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Francolino di monte © Fabrizio Moglia

Francolino di monte

Bonasa bonasia

Ordine
Galliformes
Famiglia
Phasianidae
Nome scientifico
Bonasa bonasia
Habitat
Foreste
Strategia migratoria
Sedentaria
Apertura alare
48-54 cm
Lunghezza
35-39 cm
Lista rossa italiana
Estinto Minacciato Rischio minimo

DD - Carente di dati
Stato di conservazione
Inadeguato
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Descrizione

Dalle dimensioni particolarmente contenute se confrontate a quelle delle specie della stessa famiglia, il Francolino di monte misura circa 35 cm in lunghezza, mentre il piumaggio del maschio differisce da quello della femmina per l’evidente macchia nera sulla gola e la fascia orizzontale sulla coda. Entrambi i sessi sono caratterizzati da una colorazione di fondo grigia sul dorso e bruno rossiccia sulle ali, ma ampiamente screziato di bianco; parti inferiori biancastre con screziature scure.

Boschi misti di conifere e latifoglie, ricchi di sottobosco e con ampie radure. Questo l’habitat ideale per il Francolino di monte, che a dispetto del nome non ama aree particolarmente elevate o impervie: lo si incontra di solito a quote altimetriche comprese tra i 700 e i 1.500 m.

Il Francolino di monte è un uccello diurno, particolarmente legato alla presenza di radure erbose nelle quali procurarsi il cibo. Legumi, frutti del sottobosco (fragoline, mirtilli, bacche in genere) costituiscono la dieta della specie, mentre i pulcini non ancora in grado di volare si nutrono anche di insetti e piccoli lombrichi.

Un tempo diffuso sull’intero arco alpino, si è storicamente estinto su gran parte delle Alpi occidentali. Attualmente resiste in una fascia compresa tra la provincia di Vercelli a quella di Udine. Molto più diffuso in Europa, il Francolino di monte abita gran parte della porzione settentrionale del continente, mentre altre sottospecie nidificano tra Europa e Asia centrale e orientale.

Lo Status

Il Francolino di monte ha stato di conservazione inadeguato, a causa della contrazione di areale e di popolazione in particolare all’interno del suo habitat ottimale. 

In declino in tutta Europa, il Francolino di monte ha visto una progressiva contrazione del proprio habitat riproduttivo a tutte le latitudini. Un declino moderato ma continuo, che a differenza di quanto avvenuto per altre specie protette nell’Ue non si è arrestato neppure nel decennio 1990-2000.

Ridottissima la frazione presente nel nostro Paese, pari a circa 5-6mila coppie, che non rappresenta più dell’1% di quella comunitaria.

Per citare qualche dato, sulle Alpi Carniche il decremento registrato tra il 1955 e il 1987 potrebbe avere raggiunto complessivamente il 70%, mentre in Trentino-Alto Adige – la regione che ospita la popolazione più importante della specie – a fasi di relativa stabilità si alternano evidenti fluttuazioni, di solito regolari ogni 3-6 anni. Nelle condizioni attuali, le densità più favorevoli di Francolino di monte sulle nostre Alpi non superano le due o tre coppie ogni 100 ettari, con una spiccata dipendenza al bosco solo parzialmente antropizzato alternato a malghe e baite circondate da prati e pascoli.

Particolarmente dipendente dalla foresta – ma con associata presenza di ambienti aperti o radure ai margini – il Francolino di monte ha esigenze ecologiche abbastanza complesse, che impongono la presenza di ambienti diversificati, particolarmente ricchi di biodiversità.

Le Minacce

A condizionare le popolazioni di Francolino di monte nel nostro Paese sono stati sostanzialmente l’alterazione e il disturbo agli habitat riproduttivi, i cambiamenti climatici, il bracconaggio, l’alta mortalità dei pulcini alla schiusa. 

Occasionalmente può essere favorito da episodi “eccezionali” quali incendi, forti tempeste di vento o di neve, in quanto episodi simili possono favorire la rinnovazione del bosco, particolarmente importante per questa specie. Resta il fatto che il Francolino di monte risente in modo particolare del disturbo e delle alterazioni ambientali dovute alle attività umane, in modo particolare quelle legate alle attività di gestione forestale e allo sfruttamento a fini turistici.

A causa di questi fattori, l’areale di nidificazione della specie si è progressivamente ridotto. Gli stessi habitat tuttora idonei per il Francolino di monte non presentano le caratteristiche ideali per la specie, essendo compresi in aree particolarmente sfruttate a fini turistici, soggette a una gestione forestale intensiva e – allo stesso tempo – sempre meno utilizzate per pratiche agro-pastorali di tipo tradizionale.

La Tutela

Arrestare il declino delle popolazioni – tuttora in calo o soggette a evidenti fluttuazioni – e favorire il recupero di quelle attualmente sotto-dimensionate appare fondamentale per garantire la sopravvivenza della specie nel lungo periodo. In particolare, la protezione della specie passa dalla tutela del relativo habitat, soprattutto per quanto attiene la delicatissima fase riproduttiva, con tassi di mortalità dei giovani che risultano allo stato delle cose troppo elevati per sostenere le popolazioni nidificanti nel nostro Paese.

È possibile individuare un valore di densità e proporlo come Valore di Riferimento Favorevole (FRV) per la specie. A scala di comprensorio, una popolazione vitale a lungo termine di Francolino di monte dovrebbe contare almeno 3-4 coppie, almeno 6-10 su scala locale. Purtroppo, anche nelle zone più favorevoli la densità per 100 ettari non supera le 2 o 3 coppie.

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Francolino di monte © Fabrizio Moglia