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Lettera al ministro Pichetto Fratin

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Signor Ministro Pichetto Fratin,
nelle scorse ore hanno sparato ad un falco pellegrino nella città di Roma, o nei dintorni. Era il maschio di una coppia che nidificava nella Capitale, contribuendo agli equilibri ecologici, allietando le persone con la bellezza dei voli o semplicemente vivendo. Vivendo la propria vita.

Un delinquente col fucile da caccia gli ha sparato e lo ha ucciso. Spezzando la coppia, danneggiando la specie.

Recuperato dagli operatori di Ornis italica e ricoverato al Centro recupero (CRFS) di Roma della Lipu, non ce l'ha fatta.

Frattura scomposta-esposta radio-ulna dell'ala destra, con presenza di un pallino nella parte posteriore del corpo che, verosimilmente, lo ha portato a sbandare ed avere un impatto violento con un ostacolo.

Tutto questo, signor Ministro, avveniva nel suo più totale silenzio. Lo stesso silenzio che ha accompagnato gli ormai innumerevoli episodi di bracconaggio, gravi e gravissimi, che si sono susseguiti in questi anni. Cicogne bianche e nere, falchi, aironi, ibis eremita, aquile reali...

I cacciatori sparavano e uccidevano e lei restava in silenzio. Gli uccellatori illegali catturavano piccoli uccelli migratori, commerciandoli, e lei restava in silenzio. La Commissione europea apriva procedure Pilot e di infrazione e lei restava in silenzio. Le organizzazioni ambientaliste e le stesse forze dell'ordine le chiedevano, la scongiuravano di agire e lei restava in silenzio.

Un silenzio fragoroso e colpevole.

Il comunicato stampa della Lipu e del nostro presidente, Alessandro Polinori, ha fatto presente proprio questo: il Governo deve ritenersi correo di questi atti. La sua atavica inazione lo rende colpevole.

E lei, per ovvie ragioni di competenza, è più colpevole degli altri.

Ironia della sorte, proprio ieri, alla Camera dei Deputati, rispondendo a un'interrogazione dell'onorevole Luana Zanella, il Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida annunciava con fierezza il prossimo disegno di legge governativo a favore della caccia, adducendo motivazioni, come dire?, imbarazzanti.

Per chi conosce la materia, ascoltare ieri il Ministro Lollobrigida è stato, appunto, imbarazzante. Noi amiamo la democrazia, amiamo le sue forme e procedure, amiamo la compresenza degli interessi anche quando include interessi che non ci piacciono. Amiamo le istituzioni. Ebbene, ieri è stato toccato un punto bassissimo della vita istituzionale del Paese. Un mix di retorica, falsità, strumentalismi, trucchetti in giacca e cravatta, il tutto scritto evidentemente da gente che con le istituzioni ha poco a che fare ma ha a che fare con le armi, gli interessi di parte, la sottrazione del bene pubblico a vantaggio del tornaconto privato.

Cosa c'entrano i danni da fauna con la cattura dei piccoli uccelli migratori? Cosa c'entrano con l'uso dei richiami vivi? Cosa c'entrano con l'eliminazione dei pareri vincolanti di Ispra e l'estensione della caccia a febbraio? Nulla. Solo fumo gettato negli occhi di chi non conosce le cose. Formule per favorire una volta ancora la pessima (pessima!) caccia italiana.

Per non parlare delle decine di modifiche alla legge 157 già occorse "al fine di prevenire i danni da fauna". Tutte strumentali, tutte fallite, come abbiamo sempre facilmente previsto.

Il punto ulteriore è che ieri, a rispondere all'interrogazione non era il Ministro dell'Ambiente, titolare della questione, ma il Ministro dell'Agricoltura. Il quale si è appropriato della materia, in violazione della Costituzione, delle normative, delle regolamentazioni, e la brandisce come un'arma. E anche qui, da parte sua, silenzio.

Il 22 ottobre 2022 lei ha giurato innanzi al Presidente della Repubblica. Ha detto: "Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione".

Lei sta violando il giuramento. Violando la Costituzione. Venendo meno al ruolo solenne che le è stato affidato, per il bene della Repubblica. Lei, in questa vicenda, non sta operando lealmente, non sta esercitando le sue funzioni e non sta agendo nell'interesse esclusivo della nazione. Il giuramento è violato, con conseguenze negative materiali sulla natura italiana.

Nessuna azione contro l'inquinamento da piombo, (anzi!), nessuna azione a favore delle specie cacciabili in stato negativo, nessuna azione per impedire la caccia in migrazione preriproduttiva (anzi, azioni per favorirla!), nessuna azione di vera tutela per la tortora selvatica eccetera eccetera.

Che vergogna, signor Ministro!

Io non la conosco personalmente eppure credo - e lo dico avendoci ben riflettuto - che lei sia una brava persona. Lo credo davvero. Credo che le sue lacrime, nel luglio 2023, di fronte alla ragazza preoccupata per le sorti della natura, fossero sincere.

Questo però rende il tutto ancora più grave, dando idea di quale situazione patologica sia in atto, intorno al tema della caccia e della mancata tutela della fauna, nella dinamica tra ministero dell'Agricoltura e dell'Ambiente. Un'amministrazione, quest'ultima, esautorata di compiti e poteri, commissariata, piegata agli interessi dei cacciatori, occupata dai cacciatori.

I quali, peraltro, hanno modo di vantarsi nelle chat, con la spocchia e il pressapochismo che li contraddistingue. "Il Ministero dell'Ambiente è in mano nostra".

Il personale del centro recupero di Roma della Lipu ha tentato, purtroppo senza successo, di salvare il falco pellegrino, come avviene con i tantissimi uccelli selvatici sparati dai delinquenti con il fucile. Natura distrutta, leggi distrutte, senso civico e democrazia distrutti.

L'immagine di un mondo brutto che non merita alcun futuro.

Abbia un sussulto, signor Ministro. Dia un cenno di vita, di presenza. Si riprenda la competenza, si ricordi qual è il ruolo del suo ministero, si ricordi cosa dice la Costituzione. Si ricordi del giuramento.

Dica finalmente che quel mondo non merita alcun futuro e che il futuro deve essere della natura, della cultura ecologica, dell'educazione ambientale, del rispetto, della gente che la domenica passeggia in campagna senza il rischio di trovarsi impallinata.

Di un mondo ricco di vita e biodiversità e non di piombo, illegalità e morte . Di una coppia di falchi pellegrini che vive tranquillamente la sua vita e ci allieta, con i voli nel cielo di Roma.

Lo dica, signor Ministro. È suo primo dovere, lo ha giurato, ed è ancora in tempo.

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Il Giuramento del ministro © web