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Oasi e Centri recupero

Oasi e Centri recupero (42)

Martedì, 20 Agosto 2013 10:34

Oasi Carloforte

Località Carloforte (CI). Situata nella porzione occidentale dell'Isola di San Pietro, l'Oasi Carloforte si estende lungo circa 6 chilometri di costa intatta.
Apertura al pubblico L'Oasi può essere visitata mettendosi in contatto con il Responsabile Oasi. Anche le visite guidate di gruppi e scolaresche devono essere prenotate tramite contatto con il Responsabile Oasi.
Come arrivare Per raggiungere l'Isola di San Pietro è necessario raggiungere le località di Porto Vesme oppure di Calasetta da dove partono i traghetti per raggiungere Carloforte. Porto Vesme e Calasetta sono raggiungibili da Cagliari percorrendo la strada statale n. 130 in direzione Iglesias da dove proseguire per la strada statale n. 126 in direzione Carbonia. Poi seguire le indicazioni per il traghetto, sia per Porto Vesme (Porto Scuso) che per Calasetta.
Superficie 414 ettari
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Telefono 338 2776307
Responsabile Luciano Durante

L'isola di San Pietro, di origine vulcanica, è "protetta" dal vigile occhio del Falco della regina che ogni estate sceglie queste scogliere per nidificare. Proprio per salvare questo splendido rapace, minacciato dal bracconaggio e dalla raccolta di uova e piccoli da parte di collezionisti e falconieri, la Lipu per mezzo dei volontari della Sezione di Oristano ha promosso fin dal 1980 un campo di studio e sorveglianza. Da questa esperienza è successivamente nata l'Oasi di protezione faunistica, istituita dalla Regione Sardegna nel 2011 e gestita dalla Provincia di Carbonia-Iglesias, dal Comune Carloforte e dalla Lipu. Ma l'ispiratrice delle attività di tutela della Lipu è la "giudichessa" sarda Eleonora d'Arborea che fin dal 1400 dichiarò protetti tutti i falchi della Sardegna (da lei la specie prende il nome, Falco eleonorae).

Habitat

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L'Oasi Carloforte presenta una notevole varietà di ambienti naturali che le conferiscono un aspetto insolito e selvaggio. L'Oasi rappresenta un importante luogo di sosta e nidificazione per moltissime specie di uccelli. La specie più rara e importante è il Falco della regina, che si riproduce esclusivamente sulle scogliere a picco sul mare in isole del Mar Mediterraneo. Ogni estate, circa 100 coppie di falchi arrivano dal Madagascar per nidificare nell'Oasi e dal mese di Maggio le scogliere sono vivacizzate dal vociare, dai voli di corteggiamento, dalle picchiate sulle prede e dalle delicate fasi della riproduzione di questi splendidi rapaci. Ma si possono osservare anche altre specie, come il Gheppio, la Poiana ed il Pellegrino. Sopra il limpido e azzurro mare volteggia poi il rarissimo Gabbiano corso dal particolare becco rosso corallo, mentre il Marangone dal ciuffo, posato su uno scoglio o intento a pescare, cattura la nostra attenzione con il suo buffo comportamento. Tra i fitti e intricati arbusti della macchia mediterranea trovano rifugio una notevole varietà di piccoli Passeriformi: l'Occhiocotto, la Magnanina comune, la Magnanina sarda e la Sterpazzolina. Sulle rocce assolate è facile sentire il melodioso e gorgheggiato canto del Passero solitario.

foto: A. Mazzafoto: A. Mazza

Servizi e strutture

Le visite guidate, per scoprire e conoscere l'Oasi in tutti i suoi ambienti, si snodano attraverso diversi sentieri natura corredati da pannelli didattici e che partono dal Centro visite in località Capo Sandalo. In estate, per potenziare le attività di visita e di sensibilizzazione, è attivo anche il Campo base in località Cala Fico.

Numerose le attività dell'Oasi Carloforte: campo estivo di sorveglianza e studio del Falco della regina, visite guidate, educazione ambientale, tutte a disposizione dei visitatori e dei volontari mettendosi direttamente in contatto con il responsabile dell'Oasi.

Da visitare in zona

Adiacente al paese di Carloforte merita una breve escursione la salina popolata durante le migrazioni da molte specie di uccelli acquatici.

Martedì, 20 Agosto 2013 10:32

Oasi Gravina di Laterza

Località Laterza (TA). L'Oasi è interamente compresa nel territorio comunale di Laterza, partendo proprio dalla periferia del paese
Apertura al pubblico Il regolamento dell'Oasi è in fase di revisione, prevederà alcuni giorni nel corso della settimana destinati alla fruizione da parte di scolaresche (da giovedì a sabato) e di gruppi organizzati, famiglie e singoli visitatori (domenica e festività). Attualmente l'Oasi può essere visitata richiedendo e prenotando la visita presso il Responsabile Oasi.
Come arrivare Per giungere all'Oasi è necessario percorrere la strada statale n. 7 che da Taranto attraversa i centri di Massafra, Palagiano e Castellaneta. Attraversato il paese di Castellaneta, dopo circa 8 chilometri si volta a sinistra seguendo le indicazioni Laterza e dopo aver attraversato per intero il paese si arriva all'Oasi, all'estrema periferia meridionale.
Superficie 800 ettari
   
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Telefono 339 3311947
Responsabile Vittorio Giacoia

L'Oasi Gravina Laterza è importante perché rappresenta un habitat unico e specifico di una parte del nostro paese. Le gravine sono delle vere e proprie spaccature del suolo, una sorta di canyon incisi nel bel mezzo dell'altopiano delle Murge, e presenti soltanto in questa parte di Italia tra Puglia e Basilicata.

Habitat

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Soltanto in prossimità di questa spaccatura ci si può rendere conto dell'incredibile ed unico ambiente della gravina. Lo stupore è per le ripide pareti, in alcune zone addirittura perpendicolari al terreno, dove soltanto la roccia nuda e piccole e specializzate essenze arboree trovano le condizioni di vita. Scendendo si incontrano molte aree boscate, in alcuni casi molto dense e vecchie, dove domina il Fragno, una quercia tipica dell'Europa Sud-orientale, presente in Italia soltanto in questa zona ed ulteriore testimonianza della particolare geologia delle gravine.

Anche la fauna ha le sue particolarità e gli uccelli sono ben rappresentati con specie di assoluto fascino e di notevole importanza conservazionistica: maestosi Capovaccai (gli avvoltoi degli egizi) e più agili grillai percorrono in lungo e in largo la gravina, mentre in primavera riecheggia il canto melodioso del Passero solitario e la Monachella si esibisce nei suoi voli nuziali. Moltissimi esemplari di piccoli Passeriformi come Sterpazzolina, Scricciolo e Occhiocotto vivono e si riproducono nel folto dei cespugli e degli arbusti.

foto Cristian Grossifoto Cristian GrossiUn ambiente così particolare e per certi versi unico fornisce rifugio anche a molte specie di rettili ed anfibi, insetti e mammiferi di notevole interesse, proprio perché presenti soltanto nell'area delle gravine. è il caso del Geco di Kotschy, un piccolo rettile che vive in prossimità delle zone rocciose oppure del Colubro leopardino, un serpente dai bellissimi colori rossoneri frequente nel fondo della gravina. Ed ancora alcune specie di pipistrelli che frequentano gli anfratti rocciosi delle pareti e che nelle sere di estate escono in cerca di insetti di cui nutrirsi.

L'Oasi di protezione della fauna della Gravina di Laterza è stata istituita nel 1984 in base alla legge regionale sull'attività venatoria. Dal 1999 l'Oasi è gestita dalla Lipu in collaborazione con Provincia Taranto e Comune Laterza. E dal 2006 è inserita all'interno del Parco regionale "Terra delle Gravine".

Servizi e strutture

L'Oasi è dotata di un parcheggio per autovetture, di un Centro visite con aula didattica e diorama sulla gravina, di una rete di sentieri-natura corredata da pannelli didattici ed informativi.

Da visitare in zona

Anche le altre gravine della zona hanno spunti di interesse e meritano almeno una sosta. La città di Laterza, di interesse storico artistico, è famosa nel mondo per le sue ceramiche.

Martedì, 20 Agosto 2013 10:25

Riserva naturale Crava Morozzo

Località Via Pesio 3 12047 - Rocca de' Baldi (CN). Situata in una zona di pianura, tra il fiume Tanaro e la Stura di Demonte, alla base della catena alpina.
Apertura al pubblico La Riserva naturale sempre aperta, dall'alba al tramonto. Ingresso gratuito.
Le visite guidate per gruppi o scolaresche devono essere prenotate al Centro visite.
Come arrivare Percorrere l'autostrada A6 (TO-SA) ed uscire al casello di Carru. Da qui imboccare la strada statale n. 22 (Cuneo-Mondovì) fino al paese di Rocca de' Baldi, poi seguire le indicazioni e le frecce stradali della Riserva naturale.
Superficie 300 ettari
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Telefono 3477648262
Responsabile Enrico Rinaldi

La Riserva naturale Crava Morozzo è la prima area protetta nella storia della Lipu (con la dizione Oasi di Crava Morozzo).  E' stata istituita nel 1979 grazie ad una delibera e ad accordi tra i Comuni di Morozzo, Mondovì e Rocca de' Baldi e la Provincia di Cuneo. Successivamente individuata come Riserva naturale speciale dalla Regione Piemonte e inserita all'interno del Parco regionale Alta Valle Pesio.

L'Oasi prima, ed adesso la Riserva naturale, è nata con lo scopo di tutelare la zona umida e valorizzarne le potenzialità naturalistiche ed educative. Al suo interno presenta diverse tipologie ambientali: due bacini artificiali costruiti per scopi idroelettrici ed ora rinaturalizzati (di proprietà di Enel), un tratto lungo circa 3 chilometri del torrente Pesio, boschi ed aree coltivate circondate da siepi. Attualmente è inserita all'interno del Parco regionale del Marguareis, ente con il quale la Lipu collabora per attività gestionali.

Habitat

L'insieme degli ambienti della Riserva naturale favorisce la presenza di una flora molto ricca e diversificata. Crava Morozzo rappresenta una zona umida di notevole importanza per la nidificazione e la sosta di numerose specie di uccelli acquatici. Le stagioni migliori per le osservazioni ornitologiche sono sicuramente l'autunno e l'inizio della primavera. In questi periodi, alle specie sedentarie quali il Germano reale, la Folaga e il Tuffetto, si aggiungono quelle migratrici quali il Moriglione, la Marzaiola, il Mestolone, l'Alzavola, il Codone, l'Airone rosso e cenerino, la Nitticora, il Cavaliere d' Italia (che negli ultimi anni ha iniziato a riprodursi nell'area protetta).

La rilevanza della Riserva naturale per la sosta deigli Uccelli migratori è dimostrata anche dalla presenza di specie poco comuni come il Mignattino e il Falco di palude. Abbondante la vita selvatica legata agli ambienti sia boschivo, sia fluviale. Dove la Tifa è più densa il Tuffetto e la Folaga costruiscono i loro nidi galleggianti, mentre i boschi ripariali coperti da cespugli intricati sono preferiti dall'Usignolo di fiume e, in inverno, dalla mimetica Beccaccia. Una freccia azzurra in volo radente ed alcuni sassi sul torrente macchiati di bianco segnalano la presenza del bellissimo Martin pescatore e del Merlo acquaiolo, caratteristici abitatori, insieme al Piro Piro piccolo, dell'ambiente di fiume. Anche l'osservazione dei rapaci porta buoni frutti: si possono infatti incontrare diverse specie come il Gheppio, l'Allocco, la Civetta e la Poiana.

Servizi e strutture

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La visita della Riserva è facilitata dalla presenza di sentieri natura, corredati da pannelli didattici, che la percorrono costeggiando il fiume Pesio, giungendo ai due laghi dove sono localizzati i capanni di osservazione. Un casale completamente ristrutturato ospita il Centro visite (di proprietà dell'Associazione), davanti allo stagno ricreato con acqua bassa e folta vegetazione palustre, che accoglie molte specie di anatre, aironi e limicoli. È un vero e proprio Centro di educazione ambientale, dove vengono organizzate moltissime attività per bambini e ragazzi. Il Centro visite, inoltre, è dotato di un'aula didattica, una sala proiezioni, una sala osservatorio, spazi e materiali per giochi collettivi e servizi igienici. In via di risistemazione la Foresteria (di proprietà del Parco regionale) con 14 posti letto.

Da visitare in zona

Il Parco regionale del Marguareis merita certamente una visita: al confine con la Francia, in prossimità dei rifugi, è possibile osservare la tipica fauna alpina.

I murales di Crava. Passeggiando nel centro di Crava è possibile ammirare, sulle facciate di alcune abitazioni, i “murales naturalistici” raffiguranti alcuni esemplari di uccelli ospiti dell’Oasi: l’airone cenerino, l’airone rosso, le cicogne, il cardellino, le rondini, l’upupa, il gufo.

Borgo di Rocca de' Baldi: importante Borgo dove spicca il castello. Alle origini, nel sec. XIII, il Castello fu un edificio con carattere prettamente difensivo, costituito dalla torre e da alcune stanze adiacenti. Il Castellano, governatore all’epoca, nominato dalla città di Mondovì, abitava nella torre e teneva le chiavi del villaggio. Con il passar del tempo il Castello si ingrandì e, da elemento della cinta muraria, si trasformò in palazzo residenziale. Nel 1710, su progetto dell’Arch. Francesco GALLO, venne realizzata una nuova ala, che attualmente si presenta di colore rosa.
 

 
Località Casacalenda (CB). La prima area protetta del Molise si estende alle pendici dei Monti Frentani, tra il massiccio del Matese e la costa adriatica, interamente nel territorio comunale di Casacalenda.
Apertura al pubblico L'Oasi è aperta al pubblico tutto l'anno nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica (con orario 10-12.30 e 14.30-18.30). Possibili chiusure nei mesi invernali per le condizioni atmosferiche. Si possono prenotare visite guidate per gruppi o scolaresche tramite contatto con il Responsabile.
Come arrivare Dall'autostrada A14 (Bo-Ba-Ta), uscire a Termoli e proseguire sulla SS647 in direzione Campobasso e uscire a Casacalenda. Seguire le indicazioni per Bonefro lungo la SS n. 376. Qui seguire le indicazioni per la Riserva. Dall'autostrada A1 (Rm-Na) uscire a San Vittore e quindi seguire le indicazioni per Campobasso- Termoli. Poi la SS n. 647 ed uscire a Casacalenda.
Superficie 146 ettari
sito web www.lipumolise.altervista.org
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Telefono 347 6255345
Responsabile Carlo Meo

La Riserva occupa i due terzi del Bosco Casale, un querceto collinare che anticamente ha ospitato l'accampamento di Annibale nella vicina Gerione. Negli anni Venti la zona viene inserita nel piano dei tagli cedui ventennali che si fermarono solo nei primi anni Novanta, quando il Comune di Casacalenda, proprietario dei terreni, trasforma il bosco in Oasi di protezione della fauna. Nel 2019 viene istituita dalla Regione Molise la Riserva Naturale, affidata in gestione alla Lipu, tramite apposita convenzione con il Comune di Casacalenda. La Riserva è formata da un bosco deciduo di 146 ettari, situato a circa 800 metri sul livello del mare. in un’area a forte vocazione agricola e selvicolturale. Inserita nel 1995 dal ministero dell'Ambiente nell'Elenco nazionale delle aree naturali protette, è stata recentemente riconosciuta quale Zsc (Zona speciale di conservazione) per la rete europea Natura 2000.

Habitat

Tipici elementi di questo bosco di Cerro sono i suggestivi Farnetti con sottobosco formato da Biancospini e Agrifogli. I sentieri sono incorniciati dalle rosse bacche del Corniolo e dai profumati fiori bianchi del Prugnolo, dal candido Narciso dei Poeti e dal raro Citiso villoso. Tre piccoli ruscelli e uno stagno ospitano l’Ululone appenninico e la Salamandrina di Savi. L'insieme dei vari ambienti e il divieto di caccia hanno creato un rifugio ideale per le oltre 110 specie di uccelli censite.

Tra i rapaci nidificanti è abbastanza facile scorgere la Poiana, il Falco pecchiaiolo (simbolo della Riserva) e lo Sparviere, un vero specialista nella cattura dei piccoli uccelli con i suoi spettacolari inseguimenti. In primavera si può avere l'occasione di ammirare il volo planato del Nibbio reale e il Lodolaio. Dal folto del bosco arrivano il canto flautato del Rigogolo e i chiassosi allarmi della Ghiandaia e del Picchio verde. Sempre in primavera il bosco è ravvivato dai canti di Tordo bottaccio, Picchio muratore, Fiorrancino, Luì piccolo e altri piccoli passeriformi insettivori che nidificano invece negli strati bassi della vegetazione. Più in alto, nello strato arboreo, le specie più comuni sono il Colombaccio, il Picchio rosso minore e la Tortora comune. Dopo il tramonto fanno la loro comparsa i più elusivi mammiferi e il Sentiero natura diventa teatro delle cacce del Lupo appenninico e del Gatto selvatico.

 

Tra i rapaci nidificanti è abbastanza facile scorgere la Poiana, il Falco pecchiaiolo e lo Sparviere, un vero specialista nella cattura dei piccoli uccelli con i suoi spettacolari inseguimenti. In primavera si può avere l'occasione di ammirare il volo planato del Biancone, esperto cacciatore di rettili, oltre al Nibbio reale e al Lanario; mentre dal folto del bosco arrivano il canto flautato del Rigogolo, simbolo dell'Oasi, e i chiassosi richiami della Ghiandaia, del Picchio verde e della Gazza. Sempre in questa stagione l'Oasi è ravvivata dallo Scricciolo e il Luì piccolo, Capinera, Pettirosso e piccoli passeriformi insettivori che nidificano negli strati bassi della vegetazione. Più in alto, nello strato arboreo, le specie più comuni sono le Cince, il Canapino e la Tortora. Verso il tramonto fanno la loro comparsa i rapaci notturni e con un po' di pazienza si possono sentire i versi dell'Allocco, del Gufo comune e del Barbagianni.

Servizi e strutture

Un Sentiero natura, corredato da pannelli didattici, permette ai visitatori il riconoscimento immediato delle diverse specie di fiori e dei tanti animali. Il percorso si snoda all'interno del bosco, passando tra le pozze naturali degli anfibi e i siti di osservazione delle farfalle.

L'Oasi dispone di un Centro visite, di un'apposita Eco-Ludoteca, sala proiezioni, Sentiero natura, pannelli didattici, parcheggio. Molti gli Eventi natura organizzati per coinvolgere i visitatori nella vita del bosco: dalla Festa di compleanno dell'Oasi alle liberazioni di rapaci, dalle escursioni guidate ai programmi per le scuole.

Da visitare in zona

Il centro storico di Casacalenda (Terravecchia) con il palazzo ducale del 1200 e la chiesa di Santa Maria Maggiore del 1400.

Martedì, 20 Agosto 2013 10:11

Riserva naturale Palude Brabbia

Località Inarzo (VA) Via Patrioti, 22. La Riserva naturale è situata nella porzione meridionale del Lago di Varese e territorialmente è compresa nei comuni di Casale Litta, Cazzago Brabbia, Inarzo, Ternate e Varano Borghi.
Apertura al pubblico La Riserva è visitabile tutto l'anno, dall'alba al tramonto. Nei week-end da marzo a giugno e da settembre a novembre dalle 9.00 alle 17.30. Nei restanti giorni dell'anno il personale può essere impegnato in Riserva. L'aula museo-didattica è invece utilizzata come supporto durante le visite guidate e le lezioni per le scolaresche in visita nella Riserva.
Come arrivare Per raggiungere il Centro visite e l'ingresso della Riserva, situati nel paese di Inarzo, è necessario percorrere l'autostrada A8 (Milano-Varese) ed uscire a Buguggiate, seguendo le indicazioni Lago di Varese. Prendere le indicazioni per Varese e percorsi circa 3 chilometri, girare a sinistra per Bodio e Buguggiate e dopo circa 6 chilometri seguire le indicazioni Inarzo.
Superficie 459 ettari
sito web www.lipupaludebrabbia.it
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Telefono 0332 964028
Responsabile Ravasio Barbara

La Palude Brabbia sorge su una ex torbiera che, a partire dalla metà dell'800 e fin dopo la seconda guerra mondiale, è stata sfruttata intensamente per lo scavo della torba. Oggi è un'importante Riserva naturale con sentieri e strutture d'osservazione per gli amanti del Birdwatching, durante l'anno ospita eventi per adulti, bambini e scuole.

Dal 1983 è individuata come Riserva naturale dalla Regione Lombardia ed affidata alla Provincia di Varese che la gestisce in collaborazione e tramite una convenzione con la Lipu. È riconosciuta come "zona umida di importanza internazionale" in base alla Convenzione di Ramsar.

Habitat

Per la sua varietà di ambienti, la Riserva naturale Palude Brabbia è certamente molto interessante e ricca di vita selvatica. Sono infatti 160 le specie di uccelli segnalate nell'area protetta come la rara Moretta tabaccata e il Beccaccino. Nelle stagioni migratorie si possono osservare ben nove specie di anatre, tra cui la Marzaiola e il Mestolone, e alcuni rapaci come l'inconfondibile Falco pescatore. Tra i Passeriformi, anche grazie all'attività della Stazione di inanellamento,è stato più volte osservato l'elusivo Pettazzurro e, dove la vegetazione è più folta, troviamo la Salciaiola, il Cannareccione, la Cannaiola comunee la Cannaiola verdognola.

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Questi ultimi si riproducono nel folto canneto della palude e i loro richiami ci accompagnano per tutta l'estate. Tra le canne vivono anche i Rallidi: il più raro è la Schiribilla, difficile da osservare, mentre il Porciglione è stato eletto simbolo della Riserva per la sua presenza costante. La Palude Brabbia ospita inoltre una colonia di oltre cento coppie di Aironi, dove si riproducono l'Airone rosso, l'Airone cenerino e la Nitticora.

Nei boschi vivono molti esemplari di picchi: il Picchio verde fa spesso sentire al visitatore la sua "risata", mentre è più difficile accorgersi della presenza del raro Picchio rosso minore. Numerose infine le specie di rapaci diurni: Albanella reale, Falco di palude, Nibbio bruno, Sparviero, Poiana, Gheppio, Smeriglio, Lodolaio e Falco pellegrino. Tra i rapaci notturni è accertata la presenza del Gufo comune e del Gufo di palude.

Servizi e strutture

Lungo i numerosi sentieri sono dislocati dei pannelli didattici che permettono al visitatore di apprezzare la natura della Riserva anche senza una guida specializzata. La Riserva naturale è dotata di un Centro visite (nel paese di Inarzo), Sentieri natura, capanni d'osservazione, stagno didattico e di un'apposita "imbarcazione" che conduce ad un capanno galleggiante. Appuntamenti annuali sono gli Eventi natura a tema, come le uscite alla scoperta delle piante medicinali, quelle notturne in cerca di lucciole e gufi, oppure all'alba per ascoltare i cantori del canneto, il Birdwatching invernale, "Andar per rapaci", "Giocando con la palude", animazione per bambini.

Da visitare in zona

Vale sicuramente la pena visitare il Lago di Varese.

Martedì, 20 Agosto 2013 10:03

Riserva naturale Palude Ostiglia

Località Ostiglia (MN). Al confine tra le province di Mantova e Verona, tra Lombardia e Veneto, nel bel mezzo della Pianura Padana.
Apertura al pubblico  
Come arrivare In auto, raggiungere Mantova e da qui prendere la strada statale n. 482 in direzione Ferrara e prima di giungere ad Ostiglia, dopo l'abitato di Serravalle a Po, girare a sinistra seguendo le indicazioni stradali della Riserva. In treno, invece, la stazione ferroviaria di Ostiglia si trova lungo la direttrice Bologna-Brennero. Dalla stazione di Ostiglia si può raggiungere la Riserva che dista circa 3 chilometri.
Superficie 81 ettari
sito web www.paludidiostiglia.it
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Telefono 338 1271898
Responsabile Giulio Benatti e Direttore della Riserva naturale Daniele Cuizzi

L'area occupata dalla Riserva naturale Palude Ostiglia è ultimo lembo dell'antica valle Silva Hostilia che si originò a seguito della costruzione di un canale che doveva collegare il fiume Tartaro al canale Molinella.

Il nome della palude deriva dal corso d'acqua che l'attraversa da Nord a Sud, coincidente con il confine regionale tra Lombardia e Veneto.

Nel 1983 è stata istituita dalla Regione Lombardia la Riserva naturale Paludi di Ostiglia e affidata in gestione al Comune di Ostiglia che dal 1986 si avvale della collaborazione della Lipu per le attività di conservazione della natura e di educazione e sensibilizzazione ambientale.

Habitat

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Tra tutti gli animali della Riserva naturale, sicuramente gli uccelli sono tra quelli la cui presenza difficilmente passa inosservata. Le specie individuate sono circa 180, di cui circa 60 nidificanti, anche se, con il mutare delle stagioni, cambia la loro composizione specifica e l'abbondanza. Ben rappresentate sono le famiglie degli Aironi, con l'Airone rosso (nidificante con decine di coppie), il Tarabusino e la Nitticora, e delle Anatre con il Germano reale, la Marzaiola e il Mestolone.

Ma anche i rapaci frequentano la Riserva: il Falco di palude (anch'esso nidificante), l'Albanella reale in inverno e la Poiana. E poi le altre numerosissime specie acquatiche: Porciglione, Gallinella d'acqua, Folaga, Beccaccino, Pettegola, Pantana, Cannaiola, Salciaiola, Forapaglie. Una serie di incontri veramente speciali a cui dobbiamo aggiungere la costante presenza del Migliarino di palude, simbolo della Riserva, e l'interessante ed intenso passaggio migratorio del Pettazzurro, considerato occasionale fino a qualche anno fa.

Panorama della Riserva naturale (foto: Giulio Benatti)Panorama della Riserva naturale (foto: Giulio Benatti)

L'ambiente palustre, poi, con la presenza di molti microambienti, permette la crescita di organismi invertebrati e vertebrati di estremo interesse.

Servizi e strutture

Il Sentiero natura principale segue il tratto d'argine del Canal Bianco che dal parcheggio conduce al Centro visite. Si prosegue poi lungo l'argine perimetrale della palude, inoltrandovisi per qualche decina di metri fino a raggiungere i tre capanni di osservazione. Accompagnati dal Responsabile della Riserva, seguendo sempre l'argine perimetrale si può compiere il giro completo della palude, percorrendo il sentiero anche nella zona veneta.

La Riserva naturale è dotata di Centro visite, con sala audiovisivi e materiale informativo, e tre capanni per l'osservazione. Tra le attività della Riserva si segnala l'organizzazione di una serie di giornate a tema (Eventi natura), di escursioni guidate alla scoperta della flora e della fauna, di un ricco programma di educazione ambientale per le scuole, di ricerche e monitoraggio della fauna, uccelli in particolare.

Un canale in autunno (foto: Giulio Benatti)Un canale in autunno (foto: Giulio Benatti)

Da visitare in zona

Sempre nel territorio comunale di Ostiglia è stata istituita un'altra Riserva naturale, quella dell'Isola Boschina. Mantova può essere raggiunta in 30-40 minuti di macchina.

Lunedì, 19 Agosto 2013 15:43

Oasi Bosco Negri

Località Pavia, via Bramante. L'Oasi è situata alla periferia della città di Pavia in riva destra del Ticino e ricade nel comune di San Martino Siccomario.
Apertura al pubblico L'Oasi è aperta da marzo a giugno e da settembre a novembre, il sabato, la domenica e i festivi dalle 10.00 alle 18.00 con ingresso libero. Nei giorni ferialil'Oasi è aperta su prenotazione per scolaresche e gruppi organizzati.
Come arrivare L’Oasi è raggiungibile in auto. Con l’autostrada A7 Milano-Genova, uscita Bereguardo, seguire per Pavia sud e poi Pavia Borgo Ticino. Con l’autostrada A1 Milano-Napoli, uscita Lodi, seguire per Sant’Angelo Lodigiano e poi S.S. n° 235. con l’autostrada A21 Torino-Brescia, uscita Broni-Stradella, e poi S.S. n° 617 direzione Pavia; oppure uscita Casteggio-Casatisma e poi S.S. n° 35 in direzione Pavia. In treno dalla stazione di Pavia prendere il bus n° 3 fino in Strada Nuova e poi il bus n° 1 fermata Gravellone.
Superficie 34 ettari
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Telefono 0382 569402
Responsabile Stefania Ratano
 

L'Oasi Bosco Negri era un terreno di proprietà privata sin dalla fine del secolo scorso, nel 1968 viene lasciato in eredità al Comune di Pavia da Giuseppe Negri, un cittadino pavese grande amante della natura. In seguito ai danni di un violentissimo nubifragio nel 1988 viene dato in gestione alla Lipu che lo trasforma in un Oasi naturalistica attrezzata, attraverso un accordo con il Comune Pavia.

L'Oasi è anche individuata come Riserva naturale orientata, all'interno del Parco regionale lombardo della Valle del Ticino.

Habitat

L'Oasi Bosco Negri rappresenta un ottimo esempio della lussureggiante vegetazione che ricopriva gran parte della Pianura Padana, prima delle opere di bonifica effettuate nell'89 a.C. dai Romani. Un'area come Bosco Negri è per molti animali un'isola ideale, collocata tra distese di coltivazioni e la periferia urbana.

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Gli uccelli sono particolarmente abbondanti in tutte le stagioni. Sono ben quattro le specie di picchi nidificanti: il Picchio rosso maggiore, molto comune; il Picchio verde, presente con una coppia molto chiassosa e facile da individuare; il Torcicollo, che in inverno migra in zone più calde; e infine, il Picchio rosso minore, una vera "gemma" per la sua rarità in pianura. Fra i rapaci notturni è comune l'Allocco, ma l'Oasi è un ottimo sito di osservazione anche per i rapaci diurni: d'estate è facile osservare le evoluzioni in volo del Lodolaio, mentre d'inverno arrivano Poiana e Sparviere. Gli uccelli condividono la natura del bosco con molte altre specie animali.

oasi bosco negrioasi bosco negri

Servizi e strutture

L'Oasi è dotata di un Centro Visite, recentemente restaurato, per l'accoglienza dei visitatori, con punto informazioni; di un'area pic-nic con gazebo, panche e tavoli in legno (attenzione: per usufruire dell'area pic-nic si consiglia di verificare telefonicamente la disponibilità dello spazio), di un piccolo museo sulle tracce degli animali e pannelli didattici.

La stradina sterrata che conduce all'Oasi (200 metri) è divieto d'accesso alle auto, perchè già inserita all'interno del Parco del Ticino. Le auto e i camper vanno lasciati all'inizio della stradina sterrata nel parcheggio, oppure nel vicino parcheggio di Via Bramante (distante circa 500 metri) o ancora a Pavia presso il Piazzale Parco Vul, a circa 3 chilometri dall'Oasi. Inoltre non è consentito entrare con i cani neanche tenuti al guinzaglio.

Educazione ambientale e Eventi Natura

Grazie all’entusiasmo e alla professionalità dello staff Lipu e dei volontari l’Oasi offre molte occasioni di conoscenza e approfondimento delle tematiche ambientali. Durante i week-end dei mesi di apertura sono proposti ai visitatori gli Eventi Natura, iniziative rivolte sia agli adulti sia ai bambini che comprendono visite guidate a tema anche notturne, animazioni teatrali lungo i sentieri del bosco e laboratori creativi con materiali naturali. Inoltre vengono organizzate eco-animazioni per le feste di compleanno per bambini. Infine, sono proposte esperienze di Educazione Ambientale alle scuole di ogni ordine e grado. Le tematiche affrontate nei programmi spaziano dalle esperienze sensoriali per i bambini piccoli ai temi della biodiversità per i ragazzi.

Da visitare in zona

Chi viene all’Oasi Bosco Negri può abbinare la visita alla bella città di Pavia: adagiata sulla riva sinistra del Ticino la città conserva nei monumenti, nelle chiese, nelle torri medioevali, nel Castello Visconteo e nell’antica Università le testimonianze del suo glorioso passato. Città a misura d’uomo, immersa nel verde del Parco del Ticino, Pavia offre a chi vuole visitarla numerosi itinerari e iniziative culturali e gastronomiche. Raggiungibili dall’Oasi sono altri siti turistici interessanti tra cui il castello di Belgioioso, l’Abazia della Certosa di Pavia e il ponte in chiatte sul Ticino a Bereguardo.

Lunedì, 19 Agosto 2013 15:17

Oasi Bosco Vignolo

Località Garlasco (PV). L'Oasi è situata interamente nel territorio comunale di Garlasco, in provincia di Pavia, a circa un chilometro dalla frazione Bozzole, e si snoda lungo l'antico terrazzo fluviale del Ticino.
Apertura al pubblico L'Oasi è aperta da febbraio a giugno e da settembre a novembre nei giorni di mercoledì, giovedì e venerdì quando si svolgono visite guidate solo su prenotazione. Le visite libere al pubblico sono invece possibili il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.
Come arrivare Venendo da Pavia prendere la strada statale n. 596 in direzione Garlasco, giunti sulla tangenziale di Gropello Cairoli si deve uscire a Gropello Ovest e procedere in direzione Vigevano lungo la strada provinciale n. 206 fino al Santuario della Madonna delle Bozzole, dove si gira a destra seguendo una strada sterrata per circa 500 metri fino all'ingresso dell'Oasi. Provenendo invece da Milano prendere l'autostrada A7 (Milano-Genova) uscendo a Gropello Cairoli.
Superficie 25 ettari
email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono 347 9442440
Responsabile Fausto Pistoja

L' Oasi Bosco del Vignolo nasce attorno ad un primo nucleo di terreni acquistati dal Comune di Garlasco negli anni '70 proprio per preservare i peculiari ambienti umidi di risorgiva, tipici di questa area della Pianura Padana.

L'Oasi Bosco del Vignolo è nata nel 1998 da una convenzione stipulata tra il Comune di Garlasco, il Parco lombardo della Valle del Ticino e la Lipu, che gestisce le attività di conservazione della natura e di educazione e sensibilizzazione ambientale.

Habitat

La notevole diversità ambientale dell'Oasi si riflette nella numerosa e varia avifauna presente, che annovera sia specie tipiche degli ambienti boschivi (come Cince, Scriccioli, Rigogoli, Cuculi e Ghiandaie) che quelle caratteristiche degli ecosistemi palustri (Aironi, Anatre, Gallinelle e Martin pescatori, ma anche anfibi come la Rana rossa, la Raganella, il Rospo smeraldino e quello comune, i due Tritoni di pianura, ovvero il Crestato e il Punteggiato).

Sostieni questo paradiso di biodiversità, aiuta le Oasi LipuCon una donazione puoi permettere ad Oasi e Riserve di sopravvivere e agli animali di rimanere liberi e protetti nei loro preziosi habitat naturali.

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In primavera, dove il bosco è più fitto, si ode poi un coro ininterrotto di canti e richiami, accompagnati dal rapido tambureggiare del Picchio rosso maggiore e del Picchio rosso minore, dalle "risate" del Picchio verde, e dai segnali d'allarme del Lodolaio, un rapace abile cacciatore di piccoli uccelli e libellule. Durante il periodo invernale è invece frequente osservare in volo, mentre cercano una preda adatta, la Poiana, l'Albanella reale e comune o volare da un cespuglio all'altro il Regolo e il Lucherino, la Passera scopaiola e il Fringuello. Nel campo della conservazione vanno poi segnalati l'inizio di due progetti di reintroduzione, entrambi in collaborazione con il Parco del Ticino e l'Università degli Studi di Pavia: quella del Pelobate fosco, un piccolo rospo della pianura padana ormai a rischio di estinzione, e quella del Gambero di fiume.

Servizi e strutture

L'Oasi Bosco del Vignolo è dotata di un Centro visite dal quale si snoda un Sentiero natura corredato da pannelli didattici. Si può parcheggiare lungo la strada sterrata, davanti all'ingresso dell'Oasi. Nel corso dell'anno vengono organizzati numerosi Eventi natura alla scoperta della natura dell'Oasi, sia per adulti che per bambini.

Da visitare in zona

La valle del Ticino e il Parco regionale del Ticino con le tante Riserve e i numerosi itinerari a piedi, in bicicletta, a cavallo ed anche in canoa. A circa 15 chilometri c'è la città di Vigevano.

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Lunedì, 19 Agosto 2013 13:08

Oasi Cesano Maderno

Località Cesano Maderno (MB) Via Don Orione, . L'Oasi si trova sul territorio di tre comuni, nella provincia di Monza-Brianza, Cesano Maderno, Limbiate e Bovisio Masciago - completamente all'interno del Parco delle Groane, sui primissimi terrazzi della Brianza.
Apertura al pubblico Aperta al pubblico tutto l'anno e l'ingresso è gratuito. Il Centro visite è aperto da mercoledì a domenica, tutto l'anno escluso le festività natalizie. Le visite guidate per gruppi e scolaresche vanno prenotate.
Come arrivare Da Milano o da Como prendere la vecchia strada statale n. 35 (dei Giovi-Comasina) o la superstrada per Meda, fino a Cesano Maderno, poi seguire le indicazioni per l'Oasi. In treno Cesano Maderno è collegata direttamente con Milano, Como e la Brianza, per mezzo delle Ferrovie Lombarde: la stazione è a un chilometro dall'Oasi. L'Oasi è collegata con una rete di piste ciclabili nel Parco Groane.
Superficie 100 ettari
sito web www.oasicesanomaderno.it
email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono/Fax Tel 0362 546827
Responsabile Silvia Baldo

L'Oasi Cesano Maderno sorge su un territorio caratterizzato da un passato di pesante sfruttamento industriale, con conseguente, grave inquinamento. Nonostante il degrado l'area presentava ancora elementi naturali importanti. Oggi grazie al lavoro della Lipu sono stati realizzati molti lavori di recupero e l'Oasi Cesano Maderno ospita un Centro visite, un sentiero didattico di oltre 4 chilometri e un'area di 3 ettari con microhabitat didattici che riproducono gli ambienti tipici delle Groane.

L'Oasi Cesano Maderno è nata nel 1997 dalla collaborazione tra Lipu, Comune di Cesano Maderno e Parco delle Groane.

Habitat

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L'Oasi è caratterizzata dalla presenza di boschi degradati di Robinia, che conservano però porzioni di querceto acidofilo, betulleti e ampie radure occupate da arbusti, soprattutto Rosa canina e Biancospino. Una formazione tipica delle Groane è la brughiera, un tempo creata da pascolo e incendi, ora mantenuta con cura e dichiarata di "interesse comunitario" dall'Unione europea. Tipici della zona sono anche i cosiddetti "fossi di groana", impluvi in mezzo ai boschi, talvolta percorsi da poca acqua, spesso asciutti, ma inondati in occasione di abbondanti precipitazioni.

Gli uccelli più tipici dell'Oasi sono i Picchi (Picchio rosso maggiore, minore, verde, Torcicollo) e le altre specie di bosco (Cince, Rampichino, Picchio muratore), ma anche alcune specie di rapaci diurni, come Gheppio, Sparviere e Falco pecchiaiolo, che nelle Groane nidifica in pianura. L'Oasi ospita anche tutte e quattro le specie di rapaci notturni presenti in Pianura Padana: Allocco, Civetta, Gufo comune e Barbagianni. Gli arbusteti offrono un sito ideale per l'Averla piccola e la Sterpazzola, mentre presso i torrenti e gli stagni si possono osservare Tarabusino, Ballerina gialla, Migliarino di palude e Martin pescatore.

Uno scorcio dell'Oasi (foto: Andrea Mazza)Uno scorcio dell'Oasi (foto: Andrea Mazza)

Servizi e strutture

L'Oasi è dotata di un Centro visite, con annesso parcheggio, area picnic, servizi e magazzino, dove è possibile trovare materiale informativo e dove vengono allestite piccole esposizioni. Adiacente al Centro visite si trova un'area di 3 ettari totalmente ricreata, con microhabitat didattici, dove sono riproposti gli ambienti tipici delle Groane. Nell'Oasi si snoda un sentiero di 4 chilometri, attrezzato con pannelli didattici.

L'Oasi dispone di un ricco programma di proposte didattiche per le scuole, dalle materne alle superiori, oltre che di tantissimi Eventi natura durante l'arco dell'anno.

 

Da visitare in zona

L'Oasi è inserita nel Parco delle Groane, caratteristico e "miracoloso" esempio di area protetta metropolitana, nella quale è possibile visitare le riserve naturali di Ca' del Re, del Biulé, dei Boschi di S. Andrea e di Ceriano, della ex Polveriera. A nord delle Groane, in continuità, si trova il Parco regionale delle Brughiere.

Lunedì, 19 Agosto 2013 12:40

Oasi Arcola

Località Arcola, loc. San Genesio (SP). L'Oasi è situata nella Liguria di Levante in Provincia della Spezia e ricade interamente nel territorio comunale di Arcola, uno dei comuni di cui fa parte il Parco regionale di Montemarcello-Magra.
Apertura al pubblico L'Oasi può essere visitata tutto l'anno, i mesi più indicati sono quelli di dicembre - gennaio e marzo, aprile e settembre. E' possibile prenotare visite guidate ed effettuare attività didattiche per le scuole.
Come arrivare In auto: l'Oasi si raggiunge dalla Strada Provinciale n. 1 Aurelia che collega la Spezia con Sarzana tra loc. Romito Magra e Ponte di Arcola. Il casello autostradale più vicino è quello di Sarzana sull'autostrada A12 (Genova-Livorno). Dal casello si prende la direzione La Spezia e 500 m dopo dopo aver attraversato il ponte sul fiume Magra prendere la stradina a destra sotto la linea ferroviaria. In treno+autobus: dalla Stazione Ferroviaria di Sarzana oppure da quella di Ponte di Arcola sulla linea Pisa-La Spezia-Genova e poi autobus 11 o P scendendo alla fermata di S. Genesio.
Superficie 34 ettari
sito web www.oasilipuarcola.blogspot.com
email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono  
Responsabile Pamela O'Shaughnessy

L'Oasi Arcola nasce ufficialmente nel 1992 per volontà della Provincia di Spezia che ne affida fin da subito la gestione alla Lipu. L'obiettivo è quello di realizzare la prima “garzaia” artificiale in Itlaia per indurre alcune coppie selvatiche di aironi cenerini, garzette e nitticore, che regolarmente frequentano la zona, a riprodursi all'interno dell'area utilizzando pioppi e salici, in prossimità di una grande voliera dove erano stati inseriti esemplari feriti ed irrecuperabili delle stesse specie.

Il progetto comprendeva anche una riconversione del territorio che fin dai primi anni '70 era costituito da un vegetazione scarsa, boschi quasi assenti mentre le aree dove oggi ricade l'Oasi e quelle immediatamente circostanti erano interessate da coltivazioni, ma soprattutto da cave di inerti e discariche di rifiuti.

Purtroppo, nonostante l'idea e le intenzioni fossero le migliori, l'esperimento non riuscì, sia a causa di oggettivi problemi gestionali, sia a causa di alcune alluvioni e atti vandalici. Finalmente nel novembre 2008 è stata stipulata una nuova convenzione tra Lipu, Parco regionale Montemarcello – Magra e Comune di Arcola per la gestione dell'Oasi e del Centro visite. Si riavvia così una nuova stagione per l'Oasi che è diventata poi teatro di Eventi Natura e punto di riferimento per le comunità del territorio. Nel 2009 sono stati riaperti alcuni tratti di sentiero, attrezzati con bacheche e pannelli didattici mentre proseguono i lavori di riapertura di altri percorsi natura.

L'Oasi può essere visitata liberamente con l'indicazione di mantenersi sempre sui sentieri per non arrecare disturbo a fauna e flora, evitando di avventurarsi lungo le sponde del fiume che specialmente dopo periodi di pioggia potrebbero cedere. I periodi migliori per la visita sono quelli legati allo svernamento ed alla migrazione dell'avifauna. Pertanto, i mesi più indicati sono quelli di dicembre - gennaio e marzo, aprile e settembre. Da aprile a giugno inoltre la vegetazione è in pieno rigoglio offrendo il meglio in quanto a fioriture. Di notevole interesse il bosco alluvionale caratterizzato da pioppi neri, pioppi bianchi, ontani, salici, le zone umide come la lanca e gli stagni temporanei.

Habitat

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L'Oasi Arcola è inserita nel SIC IT1343502 Parco della Magra – Vara caratterizzato da habitat e specie legate agli ambienti fluviali e umidi in generale con presenza di lanche, canneti e folti boschi ripari, contesto ormai unico in Liguria e preziosa testimonianza dell'antico paesaggio palustre della Val di Magra. L'habitat di maggior rilievo e di interesse prioritario è rappresentato del bosco alluvionale relitto. La presenza di stagni temporanei di origine naturale e artificiale sono di importanza strategica per la riproduzione di anfibi e la sosta della fauna ornitica migratoria e altrettanto importanti per la biodiversità sono i prati periodicamente inondati dalle piene. Tali habitat sono considerati di interesse prioritario in base all'Allegato I della direttiva europea 43/92.

Gli uccelli rappresentano la fauna selvatica più significativa e facile da osservare, un po' in tutte le stagioni. L'Oasi rappresenta infatti un importante sito per le specie migratrici e in particolare per rapaci, anatre, limicoli, passeriformi. Il particolare contesto territoriale ne fa l'area più rilevante per la Liguria orientale di sosta e di transito per i migratori e uno dei più importanti corridoi ecologici d'Italia, vero e proprio "ponte" tra la regione biogeografia mediterranea e quella continentale. Alcuni censimenti effettuati in zone campione hanno registrato la presenza di oltre 150 specie di uccelli la maggior parte dei quali concentrati nei mesi primaverili. In primavera e all'inizio dell'estate l'Oasi è frequentata dalle specie nidificanti come il Martin pescatore, mentre il canneto accoglie i nidi di due specie elusive e con abitudini ritirate come il Tarabusino e il Porciglione, che evidenzia la sua presenza con il tipico richiamo simile a quello di un maialino.

Sempre lungo le rive, si riproduce la Gallinella d'acqua mentre sui rami dei salici fa il suo caratteristico nido a fiasco il Pendolino. Durante le migrazioni e nel corso dell'inverno si possono osservare molte specie di rapaci e uccelli acquatici, attirati sia dal fiume sia dal mare, qui abbastanza vicino. Airone rosso, Sgarza ciuffetto, Falco di palude, Albanella minore, Lodolaio, Falco pescatore, alcune specie di trampolieri come il Combattente, la Pittima reale, il Cavaliere d'Italia, il Piovanello pancianera sono regolarmente presenti dove l'acqua è più bassa e ricca di una miriade di invertebrati acquatici. Durante l'inverno una folta popolazione di cormorani, proveniente dal Nord Europa e che si incrementa di anno in anno, frequenta l'Oasi sia per passare la notte negli alberi più alti che durante il giorno a caccia di tinche, carpe e persici. Tra gli invertebrati da segnalare la presenza di una farfalla di interesse europeo prioritario: l'Euplagia quadripuncataria. Tra flora e vegetazione del bosco alluvionale troviamo ontano nero (Alnus glutinosa), pioppi (Populus nigra e Populus alba), salici (Salix alba, Salix purpurea, Salix elaeagnos). In questo ambiente nel 2010 abbiamo segnalato la presenza di una pianta parassita rara a livello nazionale e locale, la Latrea clandestina. Nei prati aridi dominati da graminacee e sparsi arbusti di pruno, rosa canina e biancospino fioriscono a primavera alcune rare orchidee (Oprys spp., Serapias neglecta e altre).

Servizi e strutture

L'Oasi è dotata di un piccolo parcheggio con piazzole riservate ai disabili, un Centro visite con aula didattica utilizzabile anche per conferenze, una rete di Sentieri Natura attrezzati con pannelli didattici e di un sentiero dotato con pannelli in Braille per non vedenti.

Da visitare in zona

Da non perdere una visita al borgo medioevale di Arcola, la città di Sarzana, il promontorio del Caprione e tutto il Parco regionale di Montemarcello-Magra. Ad appena 20 minuti inoltre si trova Lerici definita "la perla del Golfo dei Poeti", con le sue spiagge e l'imponente fortezza sede del Museo Geopaleontologico.

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