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Accordo europeo sulla Restoration Law, per Lipu non il miglior testo ma risultato storico

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“Ora altri passaggi politici e poi piani attuativi nazionali, per una grande opera di rigenerazione di habitat e specie".

"Il tentativo di affossare la Restoration Law è stato respinto e per la biodiversità europea può davvero cominciare una stagione in cui la natura la proteggiamo davvero e la rigeneriamo".

Lo dichiara la Lipu all'indomani dei lavori del Trilogo (Commissione europea, Consiglio dell'Unione europea, Parlamento europeo) con cui, nella tarda serata di giovedì 9 novembre, è stato trovato l'accordo sul testo finale della Nature Restoration Law, da sottoporre ora alle ratifiche e ai voti finali di Stati membri, Commissione Ambiente e Parlamento di Strasburgo.

"Mentre stiamo analizzando nel dettaglio il testo dell'accordo possiamo già dire che il negoziato del Trilogo ha recuperato parti importanti della proposta originale della legge, che erano state cancellate o modificate dal voto di luglio del Parlamento europeo. Viene così reinserito nella legge il ripristino di tutti gli ambienti naturali, inclusi gli ambienti agricoli, le torbiere ed il mare, che erano stati precedentemente cancellati. La legge si applicherà dunque, a zone umide, fiumi, laghi, praterie, foreste, ecosistemi marini e città, con un'azione complessiva sulla natura dell'Unione.

Ancora, l'opera di ripristino e di non deterioramento torna opportunamente a riguardare tutto il territorio dell'Unione europea e non soltanto i siti della rete Natura 2000. Restano, inoltre, l'obbligo di ripristinare almeno il 20% del territorio terrestre e marino europeo, il 30% di habitat in cattive condizioni entro il 2030, fase nella quale gli stati membri devono privilegiare i siti Natura 2000, e la necessità di ripristinare gli habitat in cattive condizioni entro il 2040 (almeno almeno il 60%) ed entro il 2050 (almeno il 90%).

Al tempo stesso, varie misure sono state indebolite (tra cui l'inserimento di una clausola che potrebbe congelare l'attuazione per emergenza socio-economica) e, su alcuni punti, un eccessivo potere discrezionale è stato concesso agli stati membri, che possono determinare, nel bene e nel male, una parte considerevole dell'attuazione della legge.

La pressione di una parte della politica e soprattutto delle lobby agricole ha frenato la pienezza della legge e tuttavia ha fallito nel tentativo di affossarla, anche grazie alla straordinaria mobilitazione delle organizzazioni ambientaliste, della scienza, della società civile e di una consistente parte del mondo imprenditoriale europeo.

La natura dell'accordo raggiunta dal Trilogo prevede ora ulteriori passaggi, quali la ratifica del testo da parte degli stati membri, il voto in Commissione Ambiente nel mese di dicembre e il voto finale del Parlamento europeo, previsto per gennaio 2024, che, se tutto andrà come deve, metterà la parola fine ad un iter lunghissimo e impegnativo. A quel punto, e pur con vari limiti, il sogno di un grande progetto di rigenerazione della natura europea sarà diventato realtà e tutta Europa, Italia inclusa, dovrà trasformare la legge nei piani attuativi nazionali e mettersi al lavoro per la propria preziosissima natura".


 

Venerdì, 10 Novembre 2023 10:24

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