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Immagine
Sterna maggiore ripreso in volo © Sterna maggiore in volo (Fabio Cilea)

Riserva naturale Saline di Priolo

Nell’area della riserva naturale Saline di Priolo sono state censite 216 specie di uccelli, ossia circa il 40% di tutte quelle osservate ad oggi in Italia.

Indirizzo

Litorale Salvo Scalzo
96010 Priolo Gargallo SR
Italia

Orari

La Riserva è aperta al pubblico tutto l'anno, tutti i giorni. Visite guidate per gruppi o scolaresche devono essere prenotate, contattando gli uffici della Riserva.

Come arrivare

Per raggiungere la Riserva è necessario percorrere la ex-strada statale 114 Siracusa–Catania, imboccando poi la strada secondaria con indicazione "Thapsos" (lato opposto ingresso ERG), e arrivati poco dopo la centrale Enel, si incontra l’ingresso principale.

Contatti
Responsabile: Fabio Cilea

Storia

Prima dell’impianto del polo industriale Siracusa-Priolo Gargallo, la salina e l’habitat costiero a dune della riserva erano estesi per diversi chilometri. La bellezza e il fascino di questi luoghi vengono decantati, tra gli altri, anche da Virgilio, Ovidio, Tucidide e da Stefano di Bisanzio. Oggi la Riserva Naturale orientata "Saline di Priolo" salvaguarda l’ultimo lembo di un’ampia zona umida che occupava un ampio tratto di costa tra Priolo e Marina di Melilli (SR).

La Riserva Naturale orientata Saline di Priolo è stata istituita dalla Regione Siciliana nel 2000 ed affidata in gestione alla Lipu.

Natura

Le motivazioni che hanno giustificato la creazione della Riserva vanno ricercate da un lato nell’evidente valore di testimonianza di questo lembo superstite di naturalità in una fascia costiera pesantemente trasformata dagli interventi umani, dall’altro nell’interesse oggettivo che hanno ormai anche piccole superfici di zona umida per il mantenimento della ricchezza faunistica del territorio.

Dettaglio delle Saline della Riserva del Priolo
Dettaglio delle Saline della Riserva del Priolo
© Salvo Cannizzaro

Tra queste, di particolare interesse è la poco comune Sterna maggiore, scelta come logo della Riserva in virtù del fatto che vi si osservano in migrazione autunnale i contingenti più elevati d’Italia con conteggi stagionali totali di 150-350 individui. Rilevante anche la nidificazione di anatidi quali la Moretta tabaccata, la Volpoca e il Mestolone. Per questi ultimi due in riserva sono stati documentati i primi casi di nidificazione per la Sicilia. In autunno, in particolare, si osservano stormi di diverse migliaia di limicoli, centinaia di ardeidi, migliaia di mignattini, e numerose altre specie.

Numerose le specie accidentali per l’Italia osservate in riserva: tra queste ricordiamo il primo ed unico Corriere di Leschenault, l’unico Beccaccino stenuro per l’Europa, il Piro piro fulvo, pettorale e Terek, la Sterna di Ruppell, la Silvia di Ruppell, il Chiurlottello e molti altri. Anche i Rettili e gli Anfibi annoverano alcune specie tra cui il bellissimo anfibio Discoglosso dipinto e la Lucertola Podarcis wagleriana, endemismo siciliano.

Dettaglio della Riserva delle Saline di Priolo al tramonto
Dettaglio della Riserva delle Saline di Priolo al tramonto
© Fabio Cilea

Le principali specie

La Riserva

La sede della Riserva è dotata di bacheche didattiche divulgative e biblioteca naturalistica ben fornita a disposizione dei visitatori. Strutture di ricezione pubblico e di fruizione della riserva, come capanni di osservazione e sentieri natura, sono attualmente in fase di allestimento. Gli operatori Lipu della Riserva, sono sempre a disposizione dei visitatori per mostrare i vari aspetti naturalistici dell’area e spiegarne l’importanza e la peculiarità. Molteplici le attività organizzate: escursioni guidate, numerose iniziative di educazione ambientale, in particolare nelle scuole elementari e medie, vigilanza, ricerche, censimenti e monitoraggio continuo della fauna e della flora della riserva e dell’area in genere.

In zona

A poche centinai di metri dalla Riserva si trova la Penisola Magnisi, naturale estensione e completamento della stessa. Quest’area è di inestimabile valore archeologico e naturalistico. L’intera zona è costellata infatti dalle testimonianze della civiltà preistorica e protostorica (XV-IX a.C.) di Thapsos: necropoli a grotticelle, e fondamenta delle abitazioni del primo villaggio organizzato conosciuto in Sicilia.

Sotto il profilo naturalistico, l’area conserva un habitat steppico che ospita una popolazione nidificante di Calandra e Calandrella con densità raramente riscontrate in Europa; inoltre, il raro Occhione ha qui la popolazione nidificante conosciuta più importante della Sicilia. In primavera la penisola è luogo di sosta vitale per migliaia di passeriformi migratori tra cui il rarissimo Culbianco isabellino e la Monachella. Da sfondo alla riserva, in lontananza, si fa ammirare il bellissimo bastione montuoso del Monte Climiti, luogo che racchiude condensata in se tutta la bellezza, il mistero e la natura degli Iblei, montagne ricche di storia e natura. A pochi chilometri la splendida città di Siracusa, ricca di arte e archeologia