L’ultima edizione ha fatto registrare decine di migliaia di connessioni al ‘nido virtuale’: ornitologi e semplici appassionati – soprattutto giovanissimi - hanno avuto la possibilità di scoprire come i genitori si alternano nella cova, come avviene la schiusa, di cosa si nutrono i pulcini e come questi spiccano il loro primo volo.
“Utilizzare la rete e i nuovi strumenti di conoscenza ci offre l’opportunità di diffondere l’attenzione nei confronti di questa specie e ci fornisce strumenti per migliorare la convivenza e promuovere una cultura della tutela della biodiversità - ha dichiarato il Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Cesare Veronico -. Il Falco grillaio – ha aggiunto - è una specie ben nota che caratterizza i nostri panorami e questo progetto ci consente di accrescere ulteriormente la consapevolezza della sua importanza per i nostri centri storici che vanno tutelati affinché continui a nidificarvi”.
“E’ intendimento dell’Ente – spiega il Direttore del Parco, Fabio Modesti – verificare se i centri storici dei Comuni del Parco interessati dalle nidificazioni del Falco grillaio possono essere ancora ospitali per questa importante specie ancora minacciata a livello globale, monitorando, in collaborazione con i Comuni, anche l’applicazione del Regolamento Regionale n. 24/2005 relativo alle misure di conservazione per le specie tutelate di uccelli selvatici che nidificano nei centri edificati di S.I.C. e Z.P.S.”
“Seguire da vicino la nidificazione di questa coppia è sempre un motivo di grande interesse, che può andare ben al di là della cerchia ristretta degli specialisti – dichiara Marco Gustin, responsabile Specie Lipu – Anche se, vorrei sottolineare, può sempre capitare, parlando di animali selvatici, un inconveniente “naturale”, come un uovo che non si schiude o qualche pulcino che non ce la fa a sopravvivere. Anche questo fa parte della vita del grillaio e dobbiamo essere pronti ad accettarlo in quanto risultato della selezione naturale”.