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30 anni sullo Stretto, per i rapaci

30 anni sullo Stretto, per i rapaci Foto Marco De Silvi

Vengono dall’Africa Sub-sahariana, attraversano deserti e mari, sorvolano la Sicilia e approdano sulle coste calabresi.

Sono quasi 20mila esemplari di falco pecchiaiolo che passano in migrazione in questo periodo sullo stretto di Messina, insieme a altre numerose specie di rapaci migratori. Tra gli uccelli, rapaci e non, che attraversano lo Stretto e cadono vittima dei fucili, ci sono le cicogne, le albanelle, i falchi di palude ma soprattutto i falchi pecchiaioli, localmente detti “adorni”, che per ragioni di superstizione restano il bersaglio preferito dai bracconieri calabresi. E' per questo che da sabato 26 aprile i volontari della Lipu-BirdLife Italia, coordinati da Giovanni Albarella, sono impegnati, fino al 10 maggio, nel nuovo campo, con l'obiettivo di osservare e monitorare i rapaci e di segnalare alle forze dell’ordine, come di consueto, gli episodi di bracconaggio. 

Quest'anno ricorre il trentennale del campo antibracconaggio, la cui prima edizione, infatti, risale al 1984, quando un primo gruppo di volontari inizò una dura lotta contro i bracconieri, che a quei tempi uccidevano anche 2mila falchi ogni anno. Con il Bosforo e Gibilterra, lo Stretto di Messina è il più importante corridoio europeo per la migrazione degli uccelli. Sono circa 30mila i rapaci che ogni anno lo attraversano, nel viaggio che dall’Africa li porta verso i luoghi di nidificazione, in Italia o nel resto d’Europa. Ma proprio per la straordinaria quantità di migratori, lo Stretto di Messina resta un luogo pericolosissimo per gli uccelli che lo attraversano, a causa di un bracconaggio che continua a persistere, specialmente nel versante calabrese.

Il campo sullo Stretto 2014 sarà inoltre in stretto contatto con lo staff Lipu che dallo scorso 20 marzo sta effettuando il Progetto rapaci migratori sulle isole minori della Sicilia, da Pantelleria a Marettimo, da Ustica a Panarea fino alle sponde siciliane dello Stretto: il passaggio dei falchi e degli altri migratori vengono comunicati da anche agli attivisti presenti sul versante calabrese, con lo scopo di individuare la rotta verso la penisola e proteggerne il passaggio.

"Siamo presenti sullo stretto da 30 anni, dal lontano 1984 – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu-BirdLife Italia – e da allora non siamo mai mancati, contribuendo a combattere un fenomeno che ora è in declino, sebbene non ancora spento. Anche quest'anno si aggiungerà un nucleo di guardie venatorie volontarie Lipu, provenienti da diverse città italiane, che porteranno un contributo di conoscenza e professionalità. La lotta al bracconaggio deve proseguire anche grazie al contributo fondamentale della nostra sezione inglese, la Lipu Uk, guidata da David Lingard, a cui va il ringraziamento più sentito, e inoltre all’encomiabile lavoro del Corpo forestale dello Stato che anche quest’anno sarà presente con gli uomini del Nucleo operativo antibracconaggio”.

 


 

Giovedì, 24 Aprile 2014 16:11

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