Il Bilancio UE 2028-2034 volta le spalle alla natura
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Lipu: “La proposta non prevede un bilancio per la conservazione e il ripristino della natura proprio in un momento in cui il nostro pianeta in fiamme richiederebbe invece un'azione coraggiosa”
“Nella proposta della Commissione europea per il prossimo quadro finanziario pluriennale, nella quale si definiscono il bilancio le priorità dell'UE per i prossimi anni, la biodiversità e l'azione per il clima vengono fortemente penalizzate”. Lo afferma con preoccupazione la Lipu-BirdLife Italia, che spiega come la proposta risulti molto deludente per i cittadini europei, essenzialmente per tre motivi: il primo è l'assenza di un bilancio specifico per la conservazione e il ripristino della natura, quando invece l'ultima revisione dell’attuazione della politica ambientale dell'Ue ha evidenziato un aumento del deficit di finanziamento per rispettare gli impegni ambientali: ciò significa che molto probabilmente non ci saranno fondi sufficienti per proteggere i nostri ecosistemi, aumentare la nostra resilienza ai cambiamenti climatici e sostenere i mezzi di sussistenza delle persone in tutta l'Ue.
Il secondo motivo di preoccupazione è che la proposta concede una maggiore flessibilità agli Stati membri, rischiando di innescare una corsa ai guadagni a breve termine a scapito della stabilità e della resilienza a lungo termine. Infine, terzo motivo, lo smantellamento dello strumento Life, l'unico programma dedicato alla biodiversità, che non solo significa abbandonare anni di successi nella conservazione della natura e nel ripristino degli ecosistemi attraverso progetti ad alto impatto, ma anche un'azione europea fondamentale per la cooperazione tra autorità locali, agricoltori, imprese e comunità locali.
“Mentre affrontiamo un aggravamento della crisi naturale e climatica – dichiara Claudio Celada, direttore Area Conservazione natura della Lipu - il bilancio a lungo termine proposto dall'UE non offre una via chiara per affrontarla. E, fatto ancor più preoccupante, la biodiversità non trova posto nel bilancio dell’Unione europea, senza finanziamenti specifici né priorità chiare.
“La proposta, invece – prosegue Celada - distribuisce la natura, frammentandola, tra priorità generali come la competitività industriale e mette in secondo piano il ruolo fondamentale che gli ecosistemi sani svolgono nel sostenere la nostra economia, i nostri sistemi alimentari e la nostra sicurezza dagli impatti climatici. Stiamo assistendo a un pericoloso passo indietro in un momento in cui il nostro pianeta in fiamme richiederebbe invece un'azione coraggiosa".