Lipu Onlus, natura, uccellie animali selvatici in Italia
Territorio

Territorio (8)

Lunedì, 26 Agosto 2013 13:22

Cambiamenti climatici

La nostra vita, il nostro benessere e la stessa esistenza di molte specie animali e vegetali sono messi a rischio da cambiamenti climatici per molti versi irreversibili e dalla portata imprevedibile. Questo è ciò che sta accadendo al nostro pianeta.

 

In passato, il clima della Terra è cambiato ripetutamente per cause naturali. La vita sul nostro pianeta ha dovuto adattarsi. Ma ciò che sta accadendo negli ultimi decenni non ha precedenti in quanto a rapidità. La temperatura media globale che un secolo fa era di 13.7 °, ora è salita a 14.5 °C. Davvero tanto, se si considera che un aumento della temperatura di 2 °C sarebbe equivalente alle condizioni più torride degli ultimi 2 milioni di anni. E ancora più preoccupante è il fatto che la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera è la più elevata da quando l’uomo è comparso sulla terra.

Noi dipendiamo dagli ecosistemi e dai servizi che questi svolgono a nostro vantaggio. Tra questi, la produzione di ossigeno, la purificazione dell’acqua, la produzione di suolo. Ma solo ecosistemi in buono stato di salute saranno in grado di affrontare i rapidi cambiamenti climatici in atto e di continuare a svolgere queste preziose funzioni. Un ecosistema che perde biodiversità è sotto stress e quindi rischia di non poter adattarsi. Per questo, i cambiamenti climatici e crisi della biodiversità sono le due maggiori sfide che l’umanità dovrà affrontare nei prossimi decenni, e sono sfide che dovrà affrontare congiuntamente.

La nostra specie è in gran parte responsabile delle crisi ambientali che favoriscono i cambiamenti climatici (nonché la perdita di biodiversità), ma può esserne anche la soluzione. Tuttavia dobbiamo agire rapidamente per adattare noi stessi e il nostro ambiente a quanto ci aspetta e, meglio ancora, agire, operare, invertire (per quanto possibile) la rotta.

Per queste ragioni, la Lipu è seriamente impegnata anche su questi temi, così centrali per il futuro.

La regione Mediterranea, ad esempio, è a rischio desertificazione. L’acqua diverrà un bene sempre più raro e prezioso e così le foreste mediterranee. A tal proposito, siamo conducendo, grazie al finanziamento della Fondazione MAVA, il progetto “Mosaici Mediterranei. Adattamento ai cambiamenti climatici”.
Un programma ambizioso che prevede, tra l’altro, azioni di conservazione della biodiversità, di riduzione del rischio di incendio, buone pratiche nella gestione forestale, realizzazione di corridoi ecologici e vuole essere un contributo specifico ma esemplare di un certo tipo di azioni utili a far fronte a questo problema.

Un problema serio, i cambiamenti climatici, che tutti assieme dobbiamo affrontare, mitigare e per quanto possibile risolvere.

Lunedì, 26 Agosto 2013 12:53

Conserviamo la biodiversità

Biodiversità: una parola suggestiva per definire la diversità della natura e la sua ricchezza. La biodiversità è la varietà di esseri viventi che popolano la Terra. Ma la biodiversità è una ricchezza in pericolo, che richiede attenzione e tutela.

Molti sono oggi i pericoli per la biodiversità. Una cementificazione fuori controllo, ad esempio, sta causando una rapida perdita di territorio, senza risparmiare i terreni agricoli più produttivi d’Europa e gli habitat più ricchi di biodiversità. E', questa, una grande minaccia per molte specie animali e vegetali ma anche per la sostenibilità del nostro futuro, in termini di sicurezza alimentare, acqua, aria pulita e altri servizi ecosistemici.

Analogamente, uno sfruttamento non pianificato ed eccessivo del mare sta mettendo a rischio fauna e habitat marini, con conseguenze che, se non si interviene in tempo, possono anche essere definitive. Sappiamo bene, però, che dove intervengono azioni di tutela, la vita marina è in grado di riprendersi e di prosperare. Così come avviene per i tanti siti terrestri ricchi di biodiversità, che la Lipu ha protetto sviluppando il programma IBA (Important Bird Areas), con il quale abbiamo individuato 172 aree di fondamentale importanza per gli Uccelli, oggi protette.

E cosa dire dei cambiamenti climatici? Un problema enorme, a cui dobbiamo dare risposte più forti, ad esempio in termini di reti ecologiche e buone pratiche. Ma è anche nelle nostre città che bisogna cogliere le sfide del futuro: sostenibilità ecologica, adattamento ai cambiamenti climatici e possibilità per tutti di vivere e rigenerarsi a contatto con la natura.

Per tutto questo la Lipu lavora, giorno dopo giorno, nella sua grande impresa di conservazione della biodiversità.

Martedì, 30 Luglio 2013 10:39

L'appello di Salviamo il Paesaggio

Dal 1950 ad oggi l'Italia ha perso milioni di ettari della sua superficie libera. È giunto il momento di fare una campagna comune, di presidiare il territorio in maniera capillare a livello locale, di amplificare l’urlo di milioni d’italiani che sono stufi di vedersi distruggere paesaggi e luoghi del cuore (Carlo Petrini, fondatore di Slow Food).

Il Forum Nazionale “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”, nasce su impulso dell’associazione Slow Food e del Movimento “Stop al Consumo di Territorio”, subito arricchitosi della presenza di numerose organizzazioni nazionali (tra cui Lipu, Legambiente, Pro Natura, Eddyburg, Movimento Decrescita Felice, Altreconomia, Associazione Comuni Virtuosi, Rete del Nuovo Municipio, Borghi Autentici d’Italia, Medici per l’Ambiente, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, organizzazioni agricole), di oltre 350 associazioni e comitati locali e più di 3000 prime adesioni individuali, tra cui quelle di urbanisti, docenti universitari, sindaci, architetti, giornalisti, produttori agricoli eccetera.

Il Forum Nazionale vuole coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti in una rete che condivida gli stessi valori elementari, e sensibilizzare il nostro Paese su uno dei più grandi scempi che sta subendo, sotto silenzio e da troppo tempo: il consumo del suolo libero e fertile a favore di cemento e asfalto.

Il consumo di suolo è in continuo aumento e si stima che attualmente la superficie totale urbanizzata sia di quasi 2 milioni e mezzo di ettari (oltre 100.00 ettari l’anno), ma purtroppo non possiamo fare affidamento su dati certificati, a testimonianza di quanto questo problema debba ancora essere monitorato e sufficientemente considerato come prioritario dalle Istituzioni.

L’attività speculativa in questo campo sembra non conoscere crisi di sorta e, forti delle nostre reti associative, registriamo e verifichiamo continuamente le voci di protesta che si levano a livello locale. Attraverso il Forum intendiamo presto mettere in campo azioni concrete per contrastare questa deriva che sta privandoci per sempre di beni comuni fondamentali: i nostri territori e la loro bellezza.
La loro salvezza è legata indissolubilmente alla nostra qualità della vita, ciò che ci ha reso orgogliosi e famosi in tutto il mondo.

Il suolo fertile e l’integrità del paesaggio sono la principale garanzia per il futuro del nostro Paese, del turismo, della nostra agricoltura e dei nostri prodotti tradizionali, della salubrità dei luoghi in cui abitiamo e della biodiversità naturale ivi presente. La storia ci insegna che essi sono la base concreta di ogni cultura locale, ciò che unisce gli italiani nella diversità e ci rende un popolo unico. Paesaggio e territorio fertile sono la risorsa economica di cui siamo più ricchi, è assurdo sprecarla così.

Il nascente Forum nazionale intende mettere in campo una serie di azioni concrete per fermare il consumo di suoli fertili e lo scempio del paesaggio italiano:
1) Proposta di legge di iniziativa popolare
2) censimento in tutti i Comuni degli immobili sfitti o non utilizzati
3) Campagna di comunicazione a livello nazionale.

Clicca qui per scaricare il banner di salviamo il paesaggio

Martedì, 30 Luglio 2013 10:11

Ecologia urbana

L'ecologia urbana è l'insieme delle pratiche che mirano a integrare in modo armonioso la Natura, l'uomo e gli ambienti urbani, evitando che l'urbanizzazione sia dannosa per l'ambiente e per le stesse persone.

L’ecologia urbana è dunque il confine tra "buone" e "cattive" città, tra un futuro vincente e un futuro insostenibile. Una sfida da vincere, per la Lipu e per tutti noi.

L'ecologia urbana è una delle chiavi del nostro futuro. Oltre il 50% della popolazione umana vive ormai nelle città, in piccoli, grandi e talvolta giganteschi agglomerati urbani, con punte del 80% in alcune aree del mondo, come l’Europa, e percentuali che nel prossimo futuro risulteranno ancora più alte. Sono dati che spaventano e chiamano a strategie e azioni concrete.

Le città sono e saranno sempre più croce e delizia del nostro pianeta. Palestre di incontro, socializzazione, economia, rischiano però di consumare sempre più territorio e divenire luoghi del grigio e dell’alienazione.

E che dire del rapporto tra città e natura? Da un lato, le città ospitano tanta vita naturale -uccelli, mammiferi, insetti, piante, biodiversità; dall’altra distruggono gli habitat preesistenti -più o meno naturali- quali boschi, zone umide, terreni coltivati, e inducono una serie di pericoli per gli animali (cavi elettrici, edifici con vetrate, traffico veicolare ecc.).

Studiare e favorire in città la presenza di biodiversità; gestire in modo ecologico gli alberi e le aree verdi urbane, così come le specie animali; prevedere pianificazioni urbanistiche che tengano prioritariamente conto degli aspetti naturalistici, in modo da favorire la migliore integrazione tra artificiale e naturale; diffondere l’educazione ambientale promuovendo una cultura profonda della convivenza, civica ed ecologica: sono solo alcune delle azioni di ecologia urbana nelle quali la Lipu è da tempo impegnata e che risultano ormai indispensabili, per il presente e il futuro delle città.

Così che le nostre città possano essere luoghi in cui vivere è possibile e bello, per le persone, gli altri animali, la natura.

Martedì, 30 Luglio 2013 10:06

Consigli per i consumatori

Cosa possono fare i consumatori per fermare il declino della biodiversità nelle campagne italiane? I grandi cambiamenti cominciano dalle piccole abitudini quotidiane come fare la spesa o cucinare.

Martedì, 30 Luglio 2013 09:59

Consigli per gli agricoltori

Cosa possono fare gli agricoltori per fermare il declino della biodiversità nelle campagne italiane? L'Unione Europea incoraggia un'agricoltura più rispettosa della Natura attraverso incentivi sulle pratiche agricole sostenibili e le azioni che migliorano l'ambiente.

Martedì, 30 Luglio 2013 09:56

Agricoltura

Promuovere un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, delle risorse naturali e degli uccelli è uno dei principali obiettivi della Lipu. La buona agricoltura può contribuire a fermare il drammatico declino di specie di uccelli un tempo molto comuni e oggi sempre più rare.

Martedì, 30 Luglio 2013 09:48

Il consumo del suolo

Consumo del suolo significa perdita di terreno fertile per l’agricoltura, con danno a un settore già sofferente dell’economia e della società italiana, ma anche gravi problemi per la biodiversità.

E che dire del paesaggio, una risorsa preziosa del nostro Paese, ammirata in tutto il mondo e costituita da una mescolanza meravigliosa di cultura e natura, ambienti e beni artistici? Anch'esso paga il conto a una politica di urbanizzazione sregolata e spesso devastante.

NO ALLA CACCIAL'allodola ci chiede solo di poter continuare a cantare. Firma l’appello per chiedere al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di cancellare l'allodola dalle specie cacciabili.

FIRMA LA PETIZIONE
Ferma questa strage

Quella del consumo del suolo in Italia è un’emergenza nuova e antica. L’assalto al territorio italiano comincia già dagli anni ’50 e ’60, con le prime grandi tornate speculative e le campagne invase dal cemento. Ma oggi il fenomeno ha assunto toni insostenibili in quanto a entità e velocità di perdita di suolo, agricolo o naturale che sia.

Sono tra i 5 e i 6 milioni gli ettari cementificati del territorio italiano. Ogni giorno perdiamo nuovi pezzi per il sopraggiungere di progetti mal pensati, infrastrutture civili o industriali non utili e comunque localizzate male, nuova edilizia civile che in molti casi resta inutilizzata, a fronte dell’enorme numero di abitazioni vuote in città e piccoli comuni italiani.

Ma consumo del suolo significa anche perdita di natura: habitat prioritari, siti particolarmente rilevanti, aree per fauna e flora, biodiversità.

Prendiamo ad esempio il caso dei siti della rete Natura 2000, assediati da pessimi interventi e dal raggiramento continuo di norme e procedure. In molti casi, si tratta di perdite irreversibili, in altri di danni molto gravi ma riparabili, se si riuscisse a fermare l’azione devastatrice e a ripristinare correttamente gli ambienti danneggiati.

Per questo dobbiamo agire, più decisamente che mai. La Lipu ha scritto al Parlamento, chiedendo di porre il tema in cima alle agende della politica e, nello specifico, chiedendo una legge contro il consumo del suolo, una revisione della politica delle grandi opere infrastrutturali a favore di politiche locali di ottimizzazione ma anche una norma che vincoli le misure di compensazione naturalistiche, relative a piano e progetti, a un reale ripristino della biodiversità.

Pieno sostegno, in questo senso, abbiamo espresso al disegno di legge contro il Consumo del Suolo avanzata dal Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e dal già ministro delle Politiche Agricole Mario Catania. Un testo certamente migliorabile, ma che rappresenterebbe il primo vero stop al “mostro mangiasuolo” ce una speranza di salvezza e rilancio per la buona agricoltura, il paesaggio, la natura italiana.

I numeri del consumo del suolo

6 milioni: gli ettari di territorio italiano urbanizzato, corrispondenti a 1/5 del territorio totale
8: i metri quadrati di suolo che perdiamo ogni secondo
5: i mesi che impieghiamo per cementificare una superficie pari a quella del comune di Napoli
10 milioni: le case vuote stimate in città e comuni italiani

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