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Caccia in deroga, l'Unione Europea chiude la procedura contro l'Italia

Caccia in deroga, l'Unione Europea chiude la procedura contro l'Italia Peppola (foto: D.Iavicoli)
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La Commissione Europea prende atto che le deroghe non sono state rinnovate. Ma da Bruxelles e Lussemburgo sono pronte a intervenire in caso di nuove violazioni

“In Veneto, Lombardia e tutta Italia è finita l’epoca delle deroghe di caccia. Ora rispetto della legge e nuove tutele per gli uccelli migratori”.
Lo affermano le associazioni Cabs, Enpa, Lac, Lav, Lipu-BirdLife Italia, WWF Italia all’indomani della chiusura delle procedure di infrazione contro l’Italia per le violazioni alla direttiva Uccelli sulla caccia in deroga, dovuta alla modifica della legge nazionale e allo stop delle Regioni a nuove deroghe.

“Ci sono voluti anni di azioni, procedure di infrazione, condanne della Corte di Giustizia e persino ordinanze speciali dei giudici di Lussemburgo per mettere fine a una pratica, quella della caccia in deroga ai piccoli uccelli migratori, che ha causato l’abbattimento illegale di milioni di animali e mortificato il diritto del nostro Paese.
“La condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia europea, nel 2010 – proseguono le associazioni - ha spinto il Parlamento italiano, su forte azione delle nostre associazioni, a migliorare la normativa nazionale recependo varie indicazioni giunte da Bruxelles. E’ stata però necessaria una nuova messa in mora dell’Italia, ancora sul tema della caccia in deroga, per far sì che che il nostro Paese adeguasse quasi completamente la legge nazionale e desse un vero stop alla pessima pratica delle deroghe”.

Dunque, per la prima volta, quest’anno l’Italia non ha fatto registrare provvedimenti di deroga cosiddetti da “lettera c”, considerati di fatto impraticabili dall’Europa e ormai dalla stessa legge nazionale, essendoci molte alternative valide a quella forma di caccia.
 La Commissione europea ha così chiuso le procedure di infrazione aperte contro l’Italia, considerando risolta la stagione della grave disobbedienza dell’Italia e di varie sue Regioni su questo tema.
Tuttavia, lo stesso Commissario europeo all’Ambiente, Potocnik, ha più volte avvertito che l’Europa continuerà a vigilare con la stessa attenzione e anzi persino più duramente, il che significa che se il Veneto, la Lombardia o qualsiasi altra Regione d’Italia dovessero riprovarci, la punizione contro il nostro Paese sarà repentina e severa.

Esprimiamo soddisfazione per questo percorso vincente – concludono le associazioni – perché oggi possiamo dire che la stagione italiana delle deroghe è finita. Tuttavia la nostra attenzione resterà alta e il anzi nostro impegno si intensificherà, sia sul tema delle deroghe che su quello delle mancate tutele agli uccelli migratori, che in Italia sono cacciati in periodi vietati dalla direttiva e spesso anche quando versano in cattivo stato di conservazione”.
 

Venerdì, 20 Dicembre 2013 12:09

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