La Commissione europea apre una Procedura d’infrazione contro l’italia per il mancato completamento della rete Natura 2000. Lipu: “Accolta la nostra richiesta: la designazione delle zone di protezione speciale per gli uccelli marini realizzata finora e' largamente insufficiente, così come le misure previste nel Pnrr”.
Procedere con il completamento della rete Natura 2000, soprattutto in mare, finalizzata alla tutela delle specie e degli habitat rari e minacciati. E’ con questo intento che la Commissione europea ha aperto contro l’Italia una Procedura d’infrazione: tra le aree oggetto dell’iniziativa vi sono anche zone per la tutela di importanti specie di uccelli marini.
Ne dà notizia la Lipu-BirdLife Italia, che da molti anni lavora per arrivare a un’effettiva tutela legale delle aree marine più importanti per gli uccelli (le “Iba”, ossia Important bird areas) attraverso la loro designazione come Zone di protezione speciale (Zps).
Negli scorsi anni la Lipu ha condotto studi per la tutela degli uccelli marini, in particolare in collaborazione con l’Ispra, con uno studio di telemetria sulla berta maggiore (Calonectris diomedea), una tra le specie di uccelli marini di maggiore interesse conservazionistico, individuando così le quattro aree più importanti per la popolazione italiana di questa specie e ottenendone l’inclusione nell’elenco ufficiale di BirdLife International.
Questo percorso, che riguarda le Iba dell’”Arcipelago toscano”, delle “Isole Pelagie” (Sicilia), il “Medio Adriatico” (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia) e la “Sardegna settentrionale”, non è però arrivato a compimento: solo per le isole Pelagie il passaggio da “Iba” a “Zps” può essere giudicato soddisfacente, mentre per le altre tre Iba le Regioni o non hanno preso decisioni oppure lo hanno fatto in modo parziale, negando così una protezione effettiva per la berta maggiore.
“Accogliamo con ovvia soddisfazione l’apertura della procedura d’infrazione in recepimento della nostra denuncia – dichiara Giorgia Gaibani, responsabile Natura 2000 della Lipu - perché nonostante l’apertura dell’Eu Pilot del 2016 e le richieste pressanti che abbiamo rivolto al Governo italiano negli anni seguenti, fino ad oggi ben pochi passi sono stati fatti per completare la rete delle Zps in ambiente marino.
“Nel designare le Zps – prosegue Gaibani - sarà importante prendere in considerazione, oltre alla berta maggiore, anche tutte le specie marine incluse nell’Allegato I della Direttiva Uccelli, così come molte specie e habitat marini tutelati dalla direttiva Habitat.
“E’ essenziale che si giunga in tempi rapidi alla protezione legale dei siti più importanti per la biodiversità e per gli uccelli marini nel nostro Paese, anche attraverso il Pnrr – conclude Giorgia Gaibani – Ne va del futuro della bellissima e preziosa natura ancora presente dei nostri mari”.
