Lipu Onlus, natura, uccellie animali selvatici in Italia

Stalle tradizionali, più rondini e passeri

Stalle tradizionali, più rondini e passeri Rondini durante la nidificazione - Foto Luigi Sebastiani - www.birds.it
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Mantenere le stalle tradizionali di pianura, collina e montagna per salvare la biodiversità e importanti specie di uccelli come la rondine, la passera mattugia e lo stiaccino in montagna.

Col sostegno all’iniziativa odierna di Coldiretti Un giorno da allevatore, la Lipu ribadisce l’importanza di un’agricoltura rispettosa della biodiversità naturale e di prodotti alimentari più sicuri per la salute dei consumatori. La chiusura delle stalle mette a rischio specie simbolo delle campagne come la rondine, che tra meno di due mesi arriverà dall’Africa per cercare le piccole-medie stalle dove costruire il nido. “Sostenendo la sopravvivenza delle stalle tradizionali – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu che oggi è presente al presidio Coldiretti in Piazza del Campidoglio a Roma – si tutelano anche i prati e i pascoli, habitat preziosi per la nidificazione di importanti specie di uccelli, oggi in declino. Solo promuovendo un’agricoltura amica dell’ambiente possiamo evitare gravi danni agli ecosistemi, assicurando nel contempo prodotti di qualità e rispetto per la salute di chi li consuma”.

Sia l’Indice delle specie che frequentano le aree agricole di pianura e facenti parte del Farmland Bird Index (Fbi) - realizzato l’anno scorso da Lipu e Rete rurale nazionale per conto del ministero delle Politiche agricole - tra cui allodola (-4% di variazione media annuale nel periodo 2000-2013), averla piccola (-4,4%) e saltimpalo (-5,2%), che l’Indice delle specie delle praterie montane (Fbi pm), tra cui stiaccino (-5,5%) e spioncello (-2,8), evidenziano che tali specie versano in un cattivo stato di conservazione a causa dell’abbandono delle attività agricole tradizionali.

“Noi chiediamo al Governo più attenzione per l’allarme lanciato da Coldiretti su un tema così importante come la produzione del latte italiano – prosegue Mamone Capria – Alla più grande organizzazione agricola rivolgiamo un appello a proseguire lo sviluppo di politiche sempre più legate a produzioni biologiche, al benessere degli animali, al rispetto della biodiversità. Solo così – conclude Mamone Capria - riusciremo a garantire sostenibilità per l’ambiente del settore agroalimentare e a differenziarci da una globalizzazione di prodotti scadenti che non rispettano né la salute dei cittadini, né quella degli animali”.
 

Venerdì, 06 Febbraio 2015 12:01

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