Studiare gli uccelli
Gli uccelli rappresentano una delle classi di animali più studiata al mondo. Ogni anno sono tantissime le ricerche svolte e pubblicate, con obiettivi che vanno dalle indagini fisiologiche e morfologiche agli studi comportamentali ed ecologici, dalle ricerche genetiche a quelle di biologia riproduttiva, dai temi evoluzionistici alle applicazioni per la protezione e la conservazione.
Una tale vastità di interessi coincide necessariamente con una gamma altrettanto vasta di metodi utilizzati, considerando che molte sono le differenze di approcci e tecniche rispetto ai diversi obiettivi di studio.
Lo studio degli uccelli è essenziale per la loro protezione (da cui il principio fondamentale della Lipu, Conoscerli, proteggerli). Se intendiamo garantire una sempre maggiore tutela, non possiamo prescindere dalle informazioni di base sull’ecologia e la biologia degli uccelli, così come sulla loro distribuzione e sulle relative variazioni nel tempo e nello spazio.
Ecco quindi che si delineano alcuni macrotemi di studio degli uccelli: l’autoecologia di una specie (cioè le relazioni tra la specie e il suo habitat, anche in riferimento alle azioni umane), la dinamica di popolazione (il bilancio tra natalità e mortalità), i trend demografici (l'andamento nel tempo di una popolazione), la distribuzione geografica e spaziale, i movimenti individuali e stagionali, l’ecologia e la dinamica di comunità.
Per poter definire le popolazioni o le specie che più necessitano di tutela, anche altri elementi (quali ad esempio quelli genetici ed evolutivi) possono svolgere un ruolo importante, così come il comportamento individuale può essere rilevante per il successo di alcune azioni di conservazione, tra cui le azioni di reintroduzione o ripopolamento.
Uno strumento fondamentale per lo studio degli uccelli è quello dei monitoraggi, ovvero i conteggi degli uccelli ripetuti e svolti secondo metodi standardizzati, che sono davvero essenziali per avere il polso della situazione e, ad esempio, comprendere l’andamento nel tempo e nello spazio delle popolazioni animali. Grazie alle informazioni che ci vengono dai monitoraggi possiamo capire come stanno gli uccelli e come e dove si deve intervenire per far fronte a eventuali situazioni critiche.
La maggior parte dei monitoraggi sugli uccelli è indirizzata verso le popolazioni nidificanti, che rappresentano, in generale, quelle di maggior rilievo ai fini di conservazione. I monitoraggi si basano su censimenti che consentono di avere delle stime di abbondanza assolute o relative, o ancora degli indici di abbondanza da poter confrontare nel tempo e nello spazio. Di volta in volta, a seconda degli obiettivi e delle specie che caratterizzano un programma di monitoraggio, sono utilizzati metodi differenti.
L’elevatissima mobilità degli uccelli rende di grande importanza e interesse scientifico anche lo studio degli spostamenti degli uccelli. Se da un lato abbiamo il fascino dei grandi viaggi di migrazione, che ogni anno interessano miliardi di uccelli e spostamenti di migliaia di chilometri, anche viaggi più brevi che gli uccelli compiono, ad esempio per procacciare il cibo necessario per i loro piccoli, possono riservare sorprese e dare informazioni di primo piano.
In tal senso, una tecnica di studio molto utilizzata (e utile) è l’inanellamento, cioè il marcaggio degli uccelli con appositi anelli, alle zampe, che ne consentano un’univoca identificazione. Altri metodi, resi man mano possibili dall’avanzamento della tecnologia, si sono sempre più affermati: dall’utilizzo di trasmittenti radio apposte sugli individui per poterli seguire utilizzando apposite antenne, a quello dei geolocators (piccoli sistemi di archiviazione dati che misurano la luce dell’ambiente a intervalli regolari, consentendo di determinare la posizione approssimativa di un individuo, una volta che lo strumento viene recuperato dal ricercatore), fino all’uso di trasmettitori Gps in grado di inviare in tempo reale a un satellite l’esatta posizione di un individuo.
Anche l’analisi in laboratorio di alcuni isotopi radioattivi presenti nelle penne degli uccelli migratori può contribuire a fornire informazione sulle aree di svernamento e nidificazione.
Tutti questi sistemi hanno contribuito e contribuiscono a comprendere sempre di più la variegata e incessante attività di spostamento degli uccelli e in generale a conoscerli meglio, permettendoci di dare loro una sempre maggiore tutela.
Ogni anno sono tantissimi gli studi svolti sugli uccelli, per conoscerne l'ecologia, le abitudini, gli spostamenti, lo stato di conservazione e poter offrire loro tutele migliori.