Lipu Onlus, natura, uccellie animali selvatici in Italia

Le Oasi e i Centri

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La Oasi e i Centri Recupero sono le principali strutture della Lipu sul territorio. Le Oasi gestiscono e proteggono oltre 7000 ettari di natura. I Centri Recupero curano circa 20.000 animali in difficoltà per rimetterli in natura.

Assieme, Oasi e Centri costituiscono una splendida rete per la biodiversità, gli animali e i cittadini desiderosi di dar loro un aiuto.

Il sistema delle Oasi e Riserve Lipu

Le Oasi e Riserve Lipu in Italia ospitano e proteggono oltre 5.000 differenti specie animali e vegetali, con più di 300 specie di uccelli osservabili nelle varie stagioni dell'anno. Tra queste, molte sono di notevole importanza dal punto della conservazione, perché minacciate di estinzione o presenti solo in pochissime aree. Le Oasi sono anche un luogo di riproduzione per alcune specie "simbolo"come la Cicogna bianca, il Capovaccaio, il Falco della regina e varie specie di anatre.

Un vero patrimonio di uccelli e fiori, rettili e pesci, alberi e mammiferi, insetti, anfibi e funghi, inseriti in un'ampia varietà di paesaggi ed ecosistemi; un piccolo, ma concreto ed efficace contributo alla tutela della biodiversità del nostro Paese. Ecco cosa sono le Oasi e le Riserve Lipu.

I Centri Recupero per gli animali in difficoltà

I Centri Recupero Fauna Selvatica hanno lo scopo di ricevere, curare e riportare in natura le migliaia di uccelli e altri animali rinvenuti in difficoltà, per i colpi di fucile dei cacciatori,per urti contro automezzi e cavi sospesi, per avvelenamento o intossicazione, perché caduti dal nido.
I nostri veterinari e il personale specializzato si adopera per restituire alla vita selvatica e al loro importante ruolo ecologico il maggior numero di poiane e barbagianni, gheppi e civette, aquile e assioli, aironi e cormorani, gabbiani e sule, e ancora merli, rondoni, cince.

Il pensiero di Danilo Mainardi

“Immaginate un posto dove la natura è protetta, anzi di più, dove è padrona di dare la vita ai suoi processi vitali e di evolversi con la minima interferenza dell'Uomo. E immaginate questo posto pieno di piante e di fiori selvatici che crescono liberamente, di acque ancora limpide dove si possono osservare piccoli animali ormai sempre più rari, come i grigi gamberi di acqua dolce o i guizzanti temoli, e poi gli uccelli, centinaia di uccelli che vanno e vengono, costruiscono il loro nido, allevano i piccoli con la sola preoccupazione di sfamarli e di difenderli dai predatori naturali, anch'essi presenti in assoluta libertà. A un posto così non si poteva che dare un solo nome: "oasi".

Danilo Mainardi, Presidente onorario della Lipu, all'Oasi di Torrile (foto: Archivio Lipu)

Un nome che certo non abbiamo inventato noi e che forse ricorda un po' troppo l'assedio che la natura spesso deve subire. Ma anche un nome appropriato che offre subito l'idea di cosa il visitatore possa aspettarsi, in questi luoghi. E così, quando nel 1979 un gruppo di appassionati (in realtà ci definivano in un altro modo) si mise in testa di creare la prima oasi della Lipu in una bella zona umida del Cuneese, a Crava Morozzo, non immaginava certo che avrebbe innescato un incredibile meccanismo in grado di creare una vera e propria collana di "perle di natura", che ad oggi ammonta ad oltre 50, tante sono le oasi ed i centri gestiti dalla nostra Associazione. Una "collana" o meglio una "rete" di aree protette che rappresenta uno dei risultati più tangibili della Lipu, chiamata ormai a gestire direttamente, spesso dalle pubbliche amministrazioni, migliaia di ettari di natura italiana.

Oggi, terminata la fase pionieristica nella quale si interveniva soprattutto sulla base delle opportunità che capitavano di volta in volta, la Lipu ha iniziato a muoversi sulla base di strategie mirate. Per questo cerchiamo di attivare nuove oasi in zone strategiche per la presenza di habitat o di uccelli (come nelle ormai famose IBA) oppure in siti che possono diventare ottimi esempi di tutela e gestione da "esportare" in zone analoghe. Insomma, le opportunità stanno diventando sempre più priorità, l'offerta di fruizione che la Lipu è in grado di offrire al suo pubblico di appassionati si è ampliata, ma si è anche esteso l'impegno per dare sempre più un risposta qualitativa di buona gestione di questi luoghi, per i quali i finanziamenti rimangono piuttosto scarsi ancora in molte situazioni.”

Danilo Mainardi, Presidente Onorario Lipu

Natura per 200 mila persone

Dalla prima Oasi, nel 1979 a Crava Morozzo, Cuneo, il sistema delle Oasi Lipu si è fortemente sviluppato, con la collaborazione e il coinvolgimento di Enti pubblici (Comuni, Province, Regioni, Enti Parco, Ministeri) e Società private. Una rete che, prendendo spunto da quella attuata in Inghilterra dalla RSPB (Royal Society for the Protection of Birds, la Lipu inglese), si basa su un agile ma efficace modello gestionale applicato a molti ambienti del Paese. Se le zone umide salmastre e di acqua dolce costituiscono infatti la maggioranza degli habitat rappresentati, vi sono anche estese superfici di boschi di latifoglie miste (planiziali e collinari), di incolti erbacei arbustivi appenninici, di ecosistemi agrari, di macchia mediterranea, di coste e falesie rocciose, inclusa una piccola  isola mediterranea (Isola delle Femmine, in Sicilia).

Tutto ciò senza dimenticare quegli ambienti a volte considerati "minori", come i fontanili o gli ultimi lembi di prati umidi, che invece sono spesso l'ambiente di elezione di numerose specie, e non solo di uccelli. Sparse in 11 regioni italiane, pur con una certa prevalenza in quelle settentrionali, le Oasi Lipu sono nella maggior parte dotate di risorse e servizi per facilitare la visita: capanni di osservazione, camminamenti e sentieri-natura, centri visita con aule per la didattica e perosnale qualificato in grado di accogliere il visitatore ed accompagnare gruppi e scolaresche.

Ogni anno oltre 200.000 le persone visitano le Oasi Lipu. Nell'ambito della grande rete internazionale di BirdLife International, "l'Associazione delle Associazioni" che riunisce oltre 100 organizzazioni Non-profit per la protezione degli uccelli e della natura sparse in tutto il mondo, la rete delle Oasi Lipu si colloca al quinto posto in assoluto per numero, quantità delle specie presenti ed estensione del sistema, contanto anche su alcuni siti di importanza internazionale.

È ad esempio il caso dell'Oasi Carloforte, nell'isola di San Pietro in Sardegna, dove i 6 chilometri di falesie e scogliere a picco sul mare ospitano e tutelano oltre 100 coppie di Falco della regina, uno dei rapaci maggiormente minacciati di estinzione. Oppure dell'Oasi Torrile, oggi Riserva naturale Torrile - Trecasali, una complessa zona umida situata in provincia di Parma e non lontana dalla golena del Po, letteralmente ricostruita in quelli che fino all'inizio degli anni '80 erano solo dei campi coltivati. Un luogo straordinario dove osservare le spatole e i cavalieri d'Italia e scattare meravigliose fotografie alla natura.

Da oltre 50 anni curiamo gli animali, proteggiamo gli habitat, combattiamo il bracconaggio e parliamo di natura ai ragazzi. Puoi farlo anche tu.

Se non sei ancora socio puoi iscriverti alla Lipu per un anno, farai parte della nostra grande famiglia e riceverai ogni tre mesi un numero di Ali, la nostra rivista!

 

 

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