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Biodiversità, le direttive aiutano a salvarla

Biodiversità, le direttive aiutano a salvarla Pellicano riccio - Satriver (Flickr)

Le direttive europee Uccelli e Habitat sono strumenti efficienti per invertire il declino della biodiversità e dove correttamente applicate hanno portato a risultati concreti. Ma siamo ancora lontani dall’arrestare la perdita di biodiversità.

Lo afferma BirdLife Europa, network di oltre 40 associazioni europee tra cui la Lipu in Italia, nella nuovissima pubblicazione dal titolo Halfway there, dove è riportata una valutazione approfondita dei progressi effettuati nei primi cinque anni di implementazione della Strategia dell’Unione europea per la biodiversità fino al 2020.


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Molte specie sono tornate a popolare gli Stati membri dell'Ue, a volte dopo un'assenza di secoli, e le popolazioni di molte altre specie sono aumentate in modo spettacolare. Ad esempio, le popolazioni di bisonte europeo, gobbo rugginoso e castoro europeo sono incrementate di 30 volte. Tra le specie analizzate, in media, la distribuzione dei mammiferi è aumentata del 30% dal 1950. Così pure il pellicano riccio ha beneficiato della protezione da parte della direttiva Uccelli: grazie al piano d'azione europeo e a progetti Life la specie ha avuto una spettacolare ripresa in Grecia, compreso l’insediamento di due nuove colonie.

Nonostante i progressi ottenuti in questi anni, i Paesi dell’Unione europea devono impegnarsi maggiormente per invertire il declino della biodiversità entro il 2020. In molti Stati membri, infatti, vi è ancora una scarsa implementazione, applicazione e finanziamento della legislazione Ue sulla natura.
In particolare, il rispetto dell’applicazione delle direttive Uccelli e Habitat in Italia è ancora molto carente: il 79% delle specie e il 66% degli habitat che sono in uno stato di conservazione sfavorevole risulta essere ancora in declino, probabilmente a causa di una protezione inadeguata dei siti importanti per la biodiversità. Nei rapporti sull’applicazione della Direttiva Habitat risulta che solo il 28% delle Zps e il 43% dei Sic/Zsc presenta un piano di gestione; anche la protezione dell’ambiente marino è ancora inadeguata. In Italia c’è quindi da fare ancora molto perché le direttive per la Natura siano pienamente applicate.

“L’implementazione delle Direttive Habitat e Uccelli è il cuore della Strategia Ue per la Biodiversità – aggiunge Claudio Celada, direttore Conservazione natura Lipu-BirdLife Italia - Il nuovo report evidenzia come le direttive funzionino in maniera molto positiva quando vengono implementate e finanziate in modo adeguato.
“Proprio in questo momento i cittadini europei hanno tempo fino al 24 luglio di partecipare alla consultazione pubblica europea per chiedere alla Commissione di rafforzare le direttive comunitarie sull’ambiente. Basta digitare il sito www.lipu.it/allarmenatura e firmare l’appello”.

Emerge inoltre dal report che gli ecosistemi agricoli sono ancora in crisi. “La Politica agricola comunitaria – dichiara Patrizia Rossi, responsabile Agricoltura Lipu – non ha fornito adeguato sostegno alla tutela delle specie e degli habitat. La riforma verde è stata totalmente depotenziata nella sua componente ambientale e la nuova Pac continuerà a fornire generosi finanziamenti all’agricoltura intensiva piuttosto che a promuovere pratiche agricole più sostenibili”.

Ora più che mai è quindi importante dare sostegno alle direttive Uccelli e Habitat, che sono lo strumento legislativo di tutela della natura in Unione europea.
Per firmare l’appello “Allarme Natura” a sostegno delle direttive comunitarie Habitat e Uccelli: www.lipu.it/allarmenatura

 

Venerdì, 17 Luglio 2015 15:01

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