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Come riconoscere gli uccelli dalle loro orme

Come riconoscere gli uccelli dalle loro orme
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In inverno c’è un motivo in più per osservare gli uccelli: sono loro stessi a lasciare numerose preziosissime tracce. Analizzare questi piccoli indizi ti porterà nel vivo di un’indagine tutta naturale

Nella stagione invernale molti uccelli scelgono di riparare verso mete dal clima più favorevole. Ma ciò non significa che in Italia non se ne trovino anche nei mesi freddi: alcune specie si spostano nel Mediterraneo dal più gelido Nord Europa, altre sanno adattarsi bene al clima invernale. E’ un’opportunità ancora più suggestiva per seguire, letteralmente, le orme delle specie più varie.Un metodo davvero speciale per “star dietro” a questi uccelli è quello del riconoscimento delle impronte: a seconda di specie, velocità, sesso e abitudini, ogni uccello lascia la sua traccia distintiva, esattamente come ogni essere umano si riconosce dalle impronte digitali. In inverno le occasioni di individuare le tracce aumentano, grazie alla neve o al fango su cui gli uccelli lasciano segni, come su di un naturalissimo foglio. Mai sentito parlare di snow tracking? Aguzzando la vista vicino alle mangiatoie o ai birdgarden, o semplicemente durante una passeggiata dopo una nevicata, ci si può improvvisare veri e propri “investigatori” della natura.

Come studiare le impronte? Innanzitutto è utile ricondurre ogni traccia alle sue caratteristiche principali, in modo da individuare per prima cosa la famiglia che raggruppa le varie specie. Se ad esempio ci si trova di fronte a quattro dita allungate e sottili di circa 2-4 centimetri, è probabile che si tratti di un esemplare appartenente al gruppo dei passeriformi come quello dei corvidi. Invece, le impronte che raggiungono lunghezze di 5-8 cm, con due dita avanti e due dietro, dalle dimensioni medio-grandi, potrebbero appartenere a cuculi, picchi o rapaci notturni.

Un altro elemento fondamentale nell’analisi delle impronte, quando ne troviamo più d’una, è quello di osservare come sono disposte fra di loro: siamo di fronte, in questo caso, a quella che viene chiamata pista.

Il tracciato può dirci molto sull’identità di chi l’ha prodotto: ci sono uccelli che camminano a lungo al suolo, mentre altri addirittura corrono (in questo caso le singole orme saranno più lontane fra loro). Alcune specie, come i lucherini e i cardellini, procedono a balzi, lasciando coppie di impronte allineate e più o meno distanziate le une dalle altre; altri, come corvi e passeri, zampettano così che in ogni coppia distanziata di impronte, il segno di una zampa sia leggermente avanzato rispetto a quello dell’altra.

Identificare con sicurezza una specie dalle impronte lasciate sul terreno non è impresa semplicissima, ma con pazienza ed esperienza si possono fare enormi passi in avanti. Un’avvertenza, però: è bene seguire le impronte solo per brevi tratti e possibilmente a ritroso rispetto alla direzione dell’animale, in modo da non disturbarlo eccessivamente avvicinandosi.

 

Le impronte, in ogni caso, sono solo alcuni degli aspetti che caratterizzano i vari tipi di uccelli. Ci sono numerosi altri elementi per riconoscerli, dal piumaggio al canto, dai vari comportamenti alle abitudini alimentari.

 

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