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Conservazione

Conservazione (22)

Martedì, 16 Luglio 2013 18:29

Il Progetto Rapaci migratori

Quello sui Rapaci Migratori è un progetto decennale della Lipu, sviluppatosi a partire dal 2004 con oltre 30 specie di rapaci e 250.000 individui osservati.

Il progetto si svolge tra il 20 aprile e il 20 maggio di ogni anno sullo Stretto di Messina e sulle isole siciliane di Pantelleria, Marettimo, Ustica e Panarea.

Sostenuto dalla sezione Lipu UK, il progetto permette di monitorare il transito primaverile dei rapaci migratori onde raccogliere importanti informazioni tecniche.

Nel corso degli anni, le specie più osservate sono state il Falco pecchiaiolo (che con oltre 200.000 individui è la specie più numerosa durante la migrazione pre-nuziale lungo le isole del canale di Sicilia), il Falco di palude e il Nibbio bruno.

Tra i migratori avvistati non sono mancate le rarità, come l'Aquila delle steppe, l'Aquila imperiale, lo Sparviere levantino, il Falco pecchiaiolo orientale.

Strettamente collegato al lavoro di osservazione e contemporaneamente ad esso, viene avviato il Campo antibracconaggio, collocato sul versante calabrese dello Stretto, così da garantire ai rapaci protezione da quegli atti di bracconaggio che purtroppo, specie su tale versante, risultano ancora frequenti.

La consistenza della migrazione e le informazioni sulla rotta degli uccelli, spesso influenzate dalla direzione e dall’intensità dei venti, pervengono via sms al coordinatore del campo antibracconaggio, posizionato nel versante calabrese, dove i rapaci planano una volta superato il tratto di mare che separa la Sicilia dalla Calabria. Il coordinatore utilizzerà questi dati per prevenire gli atti di bracconaggio, organizzando le necessarie azioni di tutela in collaborazione con gli uomini del Nucleo operativo antibracconaggio del Corpo Forestale dello Stato, che da anni vigilano nell'area.

Martedì, 16 Luglio 2013 18:24

Il Progetto Aquila di Bonelli

Tra il 2011 e il 2013 la Lipu ha realizzato diversi campi di sorveglianza per la tutela della popolazione siciliana dell'Aquila di Bonelli (Aquila fasciata), una delle specie più a rischio di estinzione in Italia.

Purtroppo, il prelievo di rapaci da parte dei bracconieri non si è mai del tutto arrestato e anzi, negli ultimi anni, ha assunto proporzioni preoccupanti, tornando ai livelli degli anni '70-'80. In alcune stagioni sono scomparsi dai nidi dal 30 al 50 % dei pulli. Specifiche azioni di Polizia Giudiziaria hanno certificato che i rapaci venivano prelevati dai falconieri, per alimentare i mercati esteri.

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Per contrastare il traffico illegale di pulli è stato necessario avviare attività di controllo e vigilanza, che hanno fermato o comunque ridotto le azioni illegali e permesso un maggior successo riproduttivo delle coppie, con la conseguente diminuzione del rischio di estinzione della specie.

Nel 2012 tutte le coppie note di Aquila di Bonelli hanno portato all’involo 1-2 giovani per un totale di 32 individui involati, risultato mai raggiunto pirma in Sicilia.

Nel 2013 i giovani involati sono stati circa 25, portando complessivamente all’involo, in due anni, oltre 50 individui.

Martedì, 16 Luglio 2013 18:15

Il Progetto Falco della Regina

Dal 2006 la Lipu svolge attività di censimento della popolazione siciliana, nonché della colonia dell'isola di San Pietro in Sardegna, di Falco della Regina (Falco eleonorae), con la raccolta di importanti dati per la conservazione della specie.

Durante la stagione riproduttiva 2012 sono state censite nelle isole Eolie 72-93 coppie. Nelle quattro colonie principali (Alicudi, Filicudi, Panarea e Salina), sono state censite 67 coppie e stimate 85. Il successo riproduttivo totale delle quattro colonie principali è stato di 0,8, la produttività di 0,6.

Lo stato di conservazione delle colonie delle Eolie, stando ai dati dal 2000 a oggi, appare preoccupante. E’ stato infatti registrato un decremento generale sul numero di coppie censite (seppur limitato) ma soprattutto un'evidente contrazione del successo riproduttivo. Ciò è dovuto principalmente all'attività diportistica, che reca forte disturbo durante il periodo riproduttivo. La colonia di Salina è quella che ha registrato un decremento più vistoso e significativo, che ha portato al suo dimezzamento nel corso degli ultimi 10-15 anni (con conseguente basso successo riproduttivo).

Nelle isole Pelagie (Lampedusa e Lampione) sono state stimate nel 2012 40-45 coppie diffuse principalmente nell’area che va da Punta dell’Acqua alle falesie sotto Albero Sole, con particolare concentrazione da Capo Ponente a Punta Parise e Faraglione. Sono stati contati 75 giovani involati per un successo riproduttivo massimo quindi pari a 1,9 giovani per coppia e una produttività di 1,7. Il numero di coppie è abbastanza stabile da decenni. Sull’isola di Lampione, dove è nota la presenza di 6-8 coppie, non è stato possibile effettuare censimenti a causa delle avverse condizioni marine.

Nell’isola di Lampedusa il disturbo dovuto all’attività venatoria, legale e illegale, costituisce un grave fattore limitante e di forte disturbo per la colonia. Altri potenziali fattori di disturbo per la colonia sono la presenza di una cava attiva poco a nord-ovest di Albero Sole, la presenza di un'area militare e le attività connesse nel settore occidentale della colonia, da Capo Ponente ad Albero Sole, oltre alla presenza di numerose coppie nidificanti di Gabbiano reale che predano le uova della specie.

Martedì, 16 Luglio 2013 18:05

Il Progetto Falco cuculo

Il progetto Falco cuculo (Falco vespertinus) nasce nell’ambito del progetto LIFE Pianura parmense, svoltosi dal 2009 al 2012, che ha monitorato la più importante popolazione della specie in Italia.

Il numero di coppie rilevato tra il 2009 ed il 2012 è oscillato tra un minimo di 16 (2011) e un massimo di 48 (2013). Il numero di pulli involati è stato tra 18 (2011) e oltre 90 (2013). Il tasso d’involo più elevato si è registrato nel 2012 (2,71), anno caratterizzato da condizioni climatiche ideali e grande disponibilità di prede. Durante il progetto si è assistito alla nascita di due colonie riproduttive, le prime in Italia, consentite dalla collocazione di numerose cassette-nido in aree troficamente ricche, avvenuta dal 2010 in avanti.

Durante il primo anno (2010) sono state occupate 7 cassette nido, mentre 10 cassette sono state occupate nel 2011, 17 nel 2012 (quando due terzi delle coppie si è stabilito in nido artificiale) e oltre 20 nel 2013.

Nel corso del progetto sono stati inanellati circa 70 pulli, tutti in nido artificiale. Un pullo, inanellato nel luglio 2012, è stato avvistato a fine agosto dello stesso anno nel nord della Svizzera. E’ attualmente in fase di realizzazione un'analisi sulla selezione dell’habitat riproduttivo.

Martedì, 16 Luglio 2013 17:59

Il Progetto Grillaio

Nell’ambito di un progetto di ricerca con il Parco Nazionale dell’Alta Murgia svolto nel 2012, la Lipu ha sviluppato, nel territorio del Parco, una serie di attività di conservazione sul Grillaio (Falco naumanni).

In 25 comuni, di cui 7 all'interno del Parco, abbiamo censito la popolazione appulo-lucana di Grillaio che, nella primavera 2012, era composta da 12883 - 13845 individui.

Abbiamo attivato e gestito 2 webcam su un nido di Grillaio, nel Comune di Gravina in Puglia. Abbiamo monitorato e mantenuto vari nidi artificiali, nonché inanellato i pulli.

La percentuale di nidi artificiali occupati nel 2012 è stata del 54,5%, pari a 97 nidi artificiali occupati su 178 nidi artificiali controllati, con un incremento percentuale del 10,5% rispetto all’occupazione del 2011 (44%, 93 nidi occupati su 209 nidi installati e controllati). 270 sono stati i grillai complessivamente inanellati nella stagione 2012, dei quali 55 adulti, 35 maschi, 20 femmine e 215 pulli, per un totale di 1859 grillai inanellati a partire dal 2006.

Abbiamo anche recuperato circa 450 pulli, con 216 liberazioni nel corso del solo 2012. Importante, inoltre, la ricerca svolta sul livello di parassitizzazione nel grillaio, con risultati che hanno segnalato l’ottima salute degli animali, a prescindere dal carico parassitario.

Sono stati applicati 9 GPS su 15 grillai adulti nidificanti, in 12 nidi artificiali installati a Gravina in Puglia e Altamura, che hanno permesso di acquisire ed elaborare importanti dati sulle aree alimentari preferenziali delle due colonie. Inoltre, tali dati hanno consento lo studio delle traiettorie di volo più utilizzate, distinte tra maschi e femmine e tra comportamenti diurni e notturni. Ancora, è stato possibile analizzare le caratteristiche di volo dei grillai (velocità, allontanamento dal nido, altezza rispetto al suolo), sempre distinguendo tra maschi e femmine e tra comportamenti diurni e notturni. Infine è stata stimata la preferenza di utilizzo e copertura del suolo (anche qui maschi/femmine e giorno/notte), così da ipotizzare una gestione e conservazione attiva sulla specie.

Martedì, 16 Luglio 2013 17:54

Il Progetto MITO

MITO 2000 (Monitoraggio Italiano Ornitologico) è un progetto di monitoraggio dell’avifauna nidificante in Italia.

Il progetto ha preso il via nel 2000 attraverso l’esecuzione di un programma di campionamento basato su “punti d’ascolto”. Ciò ha prodotto una cartografia semi-quantitativa relativa a 104 specie di uccelli “comuni” nidificanti in Italia, appartenenti principalmente all’ordine dei Passeriformi.

Inoltre, sono state prese in considerazione le unità biogeografiche proposte nella classificazione della Direttiva 43/92 CE. L’Italia è infatti ripartita in tre regioni biogeografiche: Alpina, Continentale e Mediterranea.

Martedì, 16 Luglio 2013 15:33

I progetti sulle specie

La conservazione degli uccelli, oltre che dalla protezione degli ambienti naturali, passa attraverso lo studio e la tutela delle specie, sia quelle a rischio che quelle comuni.

 

I progetti sulle specie prevedono un complesso lavoro che riguarda l'elaborazione di Piani d'azione nazionali e internazionali, la conservazione degli habitat, l'educazione e la sensibilizzazione del pubblico.

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Lo studio delle specie è in grado di fornirci informazioni importanti sullo stato di salute di un territorio e la qualità degli ambienti naturali. Particolarmente importante è il periodo riproduttivo degli uccelli, quando le esigenze delle specie sono molto maggiori (difesa da possibili attacchi di predatori, disponibilità sufficiente di cibo e di luoghi adatti alla nidificazione) e il legame con l'ambiente naturale diviene più stretto.

Che cos'è una specie?

Il concetto di specie è alla base della classificazione degli organismi viventi. Tuttavia definire cosa sia una specie non è semplice. La specie indica il “livello tassonomico gerarchicamente più basso”.
Diciamo che può valere la seguente formula: se due individui, che vivono in uno stesso ambiente, si riproducono e la prole a cui danno origine è in grado a sua volta di riprodursi, allora i due individui appartengono a una stessa specie.

Monachella (foto W.Vivarelli)Monachella (foto W.Vivarelli)

La Classe degli Uccelli comprende numerose specie, utili anche per monitorare gli effetti degli inquinanti nell’ambiente, per valutarne il grado di alterazione ambientale (ad esempio utilizzando specie strettamente legate agli ambienti forestali come i rapaci), per valutare il livello di eterogeneità ambientale e programmare misure gestionali per il ripristino della connettività ambientale (in particolare, quelle specie che più risentono della frammentazione degli habitat).

In Italia sono state osservate complessivamente 529 specie di uccelli, di cui circa 250-255 nidificanti, alcune delle quali, pur provenienti da altri continenti, si sono ormai adattate al clima e all'ambiente (Fracasso et al. 2009).

Lunedì, 15 Luglio 2013 09:33

Salviamo gli uccelli

Al cuore della nostra missione c'è la tutela degli uccelli selvatici. Il mondo degli uccelli è unico, straordinario ma in pericolo. Salvare gli uccelli significa avere a cuore l'ambiente e rendere migliori, più belle e più sane, anche le nostre vite.

Per noi, il mondo degli uccelli è “il più grande spettacolo dopo il big bang”. Come non restare affascinati dall’arrivo delle gru, dei falchi, delle cicogne in migrazione, o dalle migliaia di anatre raggruppate nei tenui colori dell’inverno? E poi c’è il canto, il canto degli uccelli: diverso da specie a specie, singolare, melodioso, unico nel mondo animale e così ricco delle più varie informazioni.

Proteggi la biodiversità Proteggi davvero le specie più belle del nostro Paese come il falco della regina, il grillaio e il capovaccaio

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Gli uccelli sono anche un ottimo indicatore ecologico. Ci segnalano la salute dei nostri ambienti, delle campagne e persino delle città. Purtroppo molti uccelli sono in pericolo. Su 250 specie nidificanti in Italia, secondo gli studi della Lipu, almeno il 30% si trova in un cattivo stato di conservazione. Significa che circa 80 specie rischiano di sparire dai nostri cieli.

Per questo dobbiamo agire, e in fretta, con programmi mirati di conservazione: proteggendo i siti riproduttivi, tutelando i luoghi dove si nutrono, difendendo le aree dove transitano o sostano nel corso delle lunghe transvolate tra l'Europa e l'Africa e, in generale, rendendo più sano l’ambiente in cui vivono: le aree agricole, le zone umide, il mare, gli habitat naturali più diversi.

Liberazione Fenicottero (Fabio Cianchi Francesca Licopoli)Liberazione Fenicottero (Fabio Cianchi Francesca Licopoli)

Ma è giusto anche prestare soccorso ai singoli animali in difficoltà: i falchi feriti dai bracconieri, gli uccelli marini vittime delle trappole, i gufi avvelenati e persino i piccoli caduti dal nido, ancora incapaci di badare a se stessi. Per questo la Lipu è impegnata, laddove possibile, anche nella cura degli animali in difficoltà, nei Centri Recupero o nelle sezioni che effettuano il primo soccorso.
E’ un modo giusto, etico, di rispondere all’esigenza immediata di un animale in difficoltà, ma anche una forma di sensibilizzazione della gente al rispetto e alla conoscenza della natura.

 

 
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