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La migrazione tra falsi miti e verità scientifiche

La migrazione tra falsi miti e verità scientifiche
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La migrazione è uno dei fenomeni più impressionanti della natura, da sempre l'uomo ha cercato di dare un significato al grande viaggio degli uccelli, spesso immaginando spiegazioni originali e talvolta davvero bizzarre.

Molto tempo fa, prima che i grandi percorsi migratori fossero mappati grazie a satelliti, inanellamento, gps e altri strumenti scientifici, gli uomini si erano già accorti che gli uccelli scomparivano periodicamente, ma non capivano il perché e dove andassero, così sono nate nel tempo diverse ipotesi su questo comportamento, alcune molto stravaganti. Conoscere le leggende sulla migrazione ci aiuta a conoscere meglio questo fenomeno complesso, scopriamo i falsi miti più comuni e quelli più fantasiosi.

Inspiegabili trasformazioni

I curiosi comportamenti dei migratori in passato hanno dato origini a leggende stravagantiI curiosi comportamenti dei migratori in passato hanno dato origini a leggende stravaganti Tra le spiegazioni più stravaganti sulla scomparsa stagionale di alcune specie di uccelli c'era la convinzione che potessero cambiare completamente forma, come bruchi che diventano farfalle, ad esempio smettendo di bere per poi aggrapparsi agli alberi e mimetizzarsi come rami secchi per poi ritornare a reidratarsi in primavera e riprendere le sembianze di uccello. Questa leggenda nasce probabilmente dal fatto che molte specie, dopo la fase di nidificazione, subiscono una vera e propria muta.

Gli uccelli più grandi portano in spalla quelli più piccoli


Alcune tribù di nativi americani erano convinti che gli uccelli si aiutassero l'un l'altro durante la migrazione, ad esempio credevano che le oche portassero in spalla gli uccelli più piccoli come i colibrì. Questa credenza probabilmente deriva dal comportamento di alcuni rapaci che, nell'attaccare specie più grandi di loro, sembrano letteralmente aggrapparsi alle loro spalle.

Le rondini si ibernano sotto i laghi ghiacciati

In passato c'era anche chi pensava che alcune specie, come le rondini, andassero semplicemente in letargo, rallentando i battiti cardiaci e le funzionalità del corpo come fanno molti mammiferi. Non trovando però le tane in cui gli uccelli avrebbero dovuto passare la stagione fredda nascosti, si ipotizzò che potessero ibernarsi sotto il fango o al di sotto della superficie ghiacciata di laghi e fiumi.

D'inverno gli uccelli volano sulla luna


Molti uccelli diurni con il cambio della stagione e l'avvicinarsi della migrazione cambiano abitudine e si muovono anche di notte o al tramonto. Questo ha fatto nascere nell'antichità la leggenda che alcune specie potessero volare sulla luna per sopravvivere al rigido inverno. Questa credenza bizzarra ha continuato a diffondersi anche in tempi molto recenti, nonostante gli studi e le osservazioni scientifiche (e il buonsenso) abbiano facilmente dimostrato il contrario.

Mentre gli antichi miti e leggende sono stati in gran parte sfatati dalla scienza, rimangono invece molte leggende metropolitane e informazioni sbagliate spacciate per scientifiche, vere bufale che continuano ad avere lunga vita soprattutto sui social network.

Solo gli uccelli migrano 

Naturalmente è falso. Quella degli uccelli è certamente la migrazione più appariscente, spettacolare e visibile e di conseguenza è anche la più conosciuta e studiata. Ma gli uccelli non sono i soli a migrare. In tutte le specie animali conosciute, esistono specie che per sopravvivere si spostano periodicamente, esistono pesci che migrano, crostacei, tartarughe marine, anfibi, farfalle (come la celebre farfalla monarca che nei suoi viaggi migra per 5.000 chilometri dall’America del nord a quella del centro-sud) e naturalmente i mammiferi, compreso l'uomo che da sempre si è spostato per cercare migliori condizioni di vita o seguire i ritmi delle stagioni come nel caso della transumanza.

Tutti gli uccelli migrano

Non è vero. Mentre moltissime specie si spostano stagionalmente ce ne sono altre che rimangono nello stesso luogo durante tutto l'anno e per l'intero ciclo della loro vita, come alcune specie di cince, la civetta, la ghiandaia e i picchi. Poi ci sono altre specie che sono solo migratori parziali, come ad esempio alcune specie di luì, il pettirosso, il tordo bottaccio e il merlo.

Gli uccelli migrano sempre da nord verso sud e viceversa

Anche questo non è vero. Gli uccelli migrano in tutte le direzioni, questo dipende principalmente da dove si trova la loro meta finale. La maggior parte delle specie europee nei mesi più freddi si sposta verso l'Africa sub-sahariana, ma, ce ne sono molte altre che si spostano da est ad ovest soprattutto verso il Medio oriente. Esistono poi delle specie nomadi che si spostano in direzioni diverse e non seguono il ritmo delle stagioni ma la disponibilità di cibo o acqua, la desertificazione o la cementificazione selvaggia possono costringere molti animali ad una migrazione forzata.

Gli uccelli migrano solo in primavera e autunno

Certo, come è facile sperimentare guardando i grandi movimenti nel cielo, l'autunno e l'inizio della primavera sono i periodi di maggiore migrazione. L'esatto momento di migrazione varia da specie a specie ed è condizionata da diversi fattori ambientali, primo tra tutti il clima, per questo i cambiamenti climatici dovuti all'uomo stanno scombussolando i ritmi naturali di migliaia di specie di uccelli.

Tutti gli uccelli migrano in grandi stormi

Le nuvole di storni o di passeri, gli impressionanti “delta” di anatre e oche, sono sicuramente una delle immagini più riconoscibili della migrazione. Volare in compagnia è un modo per ridurre i rischi e gli imprevisti del viaggio, in realtà la maggior parte degli uccelli migratori non si sposta in gruppo, molte specie come il pettirosso o il merlo, ad esempio, preferiscono volare individualmente.

"Se dai loro da mangiare gli uccelli non partiranno più per la migrazione"

Molte persone sono convinte che sfamare gli uccelli con l'arrivo dell'autunno possa impedire loro di partire insieme al gruppo, ma anche questo è solo un mito da sfatare. Al contrario “fare il pieno” prima di migrare può aumentare le possibilità di sopravvivere al lungo viaggio. Per questo le mangiatoie dei birdgarden, sono così affollate a fine estate, perché ospitano sia le specie sedentarie che quelle che si stanno preparando a partire.
 

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Negli ultimi miti anni, grazie all'aiuto delle nuove tecnologie, gli scienziati sono riusciti a scoprire molte più informazioni sugli uccelli migratori e sul loro lungo viaggio. Nonostante questo sono ancora tanti i misteri e le incognite su uno dei più straordinari fenomeni del regno animale. Di recente, uno studio del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano ha scoperto ad esempio che esiste una relazione tra i periodi scelti da alcune specie per migrare e un gene detto “clock” che regola anche altre funzioni dell'organismo. Si tratterebbe di una vera e propria “sveglia migratoria” che dice ad alcuni uccelli quando è ora di partire.

 

 

 
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