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Pernice sarda © Pietro Fadda

Pernice sarda

Alectoris barbara

Ordine
Galliformes
Famiglia
Phasianidae
Nome scientifico
Alectoris barbara
Habitat
Ambienti misti mediterranei
- altri habitat
Coltivi
Arbusteti
Strategia migratoria
Sedentaria
Apertura alare
46-49 cm
Lunghezza
32–34 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

DD - Carente di dati
Stato di conservazione
Inadeguato
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Descrizione

La Pernice sarda è un Galliforme di piccole dimensioni ma dalla corporatura robusta, così come il becco, leggermente incurvato verso il basso. È immediatamente riconoscibile per le zampe e il becco rosso, e per un piumaggio bruno-grigiastro che si fa grigio chiaro su capo e ventre. Anche gli occhi sono tipicamente circondati di rosso, mentre sulle ali sono presenti larghe venature brune e giallastre. Presenta una lunghezza media compresa tra 32 e 34 cm, un’apertura alare tra 46 e 49 cm e un peso tra 320 e 500 grammi.

La Pernice sarda nidifica in ambienti aperti (garighe, pascoli, boscaglie a ginepro fenicio), mentre tende ad evitare la macchia mediterranea più fitta e i rimboschimenti di conifere. Nella Sardegna nord-orientale frequenta sia aree pianeggianti che crinali in pendenza e in primavera ed estate sembra favorire la vicinanza dei corpi idrici; appare invece legata alla componente arbustiva della vegetazione, soprattutto con copertura intermedia (21%-60% del suolo); la presenza della specie è associata al pascolo (86% dei casi) ed in particolare a quello ovino (69%). In generale, la Pernice sarda sembra preferire ambienti a mosaico alterati dal pascolo e dagli incendi. 

Si nutre soprattutto di bacche e semi; la dieta dei pulcini si basa invece soprattutto su invertebrati. Non costruisce un vero e proprio nido, ma si accontenta di rudimentali buche scavate sul terreno e foderate con piume e foglie.

Specie con areale che comprende il Mediterraneo e le isole della Macaronesia. In Europa è presente solo in Sardegna (probabilmente introdotta in tempi storici), a Gibilterra (introdotta) e nelle Canarie (probabilmente introdotta). La sottospecie nominale è presente, oltre che in Sardegna e Gibilterra, nel Marocco nord-orientale, Algeria e Tunisia settentrionale; la sottospecie A. b. spatzi è presente nel Sahara occidentale e in Africa settentrionale a sud della sottospecie nominale; la sottospecie A..b. koenigi è presente nel Marocco nord-occidentale e nelle isole Canarie; la sottospecie A.b. barbata in Cirenaica ed Egitto.

In Italia è sedentaria e nidificante in Sardegna e successivamente introdotta in alcune isole satelliti (San Pietro, Asinara, Tavolara). La presenza nell’isola sarda è controversa, in quanto viene fatta risalire sia ad introduzione in epoca romana che ad immigrazione spontanea dal Nord Africa. E’ più diffusa dal livello del mare fino a 1.800 m, con maggiore consistenza tra 300 e 800 m.

Lo Status

La Pernice sarda ha in Italia uno stato di conservazione inadeguato, a causa del declino della popolazione e del degrado e della riduzione del suo habitat ottimale. Anche a livello continentale lo stato di conservazione della specie non è favorevole.

La popolazione italiana, che costituisce oltre la metà di quella presente in Europa, conta 5.000-10.000 coppie, il cui trend appare in declino negli ultimi decenni. 

Per quanto concerne il successo riproduttivo gli unici dati noti sono di 9,6-11,2 giovani per covata in Sardegna.

Le Minacce

La densità della specie decresce in maniera sensibile all’aumento del tasso di antropizzazione dell’area considerata. La progressiva urbanizzazione delle coste e delle prime aree dell’interno sembra quindi aver giocato a sfavore della specie, riducendo l’habitat idoneo alla sua sopravvivenza. 

Altre minacce importanti sono legate al prelievo venatorio e al rilascio di individui alloctoni (appartenenti anche ad altre specie come Pernice rossa e Coturnice orientale) a scopo venatorio, fattori che hanno complicato ulteriormente il quadro relativo alla specie, rendendo difficile interpretare le numerose fluttuazioni registrate a livello locale.

La Tutela

Nelle aree ospitanti le popolazioni più importanti occorre garantire buone densità attraverso la conservazione del suo habitat. La scarsità di informazioni relative alla specie rendono problematica la definizione del suo stato di conservazione; tuttavia, la dimensione piuttosto ridotta della popolazione e qualche segnale di contrazione dell’areale tracciano un quadro relativamente poco incoraggiante. Scarsi i dati sul successo riproduttivo e su dinamiche ecologiche e demografiche a larga scala, che necessitano di studi specifici.

Considerando i pochi dati esistenti, si può ipotizzare che una densità primaverile di 6-7 coppie per 100 ha ed una densità autunnale di 40 individui per 100 ha possano rappresentare valori d riferimento favorevoli per la specie. Pur non essendo disponibili dati sufficientemente accurati sulla densità delle popolazioni in area vasta, è stato osservato come nelle aree antropizzate questa densità sia inferiore di oltre il 50% rispetto a quella considerata favorevole.

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Pernice sarda © Pietro Fadda