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Allodola, stop alla caccia. Al via campagna Lipu

Allodola, stop alla caccia. Al via campagna Lipu Allodola - Luigi Sebastiani
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Escludere l’allodola dalla lista delle specie cacciabili. E’ stata presentata oggi a Comacchio, in occasione della 51esima Assemblea nazionale della Lipu-BirdLife Italia, la campagna Salviamo l’allodola il cui scopo è fermare la caccia a questa specie che si trova in uno stato di preoccupante declino.

Nel decennio 2000-2012, infatti, la riduzione di questa specie in Europa è stato tra il 25% e il 35%, mentre nel decennio precedente (1990-2012) tra il 35% e il 45%. In Italia l’allodola si trova in un “cattivo stato di conservazione” ed è in forte declino in Regioni chiave per il suo habitat riproduttivo (che si sta fortemente contraendo) come Lombardia (-11%), Veneto ed Emilia-Romagna (entrambi -8%).In quete regioni l'allodola, in autunno e in inverno, si sposta, sosta e migra utilizzando per la ricerca di cibo soprattutto campi ricchi di stoppie, prati e campi di erba medica (medicai), soprattutto in Pianura padana.

L’impatto della caccia è devastante: un’allodola pesa in media 40 grammi, mentre la cartuccia che la uccide 60. “In Italia – ha illustrato nel suo intervento Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca della Lipu - si stima vengano uccise “legalmente” circa oltre 1,8 milioni di allodole (il 73& degli abbattimenti totali in Europa, pari a 2,5 milioni), cui vanno aggiunti grandi quantitativi di abbattimenti illegali. L’allodola può essere inoltre essere facilmente confusa con altre specie non cacciabili, come pispola, calandra, calandrella, cappellaccia e tottavilla, e anche per questo motivo va tolta dalla lista delle cacciabili”.
L’insostenibilità della caccia è stata ribadita anche da Flavio Ferlini, della Società italiana Scienze naturali, intervenuto alla presentazione della campagna Lipu. “In Lombardia, nel periodo 2002-2012, sono state uccise in media ogni anno 300mila allodole, per una popolazione che cala ogni anno del 9,1%”.

Classificata “Vulnerabile” dalla Lista Rossa italiana, l’allodola soffre l’intensificazione delle pratiche agricole, l’abbandono delle aree rurali montane, l’uso eccessivo di diserbanti ed erbicidi e, come anticipato sopra, l’impatto dell’attività venatoria, soprattutto se si considera la crescente frammentazione e rarefazione delle popolazioni della specie in tutta Europa.

“Mobiliteremo i cittadini come già avvenuto per l’abolizione delle catture dei ‘richiami vivi’ – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia - al fine di raccogliere decine di migliaia di firme da inviare al presidente del Consiglio Renzi affinché emani un decreto, un Dpcm, che escluda questo piccolo uccello dal carniere venatorio. Sono troppe le allodole uccise ogni anno e tantissimi i reati che vengono contestati per l’eccessivo abbattimento di questa specie in una giornata venatoria o perché confusa con specie di alaudidi protetti dalla legge”.

L’Assemblea Lipu ha anche organizzato un workshop con le decine di giovani volontari della Lipu del gruppo “Natural leaders” sui temi dell’antibracconaggio e della difesa dei siti rete Natura 2000, due temi centrali delle strategie Lipu e della storia dell’Associazione. “Dai nostri ragazzi sta arrivando un impulso straordinario – spiega Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu – in termini di entusiasmo, responsabilità e impegno. Non appaia retorico dire che le principali chance di futuro vengono proprio da queste giovani intelligenze, che ci mostrano altre strade possibili e ci danno speranza”.

SCHEDA ALLODOLA

In Italia l’allodola è nidificante, migratrice e svernante. Si riproduce in campi coltivati, pascoli, brughiere, praterie montane, prati stabili, medicai, dune sabbiose e steppe. La specie si trova in un “cattivo stato di conservazione”, e secondo la Lista rossa italiana è “Vulnerabile”. Il Reporting della Direttiva Uccelli segna un trend a breve termine (2000-2012) del -25/35%, e un trend a lungo termine (1990-2012) del -35/45 per cento. In Europa, nel periodo 2000-2012, il suo declino si è fatto da “moderato” a “forte” in ben 19 paesi su 23 in Europa.
Secondo il Farmland Bird Index a livello nazionale (2000-2014), l’Allodola ha avuto una variazione media annua della popolazione nidificante del -3,90%, ovvero di declino moderato, ma nelle Regioni chiave per l’habitat riproduttivo il declino è forte: Lombardia (-11,2%), Veneto (-8,15%) ed Emilia-Romagna (-8,22%).
A livello europeo, secondo BirdLife International, l’allodola è “Spec 3”, ossia è in declino in Europa ma non si concentra nel continente.
I dati di successo riproduttivo (tasso di sopravvivenza) indicano che l’allodola deve compiere 2-3 nidificazioni per stagione per mantenere popolazioni in grado di auto-sostenersi. La specie ha necessità di un mosaico di coltivi diversi per poter fare più tentativi di nidificazione senza dover ampliare o abbandonare il territorio.
Gli unici paesi europei in cui la specie è ancora cacciabile sono, oltre all’Italia (vedi Legge 157/92), la Francia, la Grecia, la Romania, Malta e Cipro (Allegato II/2 Direttiva Uccelli).
 

Venerdì, 29 Aprile 2016 13:51

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