Lipu Onlus, natura, uccellie animali selvatici in Italia
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Venerdì, 27 Giugno 2014 16:57

SOS animali feriti

Se trovi un uccello o un altro animale in difficoltà, puoi portarlo in un Centro Recupero Lipu, dove operatori specializzati, volontari e personale veterinario lo prenderanno in consegna, curandolo dal primo soccorso al rilascio in natura.

Se hai rinvenuto un uccello ferito e non riesci a contattarci immediatamente (entro mezza giornata), prima di affidarlo alle cure specializzate di un Centro Recupero della Lipu è necessario procedere all'alimentazione artificiale. Attenzione: le indicazioni che seguono sono di carattere generale e valgono esclusivamente per il primo soccorso e non, ovviamente, per l'allevamento dell'animale, che peraltro è vietato dalla legge italiana.

 

Come alimentare un uccello ferito

Un pulcino ha bisogno di mangiare e bere solo durante il giorno, ad intervalli regolari e diversi a seconda dello stadio di sviluppo: circa ogni mezz'ora per i nidiacei implumi e ogni 2-3 ore per i nidiacei impiumati.
Come alimento universale di emergenza, è possibile somministrare: pezzettini di carne cruda o camole (larve della farina o del miele) e acqua con un contagocce o siringa senza ago.
Attenzione: non somministrare mai e in alcun caso (sia per uccelli giovani che adulti) pezzetti o molliche di pane, latte o derivati del latte.

Dove tenere un animale ferito prima di consegnarlo alle cure di un Centro Recupero

Se si tratta di un uccello, depositarlo in una scatola di cartone di dimensioni adeguate (poco più grandi dell'animale). Per favorire l'aerazione, fare dei fori sulla parte alta della scatola. Sul fondo della scatola, sistemare dei fogli di giornale.

Importante: non utilizzare gabbiette o trasportini per gatti. Gli animali selvatici sono insofferenti alla cattività e se collocati in gabbie o trasportino possono agitarsi e ferirsi seriamente.

Per mammiferi molto giovani è sufficiente una scatola di cartone imbottita con fogli di carta assorbente da cucina o fogli di giornale. Per mammiferi adulti occorrono contenitori più robusti, dove posizionare gli animali avendo comunque cura di richiedere il rapido intervento di esperti (ad esempio Polizia Provinciale, Corpo Forestale dello Stato). Posizionare l'animale nella scatola, assicurandosi che non possa uscirne. Non mettere nella scatola alimenti o acqua, per evitare che si sporchi, infettando le eventuali ferite. Tenere lo scatolone in un luogo riparato, il più possibile tranquillo e al buio: l'animale si tranquillizzerà evitando di aumentare lo stress causato dalle ferite.

Se si tratta di animali molto giovani, cuccioli o pulcini, sistemare accanto o sotto la scatola una borsa d'acqua calda oppure una bottiglia di plastica riempita con acqua calda. Non posizionare la scatola con l'animale su stufe o termosifoni accesi. Attenzione: alcuni animali selvatici sono potenzialmente pericolosi, possono mordere, artigliare e beccare. Munirsi di guanti spessi e maneggiare l'animale facendo attenzione a non avvicinarlo al corpo e al volto.
Non improvvisare mai cure veterinarie.

Ho trovato un piccolo uccello in difficoltà? È meglio raccoglierlo o lasciarlo dov'è?

In primavera, può capitare di trovare un nidiaceo (un piccolo di uccello) durante una passeggiata nel bosco, ma anche nel giardino di casa, o sul marciapiede. La nostra sensibilità ci induce a raccoglierlo e portarlo a casa per "allevarlo". Eppure, non sempre è la cosa migliore.

Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette.) quando ancora non è un perfetto volatore: questi animali non sono abbandonati ma accuditi dai genitori, che li accompagnano nella graduale autonomia attraverso le "cure parentali" tipiche di ogni specie.
Dunque, raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle cure dei genitori, sicuramente più valide del più esperto e attento veterinario.
Ricordiamo inoltre che la detenzione e l'allevamento dei selvatici da parte dei privati sono vietati dalla legge e che errate pratiche di soccorso e allevamento dei nidiacei possono determinare il fenomeno dell'imprinting, compromettendo la possibilità dell'animale di tornare in natura.

Nei Centri Recupero Lipu si adottano tecniche volte a limitare il contatto umano con tutti i degenti selvatici, proprio per scongiurare l'imprinting sull'uomo. Prima di raccogliere un nidiaceo ci sono due situazioni che dobbiamo sempre valutare:
se sono nidiacei feriti o in reale stato di pericolo (se di piccola taglia minacciati da gatti o altri predatori, finiti in mezzo alla strada.) per sopravvivere hanno bisogno di cure da parte dell'uomo se sono nidiacei sani, anche se ancora incapaci di volare, non sono in pericolo e devono essere lasciati in quel luogo.

Spesso la fonte di pericolo può essere eliminata, ad esempio trattenendo un animale domestico (cane o gatto) in casa, o spostando il piccolo uccello di qualche metro dalla potenziale minaccia, o comunque vigilare sul nidiaceo fino a che non lo si ritenga più al sicuro.

Una leggenda metropolitana da sfatare

Non è vero che i genitori abbandonano i propri pulcini se toccati dalle persone che tentano di spostarli da un pericolo imminente.

Come aiutare un Rondone ferito o fuori dal nido

La cosa più importante da sapere sui rondoni è che questi uccelli non abbandonano il nido fino a che non sono completamente autosufficienti. Per loro quindi non valgono le stesse indicazioni di soccorso che abbiamo dato per gli altri nidiacei. I rondoni (in Italia si riproducono tre specie: Rondone comune, Rondone pallido e Rondone maggiore) sono uccelli particolari e delicati. La Natura li ha selezionati per vivere l'intero ciclo vitale in volo. Si posano solo nei nidi. Per questo posseggono zampe molto corte che non consentono loro di spiccare il volo dal suolo né di camminare alla ricerca di cibo. Capita tuttavia che questi uccelli, sia adulti che giovani immaturi, atterrino per errore o incidente al suolo. In questi casi il soccorso da parte dell'uomo è indispensabile.

Prima di prestare aiuto a un Rondone è necessario capire se si tratta di giovane individuo incapace di volare o di un adulto sano, perché il soccorso è differente nei due casi. Il Rondone adulto si distingue dal giovane perché quando le ali sono in posizione di riposo si incrociano sul dorso superando la coda di circa 2-3 cm. L'apertura alare è di circa 2 spanne e la silhouette disegna una falce. Un Rondone comune adulto, senza ferite, spesso torna a volare grazie alla semplice operazione di lancio. Se dopo il lancio dovesse plannare nuovamente al suolo, serve invece il ricovero in un Centro Recupero.Il Rondone adulto in assenza di evidenti ferite può essere rilasciato in loco, evitando il ricovero. È sufficiente un delicato slancio in luoghi aperti vicini al sito di ritrovamento (non da balconi o posizioni elevate).

Il Rondone giovane ha ali tendenzialmente corte che in lunghezza non superano mai la coda e al massimo si incrociano di poco sul dorso. Spesso sono visibili i calami alla base delle penne (astucci cheratinici che contengono piumaggio in crescita).
Il Rondone giovane, anche se in buona salute, non è in grado né di camminare né di volare e alimentarsi. Nessun tentativo di involo va operato. Serve invece il soccorso e la consegna a un Centro Recupero. Nell'attesa del ricovero lo si può adagiare in un contenitore di cartone e al caldo, come descritto per gli altri nidiacei.

Se hai già contattato il Centro Recupero ma devi nutrire il Rondone, in attesa di ricovero, puoi fornire i seguenti alimenti: piccole palline di carne macinata cruda di manzo, camole del miele, camole della farina (le camole si possono acquistare presso i negozi di pesca sportiva). Somministragli acqua da un contagocce o attraverso una siringa senza ago o anche con la punta del dito, lasciando cadere una goccia alla volta lateralmente sul taglio del becco. Importante: questo tipo di alimentazione è un rimedio di emergenza e non deve protrarsi nel tempo.

Come far volare un Rondone (istruzioni per l'involo)

Quando le ali diventano più lunghe di 2-3 cm rispetto alla coda e quando l'animale inizia a rifiutare il cibo e a fare prove di volo nello scatolone (aprendo e sbattendo le ali con insistenza), è segno che il rondone comune si sente pronto per volare.

Non fare lanci di prova perché il Rondone comune non atterra sulle zampe ma sul petto. Potrebbero dunque crearsi lesioni interne alla base del collo, con conseguenze anche letali.

Il Rondone è pronto per l'involo quando, messo sul pavimento a 3-10 metri da una finestra molto luminosa (ideale una porta finestra) con la faccia rivolta verso l'esterno, frullerà le ali e, nel tentare di raggiungere la fonte luminosa, si alzerà di 10-30 centimetri dal suolo (senza alcun aiuto da parte nostra, al massimo una leggerissima spinta in avanti) usando lo spazio che lo separa dalla finestra come "pista di decollo".

Se capace di alzarsi anche di soli pochi centimetri senza il nostro aiuto, il Rondone dispone della giusta muscolatura e una volta lanciato in aria, ad esempio su un campo erboso o di terra, sarà capace di prende il volo.
Se invece, messo sul pavimento come sopra descritto, il Rondone tenterà di nascondersi, o arrufferà le piume del dorso, o ancora si volterà con la coda verso la finestra, il Rondone non è ancora pronto per l'involo.

numeri di telefono dei Centri Recupero Lipu

Per ulteriori ulteriori informazioni chiama la Sede Nazionale della Lipu tel 0521/273043 (lun. - ven. ore 8.30-17.30) oppure contatta la tua Amministrazione Provinciale di riferimento

Centri Recupero Fauna Selvatica Lipu in Italia:
Asti - Tigliole d'Asti: Tel. 347.2425611
Bologna: Tel. 051.432020
Ferrara: Tel. 0532.772077
Firenze - Vicchio del Mugello: Tel. 347.8781971 ( prega di inviare sms o whatsapp allegando la foto dell'animale ferito, verrete ricontattati al più presto.)
Livorno: Tel. 0586.400226
Milano - Pontevecchio di Magenta: Tel. 338.3148603
Palermo - Ficuzza: - Tel. 339.2567961
Roma: Tel. 06.3201912
Trento: Tel. 0461 931481, 340.2491886, 340.2424237


Elenco dei Centri Recupero Fauna Selvatica Lipu in Italia

Venerdì, 27 Giugno 2014 15:51

Il progetto Life Gestire

Progetto LIFE11 NAT/IT/044 Sviluppo di una strategia per la gestione di Rete Natura 2000 nella Regione Lombardia

Natura 2000 è lo strumento più importante per la tutela della biodiversità, racchiudendo in sé habitat, specie vegetali e specie animali protetti dalle due direttive europee ‘Natura’ (la direttiva Uccelli e la direttiva Habitat). Perchè questo strumento sia efficace è necessario adottare un approccio gestionale strategico e a lungo termine.

Il progetto GESTIRE ha l’obiettivo di definire un piano per il ripristino e la gestione dei siti della rete Natura 2000 in Lombardia, impostando un elenco di azioni prioritarie da realizzare nel prossimo decennio e prendendo in considerazione tutte le potenziali fonti di finanziamento a livello europeo, nazionale e regionale. Mediante l’elaborazione di un piano strategico e integrato, il progetto vuole quindi contribuire al ripristino e al mantenimento dei siti, degli habitat e delle specie di uno stato di conservazione soddisfacente.

I due principali risultati attesi del progetto sono un Programma per la gestione della rete Natura 2000 in Lombardia e un Quadro delle Azioni Prioritarie (PAF - Prioritisez Actions Framework).
L’obiettivo del progetto verrà raggiunto anche mediante la:
• Creazione di un gruppo Natura 2000 integrato, compresi membri delle varie direzioni regionali (ad esempio agricoltura, turismo, trasporti, ecc), esperti scientifici, rappresentanti delle parti interessate, ONG;
• Raccolta e studio di tutti i documenti prodotti in Lombardia in relazione alla gestione dei siti Natura 2000;
• Produzione di una stima del valore socioeconomico della rete Natura 2000, prendendo in considerazione tutti i documenti prodotti a livello mondiale, a livello di UE e al livello nazionale;


• Analisi dei posti di lavoro “verdi” connessi con Natura 2000 e identificazione di una proposta per creare nuovi incentivi;
• Produzione di misure di gestione per i siti Natura 2000 che non dispongono di un piano di gestione e misure necessarie per collegare i siti regionali;
• Elaborazione di un piano finanziario per la gestione della rete Natura 2000 in Lombardia tra il 2014 e il 2020;
• Identificazione di linee guida per le azioni di conservazione della rete Natura 2000 da parte dei cittadini e delle imprese;
• Produzione di un documento programmatico per la gestione della rete Natura 2000 in Lombardia;
• Individuazione delle azioni prioritarie e formulazione del PAF regionale;
• Produzione di un piano di monitoraggio scientifico;
• Realizzazione di un piano di comunicazione strategico per il prossimo decennio, che contenga indicazioni per le imprese e i cittadini su come contribuire alla conservazione a lungo termine della rete Natura 2000.
• Ufficio stampa, durante il funzionamento del progetto, a livello regionale, nazionale e comunitario, al fine di informare le amministrazioni competenti e il pubblico in generale del significato delle attività in corso.

Il progetto GESTIRE è stato inserito dalla Commissione Europea come "best practice" tra i progetti ambientali finanziati dal Programma europeo LIFE.
Partner del progetto sono: Regione Lombardia, ERSAF, Fondazione Lombardia per l’Ambiente, CTS, Lipu e Comunità Ambiente. Il progetto è cofinanziato anche dalla Fondazione Cariplo.
Durata del progetto: ottobre 2012-settembre 2015.

Per ulteriori informazioni: www.life-gestire.eu

Venerdì, 27 Giugno 2014 15:40

I progetti Life

Il programma Life è lo strumento di finanziamento dell’Unione Europea per l’ambiente. L’obiettivo del Life è contribuire all’implementazione, l’aggiornamento e lo sviluppo di politiche e normative europee sull’ambiente attraverso il co-finanziamento di progetti pilota o dimostrativi, di valenza europea.

 

Lo strumento Life nacque nel 1992 e da allora ha co-finanziato 3.954 progetti nell’Unione europea, con un contributo  pari a circa 3,1 miliardi di euro per la protezione dell’ambiente.
La Lipu ha in corso quattro progetti Life:
Tib - Connessioni e miglioramento di habitat lungo il corridoio ecologico insubrico, Alpi – Valle del Ticino;
Gestire - Sviluppo di una strategia per la gestione di Rete Natura 2000 nella Regione Lombardia;
Safe Heaven for wild birds – Cambiare gli atteggiamenti verso le uccisioni illegali nel nord del Mediterraneo e per la biodiversità europea;
Natura Leopoldia - Ripristino degli habitat dunali nel paesaggio serricolo del golfo di Gela per la salvaguardia di Leopoldia gussonei.

Giovedì, 29 Maggio 2014 13:03

La Cicogna

È simbolo dell’amore coniugale, ma anche di quello per i figli. Si prende amorevole cura dei giovani che alleva nel nido. È ben voluta dalla gente, che ne saluta sempre con gioia la presenza e la considera tra gli animali selvatici preferiti.

La cicogna ha sempre evocato, fin dall’antichità, forti significati simbolici. Uno di questi è l’amore coniugale, che deriva dalle caratteristiche di fedeltà che contraddistinguono questa specie. Un altro simbolo è quello della pietà (in latino pietas) verso i genitori nel momento in cui essi diventano anziani e non più in grado di procurarsi il cibo. Questa sensibilità suscitò rispetto verso questi animali da parte degli Egizi, mentre nell’antica Roma le monete consolari riportarono rappresentata una cicogna insieme al busto allegorico della pietas. Questo simbolo della cicogna resistette a lungo attraverso Medioevo e Rinascimento.
In altri Paesi, come Cina e Giappone, la cicogna ha ispirato il simbolo della longevità.
Le cicogne sono inoltre apprezzate fin dall’antichità perchè danno la caccia ai serpenti. I Tessali, popolo dell’antica Grecia, punivano per questo motivo con la morte chi uccideva le cicogne.

La scheda sulla cicogna — La cicogna bianca trascorre l’inverno nell’Africa tropicale, migra in primavera lungo gli stretti del Bosforo e di Gibilterra, nonché con numeri inferiori ma pur sempre significativi lungo lo stretto di Messina,e nidifica in Europa, soprattutto nelle regioni dell’Est. In Europa si contano 220mila coppie, mentre in Italia, dove negli anni Ottanta è tornata come nidificante dopo una lunga assenza, la specie ha ormai superato le 200 coppie. Animale di grandi dimensioni, ha un’apertura alare che supera i due metri. Nidifica in zone agricole aperte dove ha facilmente accesso a zone acquitrinose e paludi, su alberi, edifici, rovine, tralicci e strutture artificiali. Quando la coppia si incontra al nido emette un particolare suono col becco, un bill-clappering ben udibile anche a distanza.
E’ classificata da BirdLife International come “Spec 2” (specie concentrata in Europa e con status di conservazione sfavorevole), ma la sua popolazione in molti Paesi, compreso il nostro, è in aumento.

Mercoledì, 23 Aprile 2014 11:53

Oasi Lipu Garzaia di Pederobba

Località In prossimità del Fiume Piave, l’Oasi ricade nel territorio comunale di Pederobba appena dopo il paese, in direzione Feltre.
Apertura al pubblico La visita è consigliata nei mesi primaverili ed estivi, durante i quali si può assistere alla nidificazione degli Aironi e osservare le specie in migrazione, che spesso vi fanno sosta per alimentarsi prima di sorvolare le Alpi. L’accesso al sentiero è libero e aperto tutto l’anno, restando sul sentiero segnalato. E' invece (sempre) vietato entrare nell’area di nidificazione, per motivi di conservazione. Il sentiero è comunque studiato per la fruizione naturalistica in tutti i suoi aspetti. Il Centro visite e CEA apre su prenotazione per visite guidate di scolaresche e gruppi. Al Centro visite è sempre disponibile un dispenser contenente un pieghevole sull’Oasi e sul percorso.
Come arrivare Per raggiungere il Centro visite - CEA, punto di partenza delle visite, prendere da Treviso la SR 348 Feltrina direzione Feltre. Da Padova, prendere la SR308 fino Castelfranco; poi, sulla SP 667 fino a Cornuda ci si innesta sulla SR 348 Feltrina in direzione Feltre. Arrivati a Pederobba, sempre sulla SR 348, uscire sulla destra, indicazione Stazione Ferroviaria –Lipu Centro visite. Da Feltre sempre sulla SR 348 per Treviso. Coordinate 45°52’38.02” N 11°57’53.74” E.
Superficie ZPS 163 ha – Superficie Oasi Lipu 6 ha
Sito Web www.liputrevigiana.it
Email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono  
Responsabile Francesco Manzan

L’Oasi Lipu Garzaia di Pederobba si trova all’interno del sito di rete Natura 2000 classificato come ZPS IT3240034: La Garzaia di Pederobba e SIC IT3230088: Fiume Piave dai Maserot alle Grave di Pederobba. Ricade in una zona di grande valore naturalistico tra le provincie di Treviso (nei territori comunali di Pederobba, Valdobbiadene e Segusino) e di Belluno (nel comune di Fener), dove il Piave si immette nell’area pedemontana.

L’alveo del fiume in questo tratto è caratterizzato da ampie distese di ghiaia, da boschi ripariali dominati da pioppi e salici, con sottobosco rado costituito da Amorfa Amorpha fruticosa e Buddleia Buddleja davidii, e da terrazzamenti ricoperti da vegetazione erbacea, tipica delle zone a “magredo”.

L’area è circondata da due corsi d’acqua: il fiume Piave, a carattere torrentizio e le risorgive delle fontane di S.Giacomo, a scorrimento lento. L’intero ambito si estende su una superficie di 163 ettari, in questo contesto l’Oasi Lipu occupa la parte centrale il bosco di 6 ettari dove nidificano gli aironi (garzaia). I nidi sono posti su alberi maturi di pioppo ad altezze variabili tra i 4-5 ed i 10-15 metri di altezza.

Sostieni questo paradiso di biodiversità, aiuta le Oasi LipuCon una donazione puoi permettere ad Oasi e Riserve di sopravvivere e agli animali di rimanere liberi e protetti nei loro preziosi habitat naturali.

AIUTA L'OASIcon una piccola donazione

Habitat e specie

Gli ambienti possono dividersi in 4 tipologie: biotopo di risorgiva, biotopo ripariale, biotopo di greto e biotopo saliceto-pioppeto-arbusteto. Oltre all’area dell’Oasi, si evidenziano alcune zone limitrofe di elevato interesse, oggetto delle visite guidate che i volontari Lipu effettuano tutto l’anno: il magnifico anfiteatro naturale delle prealpi Trevigiane, le pareti del Monfenera ( Massiccio del Monte Grappa) dove possiamo ammirare il Falco pellegrino e, nei mesi invernali, un folto gruppo di Corvi imperiali. A volte fa la sua comparsa l’Aquila reale.

Alle Fontane di S.Giacomo, dove nidificano il Merlo acquaiolo la Gallinella d’acqua, si può osservare il Martin pescatore, il Piro piro piccolo e talvolta il Pendolino.

Passando sul greto della Piave (da sempre qui chiamato al femminile), si può osservare il raro Smergo maggiore, diverse specie di Aironi, soprattutto quelli che nidificano all’interno della Garzaia : l’Airone cenerino, la Garzetta, la Nitticora, il Tarabusino e, sebbene non nidificanti, l’Airone bianco maggiore nel periodo invernale e l’Airone rosso in dispersione estiva.

Presenti anche alcuni limicoli come il Piro piro piccolo, il Piro piro boschereccio, il Corriere piccolo.

Sulle pareti sabbiose ha nidificato in passato una piccola colonia di Gruccioni. Sono presenti inoltre il Falco pecchiaiolo, la Poiana, lo Sparviero e, durante le migrazioni, anche il Falco pescatore, il Falco cuculo, la Cicogna Bianca e la Cicogna nera. In totale, alla fine del 2013,  sono 121 le specie di uccelli che i volontari Lipu hanno censito. La varietà degli habitat ha favorito anche la presenza dei mammiferi quali Volpe, Tasso, Faina, Scoiattolo, Capriolo e qualche Cervo, osservabili soprattutto nelle ore crepuscolari.

Servizi e strutture

La visita inizia dal Centro Visite e CEA (Centro Educazione Ambientale) dell’Oasi, denominato “La Città degli Aironi” e dedicato alla memoria di un attivista Lipu, Lorenzo Orsato. E’ situato nello stabile dell’ex stazione ferroviaria, ristrutturata con all’interno sala video, sala diorami, biblioteca, un’area museale ed un mostra fotografica permanente sulle 2 aree IBA – Important Bird Areas - denominate Garzaia di Pederobba e Monte Grappa, sala riunioni e servizi. All’esterno un giardino didattico con stagno, un ampio parcheggio da dove parte il sentiero naturalistico ad anello lungo 6 km dotato di numerosi pannelli didattici, che porta all’Oasi Lipu Garzaia di Pederobba, nelle vicinanza della quale si trovano 2 punti sosta ( pic nic ) da dove si gode un’ampia panoramica sull’area.

Nelle vicinanze

Sempre da Pederobba parte una strada che porta sul versante sud del Monte Grappa (ZPS), stupenda montagna ricca di biodiversità che è anche un balcone sulla pianura veneta con orizzonti oltre la Laguna di Venezia ed il Golfo di Trieste. Come per la Piave, anche il Monte Grappa è una testimonianza importante della prima guerra mondiale. Altra nota interessante è Asolo, tra i più bei centri storici d’Italia ed i suoi Colli. Dove la Lipu svolge il campo sulle migrazioni dei rapaci ad agosto.

Venerdì, 21 Marzo 2014 14:17

5 bellissimi uccelli comuni che puoi vedere in primavera

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La primavera è la stagione ideale per il Birdwatching. È in primavera infatti che la maggior parte degli uccelli ritorna a cantare e a fare il nido, il momento perfetto per osservarli nel loro ambiente naturale ed imparare a riconoscerli. Ecco 5 specie di uccelli comuni che puoi facilmente osservare in primavera.

Per muovere i primi passi da birdwatcher non è necessario andare lontano. Le nostre città e le nostre campagne sono popolate di specie di uccelli comuni che possono riservare tante sorprese per chi ha la pazienza e la passione per osservarle.
 

Gazza (Pica pica) — La gazza è uno degli uccelli più eleganti delle nostra città, dal piumaggio bianco e nero con bellissime sfumature bluastre. Conosciuta ai più per la sua fama di "ladra", in pochi sanno che in realtà è una specie molto intelligente, specializzata nella costruzione di particolarissimi nidi a cupola. Assistere alla costruzione del nido di una gazza in primavera è un momento davvero romantico, il maschio e la femmina infatti collaborano nella creazione del nido, mentre l'uno tiene fermi i ramoscelli, l'altro vola a cercarne di nuovi e poi li intreccia con cura dando vita ad un piccolo capolavoro di architettura naturale.

Merlo (Turdus merula)  — Il merlo è uno degli uccelli comuni più conosciuti. Il merlo maschio è facilissimo da riconoscere per il suo colore nero e per il becco giallo che lo rende praticamente inconfondibile. Questa specie è presente sia in città che nelle nostre campagne e non è difficile avvistarlo. La primavera è il periodo giusto per osservarne la nidificazione, anche se in realtà negli ultimi anni questa specie tende ad anticipare questo momento importante e non è raro vederlo impegnato nella costruzione del nido già dalla metà di febbraio.

Merlo (foto: L. Felcher)Merlo (foto: L. Felcher)

Iscriviti e ricevi Ali, la rivista dei Soci LipuAli è la rivista di chi ha la passione per la natura. Sfogliare, leggere “Ali” è un piacere per la mente e per gli occhi.

“Ali” è un magazine trimestrale in cui scienza e amore per la natura si incontrano. Insieme al primo numero di Ali riceverai anche 4 stampe d'autore.

IscrivitiDIFENDI LA NATURA

Capinera (Sylvia atricapilla)  — È una specie presente in tutta Europa e in buona parte del Mediterraneo, dal nord Africa alla Scandinavia. Di norma vive nei boschi e nelle zone rurali, ma si può trovare facilmente anche nei giardini e nei parchi cittadini. È molto facile da riconoscere per il caratteristico piumaggio scuro della testa (nero nei maschi, marrone chiaro/scuro nelle femmine) e per il suo canto, tra i più melodiosi del regno animale. La capinera è un uccello vivace e socievole anche se molto prudente, facile da osservare tra i cespugli o tra i rami degli alberi, e difficilmente si posa a terra. Nel periodo della cova la timida capinera cambia carattere e diventa coraggiosa e sfrontata per proteggere il suo nido e i suoi pulcini dall'attacco dei predatori.

 

Capinera (foto: Riccardo Pansecchi)Capinera (foto: Riccardo Pansecchi)

Passera d'Italia (Passer italiae) — Quello che tutti comunemente chiamano passero o passerotto è invece molto spesso la passera d'Italia. Era un tempo l'uccello più diffuso in Italia, oggi purtroppo è sempre meno frequente e in diverse zone urbane del nostro paese è quasi scomparso. La passera d'Italia è uno degli uccelli più socievoli e facili da avvicinare, la specie ideale per un birdwatcher non ancora esperto che può seguirne da vicino il comportamento, imparando ad amarlo e rispettarlo. Uno dei comportamenti più caratteristici e divertenti della passera d'Italia sono i "bagni di polvere" grazie ai quali questi piccoli uccelli si liberano dai parassiti.

Passera d'Italia (foto: L. Sebastiani)Passera d'Italia (foto: L. Sebastiani)

Tortora dal collare (Streptopelia decaocto) A contendersi con la gazza il titolo di uccello più chic del paesaggio urbano c'è sicuramente la tortora dal collare, facilissima da riconoscere. Questo bellissimo uccello, molto comune nelle nostre città, viene dal lontano Oriente. Si riconosce per il suo piumaggio grigio/marrone e per il caratteristico "collarino" nero. Il maschio è leggermente più grande della femmina. La tortora dal collare è una specie che convive benissimo con le altre specie e si adatta senza problemi anche al nostro paesaggio urbano. Non è difficile, infatti, trovare il suo nido, molto semplice e fatto spesso di pochi rametti, anche nei posti più impensabili come i balconi di un condominio o persino sopra i semafori di un incrocio stradale.

Tortora dal collare (foto: jm_armengod)Tortora dal collare (foto: jm_armengod)

Conoscere la natura, immergersi nella sua bellezza, riconoscere gli uccelli, saperne di più sulla loro vita e i loro habitat, è il primo passo per amare il loro, il nostro mondo.Come stanno le rondini, le cicogne, i falchi e gli aironi? Scoprilo leggendo “Conoscerli, proteggerli”,  un nuovo, affascinante libro, frutto di dieci anni di studio e del lavoro di esperti ornitologi Lipu. Iscriviti alla Lipu per proteggere la natura e regalarti il libro Conoscerli, Proteggerli.

La cosa migliore che puoi fare, questa primavera, è scoprire il birdwatching. Non è affatto un'attività di nicchia ma un'esperienza ricca, coinvolgente e piena di sorprese. Scopri come iniziare a fare birdwatching.

Ami la natura?Se ti piace immergerti nello spettacolo di un volo o osservare gli uccelli tra i rami, puoi conoscere sempre di più sul loro mondo. Come stanno le rondini, i falchi, le cicogne? Scoprilo iscrivendoti alla Lipu con 25 euro e aggiungendo una donazione a partire da 30 euro. Riceverai il nuovo affascinante libro "Conoscerli, proteggerli", frutto di oltre 10 anni di studio su 250 specie che nidificano in Italia.

ISCRIVITI
Ricevi il libro "Conoscerli, proteggerlI"

Il birdwatching, l'osservazione degli uccelli, nasce alla fine dell'Ottocento ma si impone soprattutto negli ultimi decenni, con il diffondersi tra la gente dell'ambientalismo e dell'interesse per la natura. Oggi il Birdwatching è un'attività praticata in tutto il mondo, da appassionati, esperti ma anche da persone comuni e personaggi famosi, come Paul McCartney e Mick Jagger.

Scopri 5 buoni motivi per cui anche tu devi assolutamente iniziare a fare birdwatching.

1. Perchè l'Italia è il paese degli uccelli

L'ambiente italiano è molto ricco di habitat: la macchia mediterranea, l'alta montagna, il bosco, le zone umide. L'Italia è anche un importante crocevia tra Africa ed Europa per milioni di uccelli migratori, che attraversano i cieli italiani o si fermano nei nostri territori, a sostare o nidificare. Tutto questo fa sì che il nostro Paese sia un luogo davvero privilegiato per chi ama gli uccelli. Uccelli meravigliosi, colorati, dalle abitudini più diverse.

Fare Birdwatching in Italia è un'esperienza bellissima, che molti birdwatchers nel mondo ci invidiano.

Garzetta Airone (foto: Emanuele Stival)Garzetta Airone (foto: Emanuele Stival)

2. Perchè il Birdwatching è stare con la gente

Il Birdwatching può essere una bellissima occasione di trascorrere tempo con la persone che ami, gli amici, la famiglia, i figli. In un mondo che ci stressa e divide sempre di più, poter vivere assieme la natura è una vera ricchezza! Passare in compagnia un pomeriggio all'aria aperta è un modo per conoscere meglio se stessi e gli altri e condividere un'esperienza di benessere profondo: il canto di un usignolo, il lamento di un tarabuso nascosto nel canneto, i voli delle gru in migrazione, i tuffi delle anatre nello stagno. Il Birdwatching inoltre si combina perfettamente con altre passioni, come il trekking, la fotografia e persino la pittura. E allora cosa aspetti? Invita qualcuno che ti piace a fare Birdwatching con te.

tecnica di flirt: il birdwatchingtecnica di flirt: il birdwatching

3. Perchè il Birdwatching è tenersi in forma

Altro che palestra! Diamoci al birdwatching! Il Birdwatching è il modo migliore per rimettersi e tenersi in forma. Trascorrere del tempo e camminare all'aria aperta, anche nei luoghi vicino casa, aumenta le difese immunitarie dell'organismo e fa bene a cuore, circolazione, muscoli, polmoni. Inoltre, la luce del sole stimola la produzione di melatonina e agisce come antidepressivo naturale. Chi fa Birdwatching sviluppa anche maggiori capacità di riconoscimento e di memoria, oltre ad accrescere la propria cultura. Insomma, il Birdwatching è un modo economico di tenere la mente e il fisico in allenamento, scoprendo le bellezze degli uccelli.

Sei convinto adesso? Fare Birdwatching fa bene, benissimo, al corpo e allo spirito.

fare bird watching in natura fa bene!fare bird watching in natura fa bene!

4. Perché il Birdwatching ti fa scoprire cosa succede davvero nel tuo giardino

La maggior parte di noi non sa cosa accade nel proprio giardino, cosa accade davvero. Non sa che ogni giorno il giardino si popola di forme, voli, colori diversi. Non sa che in esso si consumano amori passionali e dure lotte per il cibo, più che in Game of Thrones! Osservandolo bene, il nostro giardino potrebbe insegnarci tanto sulla vita, su come costruire un nido e difenderlo, su cosa significhi cercare il cibo, su come competere o collaborare con gli altri.

E' uno straordinario film naturale, il nostro giardino, e gli attori protagonisti sono merli, passeri, capinere, pettirossi!

Merlo (foto: Michele Lamberti)Merlo (foto: Michele Lamberti)

5. Perché chi fa Birdwatching aiuta la natura

Il Birdwatching è uno splendido modo di vivere la natura ma può essere anche un'attività utilissima alla conservazione della biodiversità. Gli uccelli infatti sono tra i primi indicatori dello stato di salute del territorio, della qualità dell'aria e dell'acqua e persino dei cambiamenti climatici. Una specie osservata sempre meno potrebbe essere una specie in pericolo. Ecco, allora, che la passione dei birdwatchers, anche quelli più improvvisati, può aiutare a censire le specie di uccelli del nostro Paese e contribuire alla loro conoscenza e tutela.

Ma c'è un altro modo per aiutare la natura e gli uccelli: iscriversi alla Lipu. In questo modo aiuti concretamente la meravigliosa causa della tutela della biodiversità.

Lunedì, 20 Gennaio 2014 11:41

Tipografia

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Frase
poetica

Frase di traino che dirige
verso le call to action

Mercoledì, 08 Gennaio 2014 16:15

Veneto

Sezioni

Coordinamento Lipu Veneto
e Sezione Lipu Verona

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Coordinatore Chiara Tosi

Sezione Lipu Padova
c/o Parco dei Faggi, Via Vecchia 1, Padova
www.lipupadova.it      Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Delegato Giulio Piras

Sezione Lipu Treviso
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Delegato Enrico Pavan

 

Sezione Lipu Rovigo
Viale dei Mille 65/c - 45100 - Rovigo
Tel. +39 0425 490794

Cell. +39 338 8128643

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Delegato Luciano Marangoni


Sezione Lipu San Dona' di Piave
Via Don Orione, 3 - 30027

San Donà di Piave (VE)
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Delegato Roberto Bartoloni


Sezione Lipu Venezia
Piazza Primo Maggio, 1 - 30020

Gaggio di Marcon (VE)
www.lipuvenezia.it

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Delegato Gianpaolo Pamio

Sezione Lipu Vicenza
c/o Circoscrizione 7

Via Vaccari, 107 - 36100 Vicenza

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www.lipuvicenza.it
Delegato Francesco Costa

Sezione Lipu Vittorio Veneto (TV)
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Delegato Roberto Guglielmi

Oasi

Riserva naturale Ca' Roman (VE)
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Tel. 340 6192175

Oasi Cave Gaggio (VE)
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Tel. 0521 810606

Oasi Lipu Garzaia di Pederobba
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