Lipu Onlus, natura, uccellie animali selvatici in Italia

Gigliola contro i bracconieri

Gigliola contro i bracconieri Gigliola Magliocco

"L’antibracconaggio è un’emozione forte, è partecipazione attiva a favore della natura. Ricordo il mio primo campo, nel 1998, sullo Stretto di Messina, versante calabrese. L’emozione di vedere primi falchi dall’Africa. Un fiume aereo di falchi che si incuneava nello Stretto. Il cuore mi batteva a mille. Poi, pochi secondi dopo, dagli agrumeti sotto di noi cominciarono le fucilate. E i falchi giù, come se piovesse. Terribile. Quei momenti mi hanno cambiata".

Volontaria Lipu da tanti anni, attiva nell’educazione ambientale e nell’inanellamento, Gigliola Magliocco è soprattutto un’esperta di campi antibracconaggio. 

A Gigliola, chiediamo subito come origina questa passione, questa forma di impegno ambientale e civile.
“L’antibracconaggio è un’emozione forte, è partecipazione attiva a favore della natura. Ricordo il mio primo campo, nel 1998, sullo Stretto di Messina, versante calabrese. I primi falchi che avvistai, provenienti dall’Africa, mi dettero sensazioni indescrivibili. Un fiume aereo di falchi che si incuneava nello Stretto. Il cuore mi batteva a mille. Poi, pochi secondi dopo, dagli agrumeti sotto di noi cominciarono le fucilate. E i falchi giù, come se piovesse. Terribile. Quei momenti mi hanno cambiata”.

E così è cominciata l’avventura, a difesa strenua degli uccelli.
“Sì, da allora ho deciso che mi sarei dedicata alla tutela della natura, alla protezione degli uccelli. Sono stata in Francia nelle paludi della Camargue, ho fatto educazione ambientale con le scuole, ho inanellato fenicotteri nello stagno di Molentargius, a Cagliari. I miei non volevano. Una volta tornai a casa, proprio da Molentargius, e mio padre mi chiese dove fossi sparita. Stavo per mentire ma non potei. Mi aveva beccata in TV, in un’intervista."

Eppure non ti hanno impedito di continuare, a quanto pare.
"Al contrario, ne sono felici. Anzi, oggi la mia famiglia fa un po’ da centro recupero improvvisato della Lipu. I vicini portano uccelli feriti, e i miei svolgono una specie di prima accoglienza."
Ogni anno Gigliola e la Lipu tornano in Sardegna a controllare il territorio, perlustrare i sentieri, disarmare le trappole. È un’impresa non facile, considerate le difficoltà logistiche e i rischi che si corrono, in un contesto in cui non sono mancate, negli anni scorsi, aggressioni da parte dei bracconieri scoperti.

Ci parlavi anche dei cervi sardi, del bracconaggio su questi splendidi animali.
“Il Cervo sardo è una specie endemica, di grande valore conservazionistico. Lo bracconano senza pietà. Ne ho visto uno decapitato. Non sono riusciti a portare via la carcassa, forse perché troppo pesante, e hanno portato via solo la testa. La usano come trofeo, per loro è preziosissima”.

Sono situazioni inquietanti, in un contesto illegale, che non deve essere privo di rischi.
"Non lo è, affatto. Si corrono pericoli fisici, perché i bracconieri ci minacciano, ci tirano sassi, ci aggrediscono in modo vigliacco. Ma c’è anche il rischio di perdersi nel bosco, o di scoraggiarsi. Bisogna rimanere sempre uniti, sia fisicamente che come spirito. In questo modo sai che puoi farcela, che i risultati arriveranno. E poi ci sono le forze dell’ordine, che ci danno una mano importante."

Ma è un'impresa necessaria, visto che sono migliaia gli uccelli, come tordi e pettirossi, che finiscono nelle terribili trappole preparate dai bracconieri per il loro commercio illegale. I piccoli uccelli restano ore in agonia, legati ai lacci, fino a quando non muoiono o sono uccisi dai bracconieri, che a sera tornano lungo i sentieri per prendersi il triste bottino. O fino a quando - i più fortunati - non sono liberati dai volontari Lipu, sempre più decisi a sconfiggere questo fenomeno, misto di cattiva tradizione e illegalità.

Cosa spera Gigliola? Cosa si aspetta dall'esperienze di un Campo antibracconaggio?
“Che il campo vada bene. Che si possa lavorare al meglio, liberando uccelli, volpi, gatti selvatici il più possibile. E che al prossimo campo Lipu vengano decine di volontari, da tutta la Sardegna, da tutta Italia, da tutta Europa. Come dicevo, nel campo si vede di tutto, anche cose molto brutte. Ma il campo è un’esperienza entusiasmante. E liberare un solo uccello, un solo pettirosso, vederlo volare via… E’ meraviglioso”.

Insomma, la Lipu è stata presente anche ques'anno, e continuerà ad esserci fino a che il bracconaggio del Sulcis non sarà sconfitto.

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