L’operazione di rilascio in natura, effettuata in collaborazione tra Lipu e Parco Monti Simbruini, è stata realizzata nei giorni scorsi nello stesso luogo di rinvenimento dei cuccioli. Seguendo il protocollo, è stato utilizzato un box di ambientamento, costruito dalla falegnameria del Parco, per dare la possibilità ai giovani ghiri, dopo la loro forzata permanenza in cattività, di adattarsi all’ambiente naturale e alla vita selvatica in maniera graduale.
“L’elevato numero di esemplari ritrovati – dichiara Francesca Manzia, responsabile del Centro Lipu di Roma - dipende dal fatto che i piccoli appartengono a più cucciolate. Probabilmente qualcuno, effettuando lavori di ristrutturazione, li ha disturbati, sfrattati e poi abbandonati. Una cosa illegale, oltrechè eticamente deprecabile. Ma la storia è finita bene e ne siamo felici. Un grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato, a cominciare dai nostri volontari che hanno reso possibile questa non facile impresa”.