All’interno del volume sui vertebrati un capitolo è dedicato alla Lista Rossa degli Uccelli, realizzata l’anno scorso dalla Lipu-BirdLife Italia con l’Università La Sapienza di Roma. Sarà Marco Gustin, responsabile Specie e ricerca Lipu, a presentare i criteri e i risultati di questo sforzo, pubblicato dopo 13 anni dal precedente datato 1999.
Se BirdLife International, rete mondiale di associazioni per la tutela della natura, è referente Iucn per la compilazione della Lista rossa mondiale per gli uccelli (l’ultimo rapporto parla di 1.240 specie in pericolo nel mondo, pari al 12,5% del totale) la Lipu rappresenta il punto di riferimento per italiana, che valuta lo stato di conservazione delle specie di uccelli selvatici nidificanti (regolarmente o irregolarmente) nel nostro Paese.
La nuova Lista Rossa italiana, redatta l’anno scorso secondo i criteri regionali Iucn, evidenzia come sei specie si trovino sull’orlo dell’estinzione: gipeto, capovaccaio, grifone e aquila di bonelli, oltre che forapaglie comune e bigia padovana. Tutte queste specie compaiono nella categoria “CR” (Critically endangered, in pericolo critico). Rapaci e avvoltoi risultano tra le specie a maggior rischio di estinzione perché si tratta di specie predatrici o “spazzine”, considerate per molto tempo nocive per questo costantemente perseguitate dall’uomo.
Ancora oggi le uccisioni illegali rappresentano la più importante minaccia per la maggioranza di queste specie di rapaci, mentre considerando nel complesso le specie di uccelli, frammentazione e distruzione degli habitat naturali sono i fattori più importanti rilevanti di minaccia.
270 le specie prese in considerazione: il 27,3% è invece “in pericolo” o “vulnerabile” (il 2,2% è minacciato “in modo critico”, l’8,1% è “in pericolo”, il 17% è “Vulnerabile”). Il 51% delle specie, pur sotto osservazione, desta minore preoccupazione, il 9,6% delle specie è “Quasi minacciato”. Tra gli ordini più minacciati quello degli Accipitriformi (come nibbi, aquile, avvoltoi), con il 56,5% delle specie a rischio di estinzione o quasi minacciato, e degli Anseriformi (oche, cigni e anatre) con il 55,6% delle specie a rischio.
“Lo stato di salute della biodiversità italiana evidenziata dai volumi sui vertebrati è preoccupante – dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente Lipu - Ma abbiamo anche segnali positivi, che dimostrano come laddove si decida di intervenire con piani e iniziative di tutela si possa contribuire a evitare l’estinzione. E’ il caso della minacciatissima aquila di Bonelli, che anche quest’anno, dopo la positiva esperienza dell’anno scorso, stiamo difendendo i nostri volontari e quelli di altre associazioni.
“Proprio in questi giorni - conclude il presidente Lipu - abbiamo avuto notizia dei primi involi dei nuovi nati 2013, e ciò ci fa davvero sperare in un rafforzamento dell’esigua popolazione italiana, che l’anno scorso ha potuto aggiungere ben 30 nuovi esemplari nati durante la stagione di nidificazione”.