E’ stato pubblicato il nuovo report Uccelli comuni in Italia 2014, realizzato dalla Lipu e dalla Rete rurale nazionale.
La lista analizza 104 specie comuni, 97 delle quali confermate rispetto alla precedente versione, e le suddivide in gran parte tra specie incluse nel Farmland bird index (ambienti agricoli, in sigla Fbi), Farmland bird index su specie di praterie montane, Fbi pm) e Woodland bird index (ambienti boschivi, Wbi). Le specie più in calo (i dati riportano la variazione media annuale) sono, per l’Fbi pm, il beccafico (-8,5%), l’organetto (-6,1%) e lo stiaccino (-5,1), mentre per l’Fbi troviamo il torcicollo (-6,2%), il saltimpalo (-5,5), la calandrella (-4,8%), l’averla piccola (-4,5%) l’allodola (-3,9), oltre i passeri (d’Italia, mattugia e sarda, rispettivamente in calo del 3,9, 3 e 5,2%). Migliore invece la situazione per gli uccelli che frequentano i boschi: in ascesa, tra le altre, cincia bigia, fiorrancino, fringuello, picchio rosso maggiore, picchio muratore. Calo invece per ciuffolotto e regolo (-2,5%).
Per la prima volta è stato possibile presentare i trend di sette nuove specie, che hanno rispettato i criteri di diffusione, abbondanza e disponibilità di andamenti definiti e coerenti: esse sono germano reale, sparviere, gallinella d'acqua, pavoncella, rondone comune, martin pescatore e taccola. Sono invece stati sospesi il codirossone, la magnanina sarda, la magnanina comune, la sterpazzola della Sardegna, la passera oltremontana, il fringuello alpino e il venturone alpino.
L’intero report è scaricabile qui