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Biodiversità: cosa rispondono le Regioni all'Europa?

Pian di Spagna - M.Belardi Pian di Spagna - M.Belardi
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L’apertura del caso Pilot è un evento da salutare con grande favore perché potrebbe rappresentare una svolta per la tutela della biodiversità in Italia.

Cattiva applicazione della Valutazione d’incidenza. L’indagine aperta dalla Commissione europea (chiamata tecnicamente “Procedura Pilot”) riguarda il trattamento che in molti casi l’Italia riserva ai siti della rete Natura 2000.
Ma che cos’è e a cosa serve la Valutazione di incidenza? All’interno dei siti della rete Natura 2000, le attività umane potenzialmente più impattanti devono essere sottoposte a una valutazione preventiva, detta appunto Valutazione di incidenza, che ha l’obiettivo di verificare che tali attività non deteriorino le specie e gli habitat tutelati dalle direttive Uccelli e Habitat. Molto spesso, in Italia, tale valutazione viene elusa o realizzata in modo scorretto, provocando la devastazione di ambienti insostituibili: deforestazioni, prosciugamento di zone umide, cementificazione di aree ricche di biodiversità e altro ancora.

(Grillaio - M.Bonora)(Grillaio - M.Bonora)

Questo modo di agire illegale offre pochissimi benefici diretti all’economia, a fronte di un danno alla biodiversità e un’inesorabile perdita di bellezza, beni pubblici e servizi ecosistemici (come la depurazione di aria e acqua, lo stoccaggio del carbonio nei suoli, la regimazione delle acque piovane, la produzione di alimenti e altro), di cui tutta la comunità dispone gratuitamente. Con il danno che infine ricade anche sull’economia.

Nel giugno del 2013, Lipu e Wwf hanno inviato alla Commissione europea la documentazione, corredata da immagini eloquenti, dei danni provocati ai siti della rete in conseguenza di Valutazioni di Incidenza non corrette. Ai casi da noi segnalati si sono poi aggiunte le denunce che diversi cittadini hanno inviato alla Commissione da tutta Italia, a conferma della gravità della situazione. La Commissione europea ha risposto alla segnalazione, aprendo l’indagine, e chiedendo spiegazioni alle autorità italiane.

Ora sta alle Regioni (le principali indiziate) correggere la rotta, oppure dimostrare che le norme comunitarie sulla tutela dei siti della rete Natura 2000 non sono state violate. In caso contrario la Commissione europea aprirà una vera e propria procedura di infrazione contro l’Italia, che potrebbe portare a una condanna.
Nel frattempo, sarà nostra premura seguire il caso e inviare nuovi elementi all’Europa, con l’obiettivo che alla fine si arrivi, anche in Italia, all’effettiva e piena tutela di questo tesoro inestimabile che è la rete Natura 2000: uccelli, habitat, specie vegetali e animali, in altre parole la nostra preziosa, straordinaria biodiversità.
Palude Brabbia - G.GaibaniPalude Brabbia - G.Gaibani

Lunedì, 19 Gennaio 2015 10:09

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