Lipu Onlus, natura, uccellie animali selvatici in Italia

Consigli per gli agricoltori

Consigli per gli agricoltori Gregge tra le querce (foto: Bartucci)
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Cosa possono fare gli agricoltori per fermare il declino della biodiversità nelle campagne italiane? L'Unione Europea incoraggia un'agricoltura più rispettosa della Natura attraverso incentivi sulle pratiche agricole sostenibili e le azioni che migliorano l'ambiente.

Per un'agricoltura sostenibile

Ciascuna Regione o Provincia autonoma descrive nel Programma di Sviluppo Rurale gli schemi agro-ambientali, che devono essere mirati alla realtà ambientale locale, e i relativi compensi. L'adesione a questi schemi da parte degli agricoltori è volontaria.

I tipi di azioni che vengono finanziati sono:

  • il ritiro ventennale dei seminativi a scopi ambientali. Su terreni agricoli vengono ricreate zone umide, aree prative alternate ad arbusti e prati allagati. Tutti habitat quasi scomparsi in seguito all'intensificazione dell'agricoltura. Vengono inoltre favoriti il mantenimento o il ripristino di siepi, filari, stagni, muretti a secco e di altri elementi dell'ecosistema agrario, che forniscono siti di riproduzione e alimentazione a numerosi uccelli quali l'Averla piccola, l'Averla capirossa e la Monachella, oltre che a insetti e piante selvatiche. Le siepi inoltre riducono l'erosione, l'evaporazione e proteggono i campi dal vento;
  • il ritardo del periodo degli sfalci. Questo permette alle specie che si riproducono al suolo di terminare con successo la riproduzione e l'allevamento della prole;
  • il mantenimento o il recupero di prati. I prati sono tra gli habitat con il trend di diminuzione più elevato e ospitano specie importanti come il Re di quaglie, l'Allodola e la Quaglia. Sarebbe importante che gli sfalci non venissero effettuati durante la riproduzione, cioè tra la fine di febbraio e la fine di luglio;
  • il mantenimento dei pascoli e degli allevamenti estensivi. L'intensificazione della zootecnia ha portato alla quasi scomparsa dei pascoli e alla concentrazione dei bovini in grandi stalle industriali. I pascoli, la presenza del bestiame all'aperto e la permanenza di stalle di dimensione modesta favoriscono la conservazione di molte piante selvatiche, insetti, mammiferi e uccelli, come la Gallina prataiola, il Grillaio, l'Ortolano, il Calandro, la Tottavilla e la Rondine;
  • l'aratura tardiva delle stoppie. Il mantenimento dei residui della mietitura nei campi durante il periodo invernale fornisce un'importante fonte di semi e riparo preziosi a molti uccelli nel periodo più difficile dell'anno. Inoltre, la vegetazione che prima dell'aratura cresce fra le stoppie ospita una ricca fauna di insetti;
  • l'agricoltura biologica. E' un metodo di produzione agricola che non fa uso di pesticidi e diserbanti di sintesi, utilizza come unico concime quello di tipo organico (letame o compost), assicura la difesa delle coltivazioni da malattie, insetti e erbacce attraverso la prevenzione e utilizza la forza delle leggi naturali per aumentare le rese e la resistenza alle malattie. Per questo le aziende biologiche impiantano siepi e filari, effettuano la rotazione delle colture e diversificano la produzione.

La pulizia dei fossi

Nei fossi crescono specie erbacee, arboree e arbustive di vario tipo che sono state "cacciate" dai campi coltivati e sulle quali si concentra una ricca comunità di animali. Le operazioni di pulizia dei fossi (che non dovrebbero mai essere cementificati o sostituiti con drenaggi sotterranei) dovrebbero essere realizzate solo con mezzi meccanici nel periodo compreso fra agosto e dicembre, quando anfibi, uccelli, rettili e invertebrati non sono impegnati in attività riproduttive

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