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Gli aironi, affascinanti e magici

Gli aironi, affascinanti e magici
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Eleganti, slanciati, inconfondibili. Gli aironi sono una presenza molto comune nei corsi d’acqua vicino alle nostre città. Il loro profilo nobile da sempre affascina l’uomo tanto da aver ispirato il mito della fenice.

Questi bellissimi uccelli, inconfondibili per la loro eleganza, sono citati nelle Metamorfosi di Ovidio: secondo quanto raccontato dal poeta romano un airone si levò in volo dalla cittadina di Ardea dopo che fu ridotta al suolo da Enea. Da qui l’origine del loro nome scientifico, ad esempio Ardea cinerea o Ardea purpurea.

Grazie al loro aspetto distinto, leggiadro e maestoso in volo, signorile e raffinato durante la caccia, questi stupendi volatili hanno saputo ispirare le creazioni di artisti e letterati. Impossibile non pensare a Emozioni di Lucio Battisti che inizia proprio con l’immagine di un airone in volo.

“Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi / Ritrovarsi a volare / E sdraiarsi felice sopra l'erba ad ascoltare /Un sottile dispiacere”

L’airone protagonista delle fiabe

Nell’immaginario e nella simbologia legata agli uccelli, l’airone cenerino ha diversi significati che ne fanno un animale carico di suggestioni.

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Per tradizione è una creatura malinconica e diversi scrittori hanno usato l’airone come simbolo per le loro storie. "L’airone” di Jean De La Fontaine, che passa tutto il giorno ad aspettare la preda più succulenta rimanendo a fine giornata a becco asciutto, rappresenta chi troppo vuole nulla stringe. Quello di Esopo si ritrova ad aiutare un lupo in difficoltà finisce gabbato dal malvagio animale.

Per Giorgio Bassani, l’autore del Giardino dei Finzi Contini, l’airone diventa - nel romanzo omonimo - un simbolo carico di significati esistenziali e riflessioni sulla condizione umana.

L’airone è all’origine del mito della Fenice

La leggenda della mitica Fenice trova la sua origine proprio nell'airone. L’airone sacro agli egizi tornava ogni anno sul Nilo nel periodo delle inondazioni, diventando così simbolo di ritrovata fertilità e abbondanza.

In Egitto la Fenice sotto forma di airone è rappresentata in alcune tombe dove era adorata dal defunto, come simbolo di rinascita e trasformazione.

Quando la moda vittoriana ha quasi causato l’estinzione degli aironi

Purtroppo proprio grazie alla bellezza del suo piumaggio l’airone è stato in passato vittima di una moda crudele. Maria Antonietta è stata la prima a lanciare la moda dei cappellini decorati con piume vistose, ma la loro produzione è stata incredibilmente dannosa per queste creature nell’epoca vittoriana. Gli uccelli più ricercati per le loro piume erano molti: tra questi la garzetta, un bellissimo e candido airone che vive e si riproduce in Europa.

All’inizio erano solo le dame della nobiltà a concedersi questo vezzo crudele, ma questi accessori iniziarono a spopolare e si andò incontro a una vera e propria strage di uccelli. Ne fecero le spese anche gli aironi bianchi maggiori, che divennero rarissimi alla metà del millennio passato. Secondo i documenti nel 1902, nella sola Londra, furono venduti almeno 1068 pacchi di penne di airone, per i quali sono stati uccisi ben 192.960 uccelli.

Per fortuna questa pratica è passata di moda da molto tempo e oggi tutte le specie di aironi sono specie protette e tutelate.

Esistono tante specie di airone

Slanciati ed eleganti, negli aironi il colore delle penne cambia a seconda della specie. In Australia abita L'airone dal collo bianco (Ardea pacifica): il corpo e le ali sono neri e il collo e la testa bianchi. In Nord America e nell'America centrale troviamo l’airone verde (Butorides virescens), dal caratteristico piumaggio color smeraldo. L'airone tigrato gola nuda (Tigrisoma mexicanum) invece vive in America centrale e come suggerisce il nome comune, curiosamente, non ha penne sulla gola.

In Italia sono presenti l’airone guardabuoi (Bubulcus ibis), l’airone cenerino (Ardea cinerea), l’airone rosso (Ardea purpurea), l’airone bianco maggiore (Ardea alba), la sgarza ciuffetto (Ardeola ralloides), la garzetta (Egretta garzetta) e la nitticora (Nycticorax nycticorax).

L’airone meno freddoloso

Tra le diverse specie italiane, l’airone cenerino (Ardea cinerea) è quello che migra più a Nord. Originario delle regioni temperate dell’Europa e del Nord Africa, in estate è possibile trovarlo lungo le coste della Norvegia, anche oltre il circolo polare artico.

Il più grande, l'airone bianco

L’Airone bianco maggiore (Ardea alba) è il più grande della sua famiglia e può superare il metro di altezza. In Italia il primo nido è stato trovato solo nel 1990. L’airone bianco maggiore costruisce il nido nascondendosi tra i canneti e nidifica sia in coppie che in colonia (dette garzaie), anche con altri Ardeidi. Si ciba di pesci e anfibi, rettili e piccoli mammiferi, nonché, talvolta, di uccelli di piccole dimensioni.

Un airone con... la barba

L’Airone rosso (Ardea purpurea), a differenza di altre specie, è facilmente riconoscibile per il suo piumaggio caratteristico. Ha un elegante ciuffo di penne che scendono dal becco fino al collo, con un colore che va dal rosso al marrone. Bruno-nere appaiono invece le parti inferiori, mentre altre penne dorate emergono dal dorso.

Il più piccolo, l'airone guardabuoi

Gli aironi guardabuoi (Bubulcus ibis) prendono il loro nome comune per l’abitudine di accompagnarsi a mandrie di bovini (ma talvolta anche cavalli) dai cui parassiti, che beccano dal loro pelo, traggono nutrimento. Li si può avvistare con facilità nei campi dove seguono i trattori durante le fasi di lavorazione del terreno. È un uccello di taglia media con un piumaggio bianco e si distingue per il becco giallo e le zampe grigie. Ma, non appena arriva la fase della riproduzione, gli aironi guardabuoi sfoggiano una livrea più colorata con penne arancioni sulla nuca e sul dorso. In inverno invece l’abito torna bianco.

Dove abitano gli aironi italiani

Le varie specie di aironi possono popolare habitat diversi, ma preferiscono acque basse e ricche di prede. Sono quindi ideali risaie, paludi, canneti, fiumi, canali e navigli. In Pianura Padana, per esempio, li troviamo soprattutto lungo le zone delle risaie. A Milano qualche esemplare più urbanizzato è presente anche sul Naviglio Martesana. È possibile avvistarli anche lungo le rogge e i fiumi tra Vicenza (anche nel centro storico) e Belluno, nella zona del Delta del Po, e da qualche anno anche nel Parco Colli Euganei di Padova. In Toscana nidificano lungo le sponde dell'Arno, del Serchio, del Fiora e nell'alta valle del Velino. Sono abbondanti anche lungo il Tevere e i suoi affluenti. In particolare, la presenza dell'airone cenerino è stata rilevata anche nelle Marche, lungo il Metauro e l’Esino.

Come stanno gli aironi?

Delle otto specie che vivono in Italia strettamente legate alla Famiglia degli Ardeidi, ovvero tarabusino, tarabuso, garzetta, airone guardabuoi, airone cenerino, airone rosso, airone bianco maggiore e sgarza ciuffetto, tre specie quali tarabusino, tarabuso e nitticora risultano in cattivo stato di conservazione, mentre tutte le altre risultano in inadeguato stato di conservazione, ad eccezione dell’airone rosso e dell'airone guardabuoi che risultano invece positivamente in favorevole stato di conservazione.

Come stanno le rondini, le cince, le cicogne? Se ti piace immergerti nello spettacolo di un volo o osservare gli uccelli tra i rami, puoi conoscere sempre di più il loro mondo. Scoprilo iscrivendoti alla Lipu con 25 euro e aggiungendo una donazione a partire da 30 euro. Riceverai il nuovo affascinante libro "Conoscerli, proteggerli", frutto di oltre 10 anni di studio su 250 specie che nidificano in Italia.

 

 

 
 
 

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