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Richiami vivi: deludente la risposta del Governo

Richiami vivi: deludente la risposta del Governo F.Cagliata

Una risposta deludente e fuori tempo. Critiche al Governo da Lipu ed Enpa dopo l'interpellanza del Movemento 5 stelle sui richiami vivi.

«Una risposta deludente e attendista, che rimanda la soluzione della procedura d'infrazione comunitaria sui richiami vivi alla legge europea 2014, vala dire a tempi lunghi, e che è stata fornita oggi in aula alla Camera all'interpellanza presentata da numerosi deputati del Gruppo Cinque Stelle con prima firmataria Chiara Gagnarli. L'atto parlamentare richiamava l'Esecutivo ai suoi doveri verso l'Europa, per sanare finalmente il vulnus da troppo tempo rappresentato dalla vergognosa cattura degli uccelli migratori per farne dei veri "fischietti viventi" a fini venatori. Una pratica anacronistica e crudele che è ormai improcrastinabile cancellare e che rappresenta non solo una delle facce peggiori della caccia, ma una violazione plateale della direttiva numero 147/2009 causa dell'attuale procedura d'infrazione giunta nella fase del parere motivato». Così Enpa e Lipu, che da tempo hanno chiesto atti tempestivi e chiari tesi a cancellare i richiami vivi dalla legge 157/1992, e non semplici operazioni "di facciata".

«Nell'interpellanza che oggi, alla luce della risposta fornita in aula, riteniamo ancora più opportuna e condivisibile - proseguono le due associazioni - venivano giustamente richiamati due aspetti che il nostro Governo non può più eludere; il primo è costituito dalla incompatibilità del diritto italiano con quello comunitario in materia di uccelli migratori, il secondo dalla pesante sanzione pecuniaria che pende sul capo del nostro Paese, cioè di tutti gli italiani, se questo non risponderà con una rapida modifica normativa che affermi la cancellazione definitiva della possibilità delle catture.

Finora, i tentativi del Governo di chiudere la procedura d'infrazione si sono rivelati insufficienti e maldestri; soltanto dopo i duri richiami della Commissione Europea è stata riconosciuta la necessità di nette misure legislative, ma queste certo non possono essere continuamente rinviate, come purtroppo ha rivelato la risposta in aula del Sottosegretario con il rimando alla legge europea 2014. Eppure mancano poche settimane al deferimento alla Corte di Giustizia, nel profilarsi di una condanna inevitabile. Tante associazioni hanno fatto sentire con forza la loro voce, il semestre italiano non può divenire una occasione mancata per questo adeguamento al diritto comunitario».
 

Lunedì, 15 Dicembre 2014 11:53

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