Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha accolto il ricorso della Lipu, oltre che di Enpa, Lac, Lav, Legambiente e Wwf, e ordinato la chiusura fino al 1°ottobre della caccia a tutte le specie di fauna tranne il coniglio, la volpe e la tortora. Dunque, niente caccia alla quaglia, al merlo, agli uccelli acquatici e a tutte le altre specie normalmente cacciabili, per evitare la violazione dell’articolo 30 della legge 157/1992 e dunque una sanzione penale.
Una scelta saggia, da parte del Tar, che ha ritenuto motivate le nostre contestazioni al calendario venatorio della Regione Lazio, troppo accondiscente nei confronti del mondo venatorio al punto da ignorare completamente le indicazioni contenute nel parere tecnico dell'ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Nessuna tutela speciale per le specie a stato di conservazione negativo, nessuna riduzione di calendario per la beccaccia, i tordi, gli uccelli acquatici, nessuna valutazione di incidenza per quanto riguarda i siti della rete Natura 2000. Tutto ciò basta a far capire perché la magistratura ha dovuto punire, con un provvedimento cautelare, la regione Lazio e la sua tendenza filovenatoria..
Il 12 dicembre l'udienza per la decisione di merito. Se confermato l'accoglimento del nostro ricorso, la stagione di caccia nel Lazio sarà più breve e il segnale varrà per tutte le altre regioni.