Caccia, nuova seduta per la proposta "Sparatutto". Rischi devastanti per la natura
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Prosegue intanto con successo la raccolta firme sul sito lipu.it per chiedere il ritiro della proposta di legge e nuove forme di tutela per la fauna selvatica.
Una firma su www.lipu.it contro la deregulation venatoria per fermare lo scempio della proposta di legge Bruzzone. Lo chiede la Lipu nel giorno in cui riprende, in Commissione Agricoltura della Camera, l’esame della proposta di legge che prevede un grave attacco alla normativa che, dal 1992, regola la protezione della fauna selvatica e fissa le norme per lo svolgimento dell’attività venatoria.
Con la proposta “Sparatutto” all’esame del Parlamento si vorrebbero introdurre delle modifiche alla legge 157 in contrasto con la direttiva comunitaria Uccelli esponendo dunque il Paese a una nuova procedura d’infrazione, oltre quelle aperte peraltro a inizio 2024 dalla Commissione europea contro l’Italia sempre in materia venatoria.
La pdl Bruzzone vorrebbe allungare il periodo di caccia oltre i limiti imposti dalla legge 152/92, con il rischio di sparare agli uccelli migratori impegnati nel viaggio verso i luoghi di riproduzione; la creazione di istituti regionali sulla caccia con lo scopo di sostituire i pareri scientifici dell’Ispra e varare calendari venatori più favorevoli ai cacciatori; poi la caccia 7 giorni su 7, senza più giornate di silenzio venatorio, e i conseguenti rischi per l’incolumità e la sicurezza pubblica; infine, la grave minaccia per gli uccelli selvatici di finire catturati, confusi in modo fraudolento con esemplari da allevamento destinati all’utilizzo come richiami vivi nella caccia, per i quali si vorrebbe abolire l’obbligo di apporre l’anello alla nascita. E finendo così per favorire pratiche violente e odiose di bracconaggio.
“Questa proposta di legge – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu – ci riporterebbe indietro di oltre 30 anni, quando la fauna selvatica aveva poche protezioni e i numerosi cacciatori, poi nel tempo fortemente ridimensionati, godevano di tempi e modi particolarmente favorevoli.
“Oggi però, con la crisi ambientale in atto, il declino di molte specie di uccelli, e le nuove tutele dell’articolo 9 della Costituzione, che ha inserito di recente l’ambiente e la biodiversità come meritevoli di tutela costituzionale, queste proposte, elaborate solo per ottenere voti in vista delle vicine elezioni europee, sono un insulto al buon senso e agli obblighi di tutela previsti dalle direttive comunitarie e dal dettato costituzionale.
“Chiediamo a Governo e Parlamento il ritiro immediato della proposta di legge. Gli uccelli migratori sono un patrimonio straordinario e indisponibile dell’umanità, e nessuno se ne può appropriare secondo i propri interessi, infischiandosene delle procedure che l’Europa aprirà contro l’Italia e i cui costi – conclude il presidente della Lipu - ricadranno sulle tasche dei contribuenti”.