Napoli: morta la cicogna colpita a Ischia pochi giorni fa. Lipu: “i bracconieri spadroneggiano. O si inaspriscono pene e controlli, o la strage continuerà”.
La cicogna bianca colpita da fucilate a Ischia lo scorso 14 marzo non ce l’ha fatta. Il decesso, avvenuto qualche giorno fa, ha provocato sconcerto tra i volontari della Lipu di Vivara, che erano riusciti a recuperare da un privato il volatile ferito e consegnarlo in tempi strettissimi al Cras di Napoli, ex Frullone. L’animale presentava gravi fratture al metacarpo sinistro (esposta e scomposta), al radio destro e al tibio tarso destro, ed è sempre rimasto in prognosi riservata.
Un atto di bracconaggio vergognoso per il quale il presidente Lipu aveva diffuso un appello agli abitanti dell’isola affinché collaborassero con la polizia in modo da permettere di risalire all’identità del responsabile (o dei responsabili) del gravissimo gesto.
<<Non sappiamo se la cicogna sia stata colpita da uno o più fucili, sebbene è probabile che gli sparatori siano stati molti, visto il diverso calibro dei pallini estratti dall’animale – dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu - Questo però poco cambia la gravità del gesto, segno ulteriore della diffusa illegalità venatoria ancora presente nel Paese, soprattutto nei periodi della migrazione degli uccelli, ma anche della tranquillità con la quale spesso i bracconieri conducono i propri misfatti, nonostante l’impegno strenuo di molta vigilanza.
<<Se non si capirà che per la lotta al bracconaggio servono più mezzi e più controllo, specie nei punti a maggior rischio come ad esempio le isole campane, ma anche un serio inasprimento delle pene – prosegue Selvaggi - allora il bracconaggio continuerà a spadroneggiare e fare danni, alla natura e alla dignità del Paese”.