Lunedì, 19 Agosto 2013 11:18

Oasi Celestina

Località Via Reggiolo, 21 42012 Campagnola Emilia (RE). Pochi chilometri a nord del paese di Campagnola Emilia, nella bassa pianura reggiana.
Apertura al pubblico L'Oasi è aperta al pubblico nei giorni di Sabato e Domenica con orari variabili a seconda della stagione (si prega di contattare il Responsabile Oasi). Su prenotazione è possibile la visita anche durante la settimana. Per le scuole è possibile la visita in qualsiasi giorno, previo accordo col Responsabile Oasi.
Come arrivare L'Oasi si trova a Nord del paese di Campagnola Emilia. Una volta imboccata via Reggiolo, presso il campo sportivo dell'oratorio, si prosegue per circa 2 km. L'Oasi resta sulla sinistra. Dall'A1 uscendo a Reggio Emilia percorrere la strada per Bagnolo in Piano e Novellara, poi Reggiolo fino alla località Bernolda, voltare a destra per Campagnola e, passando un ponticello, dopo 1 km sulla destra, si giunge all'Oasi. Dall'A22 uscire a Reggiolo-Rolo, quindi seguire le indicazioni per Reggiolo di cui sopra.
Superficie: 12 ettari
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Telefono 340 6964168
Responsabile Luca Bagni

L'Oasi Celestina è situati nei pressi di Campagnola Emilia, in provincia di Reggio Emilia. Nasce sul finire degli anni '90 da una donazione di Maria Celestina Freddi, socia Lipu e appassionata di natura che, con un lascito testamentario lascia i 12 ettari della sua proprietà all'Associazione.

Quello che era un fondo agricolo, viene trasformato nel 2001 in una zona umida grazie alla collaborazione dell'allora Consorzio della Bonifica Parmigiana Moglia-Secchia (adesso Consorzio di Bonifica Emilia centrale). Vengono scavati due invasi, che fungono anche da casse di espansione, collegate ai canali di bonifica del territorio circostante. Come ultima cosa vengono installati il Centro visite e il Capanno di Osservazione. L'Oasi Celestina è inaugurata ufficialmente nella primavera del 2005 grazie alla collaborazione con Comune Campagnola Emilia e poi dal 2009 della Provincia Reggio Emilia. Dal 2012, grazie ad un finanziamento del PSR-Programma Sviluppo Rurale, l'Oasi è dotata di una Torretta di osservazione.

Habitat

Il paesaggio dell'Oasi è in progressiva evoluzione: le varie piantumazioni di alberi e cespugli autoctoni hanno costituito una serie di siepi e di macchie cespugliate mentre il canneto ha colonizzando gli specchi d'acqua. Tra gli animali, le presenze più rilevanti riguardano senz'altro gli uccelli. Tra i nidificanti ci sono il Cavaliere d'Italia, l'Averla piccola, la Sterna comune, il Tarabusino, la Gallinella d'acqua, il Germano reale, la Passera mattugia.

E' neiperiodi del passo migratorio che si possono vedere le specie più interessanti. Tra i limicoli, sono stati osservati Chiurlo piccolo, Chiurlo maggiore, Gambecchio, Piovanello pancianera, Combattente, Albastrello, Totano moro, Pantana, Pavoncella, Piro piro boschereccio e culbianco, Beccaccino, Pittima reale, Piovanello comune eccetera. In primavera si possono vedere il Fraticello e le tre specie di Mignattini, il comune, il piombato e l'alibianche, mentre in autunno è stato osservato il Gabbianello. Tra i rapaci, osservati Nibbio bruno, Falco di palude, Albanella reale e minore, Sparviere, Poiana, Gheppio, Lodolaio e Pellegrino.

Lycaena dispar (foto: Luca Bagni)Lycaena dispar (foto: Luca Bagni)

Servizi e strutture

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La visita si può sviluppare partendo dal Centro visite, in cui è allestita una piccola mostra fotografica che illustra la "storia" dell'area protetta. Seguendo il sentiero, si giunge prima alla Torretta e poi al capanno di osservazione. Dal capanno e inoltre dalla mascheratura presente presso il lago piccolo si possono osservare gli stagni e la vita che essi ospitano.

Il Centro visite è dotato di un'aula didattica e dei servizi igienici, ed è accessibile ai diversamemnte abili. L'Oasi, lungo il sentiero-natura, è dotata di nidi artificiali per piccoli uccelli, di bacheche con pannelli didattici, di un gazebo in legno con panche, tavoli e tettoia, aula didattica all'aperto.

Da visitare in zona

L'area naturalistica delle Valli di Novellara e Reggiolo, riconosciuta come sito SIC e ZPS, di cui anche l'Oasi Celestina dal 2012 ne fa parte, dista pochi chilometri dall'Oasi stessa. Tutta la provincia di Reggio Emilia è inoltre ricca di interessanti testimonianze storico-architettoniche: meritano una visita la Corte di San Bernardino a Campagnola, la Rocca di Novellara, la Rocca di Reggiolo, solo per citare le più vicine.

 

Martedì, 30 Luglio 2013 11:41

Riserva Naturale Torrile e Trecasali

Località Torrile (PR). Nella bassa pianura parmense tra i corsi del fiume Taro e del Po.
Apertura al pubblico Tutto l'anno nei giorni di giovedì, sabato e domenica e festivi con orario continuato dalle ore 9.00 alle ore 17.00 o 18. Visite guidate per scolaresche e gruppi possibili anche negli altri giorni della settimana, solo su prenotazione, al numero 0521 810606.
Per rimanere aggiornati chiamare il numero 0521 810606 o consultare la pagina Facebook della Riserva.
Come arrivare Percorrere la strada statale n. 343 da Parma in direzione Colorno. Arrivati all'altezza di San Polo di Torrile girare a sinistra seguendo le indicazioni stradali per la Riserva Naturale di Torrile e Trecasali
Facebook Oasi di Torrile su FaceBook
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Telefono Tel. 0521 810606
Responsabile Gabriella Meo

"Torrile" è nata nel 1988 grazie all'ornitologo Maurizio Ravasini che, scoperta la presenza di due coppie di cavalieri d'Italia, ha lavorato, con alcuni volontari della Delegazione Lipu di Parma, per trasformare una distesa di campi coltivati a mais e barbabietole in una zona umida. L'obiettivo era anche quello di integrare la nuova area con le adiacenti vasche dello zuccherificio Eridania, per attirare ed ospitare i numerosi uccelli che, anche grazie alla vicinanza del Po, transitavano numerosi in zona.

 

Nota dapprima come Oasi Lipu Torrile, dal 2010 l'Oasi è diventata "Riserva naturale Torrile e Trecasali", con un'estensione totale di 109 ettari e l'inclusione dei fontanili di Viarolo, nel contesto del rapporto gestionale con l'Ente Parchi Emilia occidentale.

Habitat

Nell'ambiente dell'ecosistema palustre, in pochi anni sono state osservate più di 300 specie di Uccelli. Il periodo migliore per l'osservazione è la primavera, quando dai capanni di osservazione si possono avvistare le colorate Sgarze ciuffetto pescare sulle foglie della Ninfea gialla. E' comunque possibile osservare tutte le specie di ardeidi italiani che nidificano nella garzaia di importanza internazionale con circa500 coppie. Poi le anatre: coloratissimi i maschi, mimetiche le femmine. Durante le migrazioni è possibile osservare stormi anche numerosi di Germano reale, Codone, Mestolone, Fischione, Alzavola, Marzaiola, Moriglione e Canapiglia.

La zona umida della Riserva (foto: Michele Mendi)La zona umida della Riserva (foto: Michele Mendi)

Ma la specie che in primavera attira maggiormente l'attenzione dei visitatori è il Cavaliere d'Italia, simbolo della Riserva, inconfondibile per le lunghissime zampe rosse, il piumaggio bianco e nero e il becco sottile. Gli isolotti che costellano gli specchi d'acqua della Riserva sono i luoghi preferiti anche dalla Sterna comune, per farci il nido. E poi l'Avocetta, il Chiurlo maggiore, la Pavoncella, la Pantana, il Totano moro, il Combattente, il Beccaccino. 

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In primavera e in autunno non mncano le presenze di specie come la Cicogna nera, il Falco pescatore, l'Aquila anatraia maggiore, il Mignattaio, la Spatola (quest'ultima negli ultimi anni nidifica nella garzaia). Qualche segnalazione eccezionale avviene anche nel periodo invernale, come quelle della stupenda Aquila di mare e del velocissimo Falco pellegrino. Insomma, tante specie di uccelli e tanta vita selvatica, che arricchiscono la Riserva e la rende un luogo speciale anche per la fotografia naturalistica.

Servizi e strutture

Gli itinerari dell'area attrezzata della Riserva Naturale Torrile e Trecasali si sviluppano lungo percorsi su terra battuta e polvere di frantoio, accessibili ai disabili, che portano ai 7 capanni di osservazione. Inoltre, è presente un Centro visite con sala conferenze, aule didattiche, gazebo in legno e pannelli didattici, che fanno parte del nuovo Centro per il turismo naturalistico e l'educazione ambientale. Numerose le attività e gli Eventi natura organizzati. La Riserva è dotata di un ampio e tranquillo parcheggio, dove è possibile prenotarsi per pernottare con il camper. La Riserva è accessibile ai disabili e, sin dalla primavera 2007, la Provincia di Parma ha dotato l'area protetta di uno scooter apposito per turisti con disabilità motorie e sensoriali.

Birdwatching in capanno (foto: A. Mazza)Birdwatching in capanno (foto: A. Mazza)

Da visitare in zona

Tutta la bassa parmense è ricca di testimonianze storico-ambientali (il corso del Po, il vicino Parco regionale del Taro) ed anche la Reggia di Colorno o lo splendido borgo medioevale di Fontanellato meritano attenzione.

Martedì, 30 Luglio 2013 11:36

Diventa volontario

Hai voglia di impegnarti per gli animali e la biodiversità? Vuoi vivere la splendida esperienza del volontariato ambientale? Vuoi aiutarci nel nostro progetto di un futuro ecologico, sostenibile, naturale? La grande famiglia Lipu ti aspetta.

La Lipu è nata e continua a crescere grazie all'attività di tanti volontari, persone comuni ma speciali che sono il cuore, il motore della nostra associazione. Senza l'aiuto dei volontari il nostro sogno di cambiamento sarebbe vano. Qualsiasi cosa tu sappia fare, purché animata dalla generosità del volontariato, sarà un aiuto importante per la Lipu, un contributo decisivo.

Se desideri conoscere le opportunità di volontariato ambientale della Lipu compila questo modulo:

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Martedì, 30 Luglio 2013 11:03

Il mondo degli uccelli

Nel cuore della Lipu c'è la passione per la natura e per gli uccelli selvatici, con il loro mondo di canti, voli, colori.

In questa sezione trovi alcuni strumenti, quali miniguide e risorse online, per conoscere meglio gli uccelli, le loro abitudini ed esigenze, e imparare a rispettarli.

Come costruire e montare una casetta per gli uccelli del tuo giardino per nutrirli, riconoscerli ed aiutarli ad affrontare l'inverno.

Fare Birdwatching significa osservare gli uccelli nel loro habitat, muoversi nel verde e all'aria aperta e trovare il tuo spazio nella natura.

Scopri come aiutare gli uccelli e gli altri animali in difficoltà seguendo le nostre indicazioni di primo soccorso.

Proteggiamo gli uccelli, tuteliamo la biodiversità, educhiamo all'ambiente, gestiamo oasi dove la natura è protetta.

Costruire una casetta o installare una mangiatoia nel tuo giardino è un modo semplice per aiutare gli uccelli a sopravvivere nel freddo periodo invernale.

In questa sezione troverai una breve guida per creare, assemblare e gestire mangiatoie e nidi artificiali per uccelli. É un'ottima occasione per osservarli da vicino e portare un po' più di Natura nella vita di tutti i giorni.

Le Mangiatoie

Gli uccelli sono attivi per l'intero corso dell'anno. Alcuni, come le rondini e gli usignoli, dopo aver trascorso le stagioni calde da noi, evitano i rigori dell'inverno migrando a sud. Altri restano dalle nostre parti, come gli scriccioli e le cince. Altri ancora scendono dal nord Europa per trascorrere l'inverno in Italia, dove è meno freddo. E' il caso, ad esempio, di merli e pettirossi. Malgrado queste specie siano dotate di adattamenti antigelo, a partire da un fitto piumaggio isolante, le basse temperature possono rappresentare per loro un problema. Quando poi cade la neve o arriva il gelo notturno, soprattutto gli uccelli più piccoli rischiano la vita.

Scegli il tuo nido o la tua mangiatoia. Puoi richiedere un nido artificiale o una mangiatoia per il tuo giardino direttamente sull'Emporio Lipu.

SCEGLI UN NIDO O UNA MANGIATOIA
SOSTIENI LA Lipu CON QUESTO ORDINE

Il più elementare sistema inventato dalla Natura per combattere il freddo è quello di nutrirsi, alimentando quel riscaldamento interno che è il metabolismo corporeo. Il problema è che il freddo coincide, in inverno, con una generale scarsità di cibo, visto che la maggior parte degli insetti è ibernata e non disponibile. Per questo è molto apprezzato dagli uccelli un servizio di offerta di cibo adeguato alle loro diete. Ecco allora l'importanza delle mangiatoie, le mangiatoie artificiali, questi utilissimi e molto graditi ristoranti per uccelli.

Esistono fondamentalmente due tipi di mangiatoie, una "aperta" ed una "con tetto". Ciascuna di esse, a sua volta, può essere "appesa" o con "supporto", cioè poggiata ad un supporto piantato a terra, senza che questo comporti particolari differenze per i nostri ospiti (può essere invece rilevante l'altezza a cui sono posizionate). Le mangiatoie aperte sono forse più belle da osservare, ma quelle coperte da un tetto hanno il pregio di disincentivare molti ospiti di più grandi dimensioni quali taccole, gazze, piccioni e tortore. Anche gli storni frequentano meno volentieri le mangiatoie chiuse rispetto a quelle aperte.
Un altro tipo di mangiatoia, più specifica per cince e picchi muratori, è quella "a rete", che va preferibilmente appesa.
Puoi richiedere una mangiatoia sull'Emporio Lipu in cambio di una piccola donazione.

I Nidi

Se il classico nido di uccello è nell'idea di ciascuno di noi, la coppa di rametti o pagliuzze posata alla biforcazione di un ramo, in realtà il mondo alato presenta una varia tipologia di nidi in relazione alle specie considerate.

Nel tentativo principale di costruire nidi sicuri dai predatori e riparati dalle intemperie, alcuni uccelli hanno adottato la strategia del nidificare in cavità. Ad esempio i picchi le scavano attivamente nei tronchi; altri come il Martin pescatore, i gruccioni o i topini negli argini sabbiosi e ciottolosi.
Molte specie, soprattutto di piccole dimensioni, sfruttano invece cavità naturali: crepe e buchi nei tronchi vecchi, nidi abbandonati di picchi, cortecce distaccate, fessure di rocce, eccetera. Il taglio dei boschi per ricavarne legname elimina gli alberi adulti che sono quelli che offrono più facilmente cavità per queste nidificazioni.

In città invece gli alberi sono piantati e curati dai giardinieri, e per altri motivi dunque le cavità sono ancora più rare. In questi ambienti la densità nidificante di molti uccelli è proprio limitata dalla carenza di cavità idonee e disponibili. Molte esperienze hanno dimostrato come, apponendo nidi artificiali in boschi giovani o ambienti urbani, la presenza nidificante di molte specie aumenti sensibilmente.

Martedì, 30 Luglio 2013 10:39

L'appello di Salviamo il Paesaggio

Dal 1950 ad oggi l'Italia ha perso milioni di ettari della sua superficie libera. È giunto il momento di fare una campagna comune, di presidiare il territorio in maniera capillare a livello locale, di amplificare l’urlo di milioni d’italiani che sono stufi di vedersi distruggere paesaggi e luoghi del cuore (Carlo Petrini, fondatore di Slow Food).

Il Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”, nasce su impulso dell’associazione Slow Food e del Movimento “Stop al Consumo di Territorio”, subito arricchitosi della presenza di numerose organizzazioni nazionali (tra cui Lipu, Legambiente, Pro Natura, Eddyburg, Movimento Decrescita Felice, Altreconomia, Associazione Comuni Virtuosi, Rete del Nuovo Municipio, Borghi Autentici d’Italia, Medici per l’Ambiente, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, organizzazioni agricole), di oltre 350 associazioni e comitati locali e più di 3000 prime adesioni individuali, tra cui quelle di urbanisti, docenti universitari, sindaci, architetti, giornalisti, produttori agricoli eccetera.

Il Forum Nazionale vuole coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti in una rete che condivida gli stessi valori elementari, e sensibilizzare il nostro Paese su uno dei più grandi scempi che sta subendo, sotto silenzio e da troppo tempo: il consumo del suolo libero e fertile a favore di cemento e asfalto.

Il consumo di suolo è in continuo aumento e si stima che attualmente la superficie totale urbanizzata sia di quasi 2 milioni e mezzo di ettari (oltre 100.00 ettari l’anno), ma purtroppo non possiamo fare affidamento su dati certificati, a testimonianza di quanto questo problema debba ancora essere monitorato e sufficientemente considerato come prioritario dalle Istituzioni.

L’attività speculativa in questo campo sembra non conoscere crisi di sorta e, forti delle nostre reti associative, registriamo e verifichiamo continuamente le voci di protesta che si levano a livello locale. Attraverso il Forum intendiamo presto mettere in campo azioni concrete per contrastare questa deriva che sta privandoci per sempre di beni comuni fondamentali: i nostri territori e la loro bellezza.
La loro salvezza è legata indissolubilmente alla nostra qualità della vita, ciò che ci ha reso orgogliosi e famosi in tutto il mondo.

Il suolo fertile e l’integrità del paesaggio sono la principale garanzia per il futuro del nostro Paese, del turismo, della nostra agricoltura e dei nostri prodotti tradizionali, della salubrità dei luoghi in cui abitiamo e della biodiversità naturale ivi presente. La storia ci insegna che essi sono la base concreta di ogni cultura locale, ciò che unisce gli italiani nella diversità e ci rende un popolo unico. Paesaggio e territorio fertile sono la risorsa economica di cui siamo più ricchi, è assurdo sprecarla così.

Il nascente Forum nazionale intende mettere in campo una serie di azioni concrete per fermare il consumo di suoli fertili e lo scempio del paesaggio italiano:
1) Proposta di legge di iniziativa popolare
2) censimento in tutti i Comuni degli immobili sfitti o non utilizzati
3) Campagna di comunicazione a livello nazionale.

Clicca qui per scaricare il banner di salviamo il paesaggio

Martedì, 30 Luglio 2013 10:11

Ecologia urbana

L'ecologia urbana è l'insieme delle pratiche che mirano a integrare in modo armonioso la Natura, l'uomo e gli ambienti urbani, evitando che l'urbanizzazione sia dannosa per l'ambiente e per le stesse persone.

L’ecologia urbana è dunque il confine tra "buone" e "cattive" città, tra un futuro vincente e un futuro insostenibile. Una sfida da vincere, per la Lipu e per tutti noi.

L'ecologia urbana è una delle chiavi del nostro futuro. Oltre il 50% della popolazione umana vive ormai nelle città, in piccoli, grandi e talvolta giganteschi agglomerati urbani, con punte del 80% in alcune aree del mondo, come l’Europa, e percentuali che nel prossimo futuro risulteranno ancora più alte. Sono dati che spaventano e chiamano a strategie e azioni concrete.

Le città sono e saranno sempre più croce e delizia del nostro pianeta. Palestre di incontro, socializzazione, economia, rischiano però di consumare sempre più territorio e divenire luoghi del grigio e dell’alienazione.

E che dire del rapporto tra città e natura? Da un lato, le città ospitano tanta vita naturale -uccelli, mammiferi, insetti, piante, biodiversità; dall’altra distruggono gli habitat preesistenti -più o meno naturali- quali boschi, zone umide, terreni coltivati, e inducono una serie di pericoli per gli animali (cavi elettrici, edifici con vetrate, traffico veicolare ecc.).

Studiare e favorire in città la presenza di biodiversità; gestire in modo ecologico gli alberi e le aree verdi urbane, così come le specie animali; prevedere pianificazioni urbanistiche che tengano prioritariamente conto degli aspetti naturalistici, in modo da favorire la migliore integrazione tra artificiale e naturale; diffondere l’educazione ambientale promuovendo una cultura profonda della convivenza, civica ed ecologica: sono solo alcune delle azioni di ecologia urbana nelle quali la Lipu è da tempo impegnata e che risultano ormai indispensabili, per il presente e il futuro delle città.

Così che le nostre città possano essere luoghi in cui vivere è possibile e bello, per le persone, gli altri animali, la natura.

Martedì, 30 Luglio 2013 10:06

Consigli per i consumatori

Cosa possono fare i consumatori per fermare il declino della biodiversità nelle campagne italiane? I grandi cambiamenti cominciano dalle piccole abitudini quotidiane come fare la spesa o cucinare.

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