Oca lombardella
Anser albifrons
Ordine
Famiglia
Nome scientifico
Strategia migratoria
Apertura alare
Lunghezza
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Descrizione
Oca “grigia” di medie dimensioni, con corpo tarchiato, petto prominente, collo relativamente corto e profilo del capo piuttosto squadrato. Rispetto alle specie simili, è caratterizzata da un’ampia area bianca sulla fronte e attorno alla base del becco. Il piumaggio è grigio-marrone, con petto e pancia grigio chiaro e sotto coda bianco, zampe arancio e becco rosa. Presenta una lunghezza compresa tra 65 e 78 cm, un’apertura alare tra 1,3 e 1,6 metri e un peso tra 1,1 e 3,3 kg.
Legata alle estreme latitudini della tundra circum-artica, l’Oca lombardella nidifica in ambienti aperti con pendii asciutti o modesti rilievi del terreno nei quali costruire il nido. In inverno utilizza soprattutto le lagune costiere come siti di riposo diurno e le aree coltivate circostanti come aree di alimentazione.
Si nutre in prevalenza di germogli, bacche, semi, ma anche di Molluschi. L’alimento preferito nei mesi invernali, in Italia, è rappresentato da orzo o grano in crescita o altre graminacee. Se la zona non è troppo disturbata le oche frequentano perciò le campagne aperte e coltivate durante il giorno, per concentrarsi durante la notte in qualche zona umida non troppo lontana, dove la presenza di ampie zone aperte ed allagate garantisca la necessaria sicurezza.
In Europa la massima parte della popolazione nidificante è distribuita in Russia. Sverna in prevalenza nell’Europa temperata e, meno diffusamente, nel bacino del Mediterraneo, in Medio oriente, Nord Africa e isole dell’Atlantico orientale.
In Italia è migratrice e svernante regolare. In inverno era specie regolarmente presente nel Centro-Sud, ma più recentemente i contingenti svernanti si sono dislocati a latitudini più settentrionali, nell’Alto Adriatico. Le oche lombardelle che giungono in Italia fanno parte in larga maggioranza della popolazione russa che, a sua volta, sverna parzialmente in una vasta area comprendente, tra l’altro, la Pannonia e il delta del Danubio.
Lo Status
L’Oca lombardella in Europa ha uno stato di conservazione favorevole.
La consistenza annuale degli individui svernanti in Italia dal 2000 al 2010 è risultata mediamente di 2.000-3.000 individui con un massimo di oltre 11.000 nel 2003.
Le Minacce
La specie appare minacciata da pressione venatoria e disturbo ai siti di sosta e muta, ed appare suscettibile all’avvelenamento da pesticidi in aree agricole e potenzialmente all’influenza aviaria. In Groenlandia appare minacciata dal disturbo antropico esercitato soprattutto dalle attività turistiche; un recente studio ha dimostrato che le fonti di disturbo maggiore, dopo la caccia, sono gli aeromobili, seguiti dalle persone a piedi e dagli autoveicoli. I cambiamenti climatici potranno causare un’ulteriore contrazione dell’areale della specie, già ridotto, e lo spostamento verso nord di altre specie aumenterà la competizione. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi nella tundra minaccia l’habitat della specie in diversi modi. Il degrado delle zone umide dovuto a bonifiche, escavazione, cambiamenti nelle pratiche di gestione del pascolo minacciano la specie in Russia.
La Tutela
È necessario, per garantire la conservazione della specie, prevenire alterazioni o eccessivo disturbo nei principali siti di svernamento. L’istituzione di una rete di aree protette o, quanto meno, ben gestite sotto il profilo venatorio ha consentito grandi successi nella sua conservazione e gestione.
Particolare attenzione meritano anche le aree agricole, luoghi prediletti dall’Oca lombardella per la ricerca di cibo; nelle aree agricole frequentate dai gruppi di oche sarebbe infatti opportuno mantenere condizioni idonee all’alimentazione delle specie e limitare l’uso di pesticidi e altri prodotti chimici.
La qualità delle informazioni sulle popolazioni svernanti è da ritenersi buona, grazie al censimento standardizzato degli uccelli acquatici svernanti sul territorio nazionale, coordinato dall’ISPRA.