Lipu Onlus, natura, uccellie animali selvatici in Italia

5 uccelli nascosti nelle grandi opere d'arte

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La bellezza e l’ingegno della natura sono da sempre di grande ispirazione per l’uomo.

Artisti e pittori nel corso dei secoli hanno trovato nel mondo degli animali una fonte ricca di soggetti per i loro capolavori. Gli uccelli, molto spesso, sono così diventati portatori di messaggi misteriosi e segreti.

La gazza misteriosa nel Cristo di Bellini

Nel Cristo benedicente di Giovanni Bellini una gazza (Pica Pica) nasconde un significato misterioso. Questo animale nell’antichità era caro a Bacco come simbolo di loquacità. Nell’iconografia rinascimentale invece la sua presenza è più rara e misteriosa. La magnifica opera di Bellini ci mostra in primo piano la figura di Gesù appena risorto, attorno a lui diversi riferimenti alludono al tema della Resurrezione. La coppia di conigli rappresenta la rigenerazione, il pastore che guida il suo gregge ovviamente è il Buon Pastore. Le figure sul bordo destro sono le tre Marie che hanno trovato il sepolcro vuoto. In alto a sinistra, tra i rami di un albero secco, c’è una gazza. C’è chi l’associa al lutto, chi invece alla figura di messaggero psicopompo, capace di viaggiare tra il regno dei vivi e quello dei morti. Per le sue qualità ciarliere è vista anche annunciatrice di buona novella.

Un Cacatua australiano dipinto da Andrea Mantegna

Cosa ci fa un pappagallo australiano in un dipinto rinascimentale? Osservando da vicino la Madonna della Vittoria (1496) di Andrea Mantegna possiamo notare qualcosa di insolito considerando che l’Australia è stata “scoperta” solo nel 1768. In alto a sinistra c’è un cacatua cresta zolfo (Cacatua sulphurea), uccello della Nuova Guinea e dell’Australia. All'epoca di Mantegna non esistevano rotte commerciali con l'Australia, ma il pappagallo potrebbe aver raggiunto l'Italia passando dalla Cina. La studiosa che si è occupata di questo mistero, Heather Dalton, è certa che il volatile sia stato dipinto da vivo: «La posa naturale del cacatua nel dipinto, con la sua cresta eretta, suggerisce che sia stato dipinto dal vero». Durante le sue ricerche la Dalton ha scoperto di più: già nel XIII secolo c’erano dei cacatua alla corte di Federico II. Nel trattato di ornitologia De Arte Venandi cum Avibus, appartenente alla sua biblioteca, questo pappagallo si trova raffigurato più volte, dono a Federico II da parte del sultano d’Egitto al-Kamil.

Il Cardellino protagonista assoluto

Questo dipinto ha ispirato il romanzo omonimo di Donna Tartt, un bestseller mondiale che ha vinto il Premio Pulitzer. Un cardellino appollaiato su una mangiatoia appesa a un muro imbiancato; in basso la firma dell'artista: “C Fabritius”. Quest’opera ora è più famosa che mai, ma resta un quadro misterioso. Perché è stato dipinto? Qual è il suo significato? Carel Fabritius (1622-54) è stato un importante pittore olandese. Si forma nello studio di Rembrandt ad Amsterdam e in seguito si trasferisce a Delft (la città di Vermeer) dove muore giovanissimo nell’esplosione di un deposito di polvere da sparo. Il cardellino è incatenato, un dettaglio che potrebbe simboleggiare l'amore in cattività. Per la prima volta nella storia dell’arte però un uccello, simbolico o meno, è protagonista assoluto: non è più nascosto ma dipinto in primo piano con amorevole cura e commovente verismo.

Il rebus dello storno

In questo ritratto è nascosto un enigma e la chiave per risolverlo è uno storno. Holbein il giovane lo ha dipinto durante la sua prima permanenza in Inghilterra: una dama con in grembo uno scoiattolo e, sul fondo azzurro tra i rami di un fico, troviamo anche uno storno. Per decenni l'identità della donna è rimasta sconosciuta, ma i giochi di parole nascosti nell’opera hanno rivelato che si tratta di Anne Lovell di East Harling, moglie di Sir Francis Lovell, scudiero di Enrico VIII d'Inghilterra. Il mistero è stato risolto da David King, un esperto di vetrate medievali. Lo studioso ha notato che nello stemma della famiglia Lovell - in una chiesa di East Harling - ci sono degli scoiattoli accovacciati, proprio come nella pittura di Holbein. Lo storno, starling in inglese, è invece un gioco di parole per l’assonanza con East Harling.

Due dame e le virtù matrimoniali degli uccelli

Le Due Dame di Carpaccio è un’opera che ha avuto svariate interpretazioni, tutte sbagliate. I critici dell’800 - che molto l’hanno amata - non potevano sapere che stavano ammirando solo metà opera (anzi, un quarto). La parte superiore del pannello (parte di un dittico) è stata ritrovata solo dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Con una visione completa della rappresentazione anche il suo significato è diventato più chiaro. Le due dame sedute in primo piano sono attorniate da oggetti e animali che sono allegorie moraleggianti attribuite sia a Venere che alla Madonna: una fitta rete di rimandi religiosi e pagani sul matrimonio. Le due tortore simboleggiano il legame coniugale, l’arancia è simbolo di fecondità (le vediamo anche nel ritratto dei Coniugi Arnolfini). Anche la pavoncella rappresenta la fertilità della coppia, il pappagallo invece era associato alla Madonna e rappresenta il destino della donna come sposa e madre.

Venerdì, 10 Aprile 2020 15:09

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